Impatto del Covid sui familiari degli operatori sanitari

Esposti al contagio e preoccupati per i propri familiari: la pandemia di coronavirus registra un impatto significativo sulla vita sociale e familiare, oltre che professionale, degli operatori sanitari, prevalentemente donne, impegnate in prima linea per contrastare la diffusione del virus. Il 30% dei professionisti della sanità ha addirittura scelto di vivere lontano dai familiari per evitare il rischio di trasmissione domestica. E’ quanto emerge dalla prima indagine sull’impatto sociale del Covid-19 per gli operatori sanitari condotta da Women for Oncology Italy. Lo studio ha coinvolto circa 600 professionisti della sanità italiani, di cui la maggior parte donne (circa il 75%). Si tratta di medici specialisti (63%), infermieri (21%) e specializzandi (9%) che svolgono il loro lavoro principalmente nel reparto di oncologia (59%). Oltre l’83% degli intervistati dichiara di non vivere da solo.

Dall’inizio della pandemia in Italia sono stati contagiati quasi 17 mila professionisti sanitari. L’83% degli operatori che ha risposto alla survey è consapevole del rischio e dichiara di sentirsi maggiormente esposto alla possibilità di contrarre il virus rispetto alla popolazione generale. Il timore del contagio è rivolto soprattutto ai propri familiari: il 72,4% degli intervistati reputa di temere di poter trasmettere il rischio anche ai propri partner, figli e genitori.

<Questa è la prima survey sul disagio sociale degli operatori sanitari promossa in corso di pandemia da COVID che fotografa una realtà e fa riflettere in merito alle difficoltà anche pratiche che ci troviamo quotidianamente ad affrontare>, ha dichiarato Rossana Berardi, vice Presidente di Women for Oncology Italy e Direttore della Clinica Oncologica Ospedali Riuniti di Ancona, Università Politecnica delle Marche. <Questa emergenza sta cambiando non solo le nostre abitudini come professionisti, ma anche come genitori e caregiver. Molti operatori che lavorano in prima linea sono donne e madri, costrette ad allontanarsi dai loro figli o non poter più accudire i genitori anziani. Siamo preoccupati e costretti a isolarci, con tutte le conseguenze psicologiche che questo comporta. Forte è la preoccupazione di contrarre il virus che però non riguarda solo gli operatori sanitari, ma coinvolge anche i nostri familiari. Per questo, molti di noi hanno scelto di allontanarsi dal proprio nucleo familiare per mettere in sicurezza i propri affetti ed evitare il rischio di contagio, consapevoli che la distanza di oltre un metro è un atto d’amore>.

Per approfondire queste tematiche, giovedì 30 aprile, dalle 18.30 alle 19.30 si potrà partecipare a un collegamento streaming, al seguente link: https://www.facebook.com/W4Oitaly/: l’evento è accessibile a chiunque ma può essere di interesse specifico per pazienti con tumori e/o caregiver.

Paola Trombetta

 

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