L’arrivo della primavera coincide, quasi sempre, con la comparsa di allergie. I dati Istat le classificano al terzo posto tra le malattie croniche più diffuse nella popolazione, a partire già dall’infanzia, precedute solo, come incidenza, da artrosi/artrite (18,3%) che colpisce soprattutto le donne e ipertensione arteriosa (13,6%). In Italia si è passati da un 10% della popolazione negli anni ‘60 al 30% di oggi, inclusi bambini e adolescenti in età scolare. Questi dati allarmanti sono stati presentati in questi giorni a Roma al Convegno “Allergie: allarme nei bambini” che si è tenuto all’Ospedale Regina Margherita, in occasione della VII Giornata del bambino allergico. <Il 10% dei bambini sotto i 14 anni soffre di asma bronchiale, nell’80% dei casi provocata da allergie> puntualizza il professor Giovanni Cavagni, del Comitato medico scientifico di FEDERASMA (www.federasma.org) e dell’Associazione ALAMA (Associazione laziale asma e malattie allergiche) in collaborazione con SIAP (Società italiana allergologia e immunologia pediatrica). <Il 18-20% dei bambini soffre inoltre di rinite allergica, mentre il 10% presenta dermatite atopica, malattie spesso causate dall’inquinamento indoor/outdoor e dal fumo di sigaretta. Per questo sono state presentate al convegno le Raccomandazioni sulla gestione del bambino allergico a scuola, con precise indicazioni sull’edilizia scolastica che risponda a requisiti di sicurezza e igiene ambientale. Se l’inquinamento è tra le principali cause scatenanti l’allergia, in aggiunta ovviamente ai pollini, si è visto, di contro, che l’eccessiva sterilità dell’ambiente di vita del neonato e l’uso di latte artificiale sono fattori favorenti le allergie. <Sembra un controsenso, ma l’epidemia di allergie è più diffusa nelle società occidentali> conferma il professor Alessandro Fiocchi, direttore del Reparto di Pediatria della Clinica Macedonio Melloni di Milano e presidente del Congresso internazionale di Allergia pediatrica che si è da poco concluso. <I paesi più poveri hanno meno allergie ed altrettanto accade se le famiglie sono più numerose. In presenza di più fratelli, si potenziano infatti le difese immunitarie che contrastano l’azione degli allergeni. Un doppio vantaggio deriva inoltre dal latte materno: dalla mamma al bambino passano infatti molecole “protettive” e nello stesso tempo anche “allergeni” che abituano gradualmente il piccolo a difendersi dalle allergie. Sull’importanza del latte materno, sono state di recente emanate le nuove Linee-guida internazionali>.
di Paola Trombetta