Diabetologi e Slow Food Italia alleati per promuovere l’educazione alimentare.
Al via “Salute al piacere!”, 14 incontri in tutta Italia per un’ alimentazione sana e piacevole
Gola e benessere possono convivere. Anche in presenza di malattie metaboliche come diabete o obesità. Mangiando cibi gustosi ma sani. Lo dimostra una campagna itinerante di educazione alimentare, “Salute al piacere!”, condotta dall’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica (Adi), Associazione Diabetologi (Amd) e Slow Food Italia. L’iniziativa prevede un ciclo di 14 incontri, distribuiti su tutto il territorio nazionale, nei quali gli esperti esortano i cittadini “a recuperare il giusto tempo da dedicare all’acquisto e alla preparazione dei pasti, presentando i principi nutritivi degli alimenti, le loro funzioni e le indicazioni per scegliere cibi buoni, puliti e giusti”. Il progetto, che ha preso il via nei giorni scorsi a Milano, prevede appuntamenti nei prossimi mesi in città come Palermo, Trieste, Napoli e Bologna, in un viaggio che si concluderà a Torino al Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre, dal 25 al 29 ottobre.
L’assunzione di modelli alimentari sbagliati e uno stile di vita sedentario, hanno senza dubbio una forte influenza sullo sviluppo di patologie metaboliche e cardiovascolari. Oggi diabete e obesità sono considerate vere e proprie “epidemie” del terzo millennio. In Italia gli obesi in età adulta sono 5 milioni, con costi sociali pari a 8,3 miliardi all’anno e circa 1 milione i bambini con obesità o sovrappeso. Quasi 3,6 milioni di persone invece sono malate di diabete di tipo 2 e un milione quelle con la malattia non diagnosticata. Emergenze sanitarie strettamente correlate, se si considera che l’obesità è responsabile dell’80 per cento dei casi di diabete di tipo 2. “L’associazione tra obesità e diabete rappresenta la più rapida e impressionante epidemia che abbia colpito l’umanità, e gli ultimi studi purtroppo confermano la crescita costante: oggi si contano 246 milioni di diabetici, ma potrebbero diventare 380 nel 2025”spiega Carlo Bruno Giorda, presidente Amd. “Si può intervenire, in particolare con prevenzione del diabete tipo 2, quello maggiormente legato ad alimentazione e abitudini. Per limitarne i danni e prevenirlo non serve diventare grissini, basta mangiare poco di tutto, tenere il peso sotto controllo e fare attività fisica”.
Anche i dati sull’obesità, seppur ben noti, evidenziano cifre allarmanti. “A preoccupare sono soprattutto quelle che riguardano i più piccoli” avverte Maria Luisa Amerio, direttore SOC Dietetica e Nutrizione Clinica all’ospedale Cardinal Massaia di Asti. “Un esempio su tutti, il caso italiano con il primato europeo di bambini obesi nella fascia 8-9 anni: uno su dieci è obeso e ben un bambino su tre è in sovrappeso. Il problema è che l’obesità infantile nella maggior parte dei casi si trascina fino all’età adulta. Importantissima, dunque una corretta educazione alimentare: un doppio cheeseburger, con patatine e bevanda zuccherata, introduce 1500 calorie, per un bambino l’equivalente di un pasto abbondante. Un grave errore considerarlo adatto alla merenda”.
Ai fini della salute, tenere sotto controllo il peso, è prioritario per tutti, in particolare per le donne. “Nel sesso femminile cinque punti di crescita dell’Indice di massa corporea sono associati ad un aumento del 60 per cento dei rischio di tumore uterino, inoltre il peso eccessivo fa crescere il rischio di tumore alla cistifellea” aggiunge la dottoressa Amerio.
Per i promotori della campagna, strategie efficaci contro obesità e diabete, dovrebbero “incoraggiare abitudini alimentari corrette attraverso la riduzione di grassi e zuccheri, incentivare le persone a mangiare più frutta e verdura oltre che mirare a un aumento dell’attività fisica”. Sarebbe inoltre necessario “attivare misure per moderare marketing e pubblicità quando degenerano in manipolazione e potenziare l’educazione alimentare, promuovendo il modello italiano basato su dieta mediterranea, legame con il territorio, ricchezza fondata sulla biodiversità, rivolgendosi non solo alle scuole ma a tutti gli esercizi pubblici cui oggi è delegata la cultura del cibo”. Ma per quanto necessario un intervento a monte, è indispensabile fronteggiare la realtà già esistente. “Prevenzione, maggiore conoscenza della malattia e riduzione delle complicanze sono imperativi categorici per migliorare la qualità di vita dei pazienti diabetici” sottolinea Enrique Manzoni, presidente di Boehringer Ingelheim Italia, che insieme a Fondazione Lilly supporta l’iniziativa. “Sostenere un progetto, in ambito diabetologico ci rende particolarmente felici, alla luce dell’impegno che la nostra azienda sta dedicando alla Ricerca e Sviluppo in quest’area terapeutica”. Dello stesso avviso la Fondazione Lilly che “prosegue il suo impegno attraverso progetti che mescolano tre ingredienti fondamentali: la salute, l’innovazione e l’italianità” spiega Augusto Ciappi, vice presidente Fondazione Lilly. “Salute perché supportiamo iniziative e tecnologie per migliorare l’assistenza medica al cittadino, innovazione poiché intraprendiamo percorsi sempre più nuovi in ambito scientifico e italianità in quanto facciamo tutto questo lavorando con le eccellenze italiane”.
Ogni appuntamento della campagna sarà chiuso da un buffet sano e gustoso, illustrato durante il dibatto. Al termine degli incontri verrà distribuita la guida “Salute al piacere! Benessere con gusto per noi e per il pianeta”, curata da Andrea Pezzana, direttore di dietetica e nutrizione clinica all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e responsabile Area Salute di Slow Food. Il volume analizza il nostro stile di vita, presenta le caratteristiche dei vari alimenti e fornisce preziose indicazioni per leggere le etichette. Obiettivo della pubblicazione: aiutare a riscoprire il ruolo del cibo come elemento di piacere e salute.
Guida e calendario completo degli incontri sono disponibili sul sito www.slowfood.it e QUI