Oltre mezzo secolo di vita e 100 milioni di utilizzatrici nel mondo non bastano a dissipare i dubbi che ancora circondano l’uso della pillola contraccettiva, oggi utilizzata dal 16,2% delle italiane, una percentuale ancora lontana dalla media europea del 21,4, che raggiunge picchi di utilizzo del 41,5% in Francia, 44,8% in Belgio e 52,6% in Germania. L’ultimo “dubbio” emerso dalle cronache recenti si riferisce all’aumentato rischio di trombosi venosa che ha indotto la FDA (Food and Drug Administration), ente americano preposto alla validazione dei farmaci, a richiedere l’aggiunta nei bugiardini di ulteriori precisazioni a riguardo. “Siamo valutando con le autorità competenti l’ipotesi di queste aggiunte sui foglietti illustrativi, anche se gli studi controllo effettuati dimostrano un aumento minimo dei casi di trombosi” rassicura il dottor Phil Smits, vicepresidente del Dipartimento di Salute della donna della Bayer di Berlino che proprio in questi giorni ha organizzato un meeting internazionale sull’argomento. “Su 10.000 donne in età fertile seguite per un anno, si ipotizza un’incidenza di episodi di trombosi venosa dai 2 ai 5 casi; nelle donne che assumono la pillola dai 3 ai 9, con un rischio più elevato nei primi 6/12 mesi di assunzione. Questo lieve aumento potrebbe essere causato anche da una maggior prescrizione da parte dei medici di queste pillole di ultima generazione “più leggere” in donne a rischio perché obese o fumatrici. Un monito questo che dovrebbe indurre i medici a prestare più attenzione alla prescrizione della pillola contraccettiva, in presenza di fattori di rischio”. A tranquillizzare le donne sull’uso della pillola è un recente studio britannico su 46.000 persone, pubblicato sulla prestigiosa rivista British Medical Journal, che dimostra come, nel lungo termine, le donne che usano contraccettivi orali vivono più a lungo e godono di migliore salute. E non solo per la riduzione dell’incidenza di alcuni tumori come quello alle ovaie e all’endometrio, ma perché migliorano la qualità di vita, risolvendo alcuni disturbi femminili molto diffusi. “Oltre ai benefici apportati dalle pillole di ultima generazione che contengono il progestinico drospirenone sulla sindrome premestruale e sull’acne, la più recente formulazione a base di estradiolo valerato e dienogest ha ottenuto dall’AIFA (Ente italiano per la validazione dei farmaci) l’indicazione specifica per il trattamento dei flussi mestruali abbondanti, un problema che può provocare grave anemia nelle donne” conferma il professor Francesco Maria Primiero, del Dipartimento di Scienze Ostetrico-Ginecologiche dell’ Università La Sapienza di Roma. “Diversi studi clinici confermano addirittura, dopo sei mesi di assunzione di questa pillola, una riduzione fino all’88% di perdite ematiche, con evidenti benefici per la salute della donna”. Un altro timore, ancora diffuso tra le donne, soprattutto le più giovani, è l’aumento di peso. “L’utilizzo di progestinici, come il drospirenone, che ha una potente azione antimineralcorticoide, ovvero contro la ritenzione dei liquidi, è in grado di contrastare il fenomeno della ritenzione e il conseguente aumento di peso”. In più, la messa a punto di formulazioni sempre più innovative di 24 giorni (più 4 compresse placebo) e 26 giorni (2 placebo) consentirà alla donna di programmare l’assunzione della pillola in modo continuativo ed evitare addirittura, per il periodo che lei riterrà opportuno, il fastidio delle mestruazioni, preservando meglio la fertilità. “ A differenza della falsa convinzione, purtroppo molto diffusa, che si debba interrompere periodicamente l’assunzione della pillola, gli studi scientifici più recenti dimostrano i vantaggi dell’uso continuativo proprio per proteggere maggiormente la fertilità” conferma Primiero. “E si è visto che, dopo soli tre mesi di sospensione della pillola, nella donna si ripristina la completa fertilità”. A tale proposito, per favorire una gravidanza più sicura, dopo l’assunzione per lungo tempo della pillola contraccettiva, è stata messa a punto una nuova formulazione con l’aggiunta di acido folico, fondamentale per la protezione del feto da malformazioni neuronali. Già in commercio negli Stati Uniti, questa nuova pillola dovrebbe arrivare presto anche in Europa.
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