Alla Wannabee Gallery di Milano, via Massimiano 25, fino al 13 marzo 2012
‘Peau d’âme’ personale di Anna Madia a cura di Vera Agosti.
‘C’era una volta una splendida fanciulla. Per sfuggire alle mire del re, suo padre, che la voleva in moglie, chiese in dono regali impossibili: un vestito del colore del sole, della luna e del tempo, domandò anche una pelle d’asino. Accontentata in tutte le sue richieste, si coprì con la pelle d’asino, rendendosi irriconoscibile e sporca. Solo nei giorni di festa indossava gli abiti da principessa e venne scoperta da un giovane principe che la sposò, con la benedizione del genitore, ormai guarito dall’insana passione.’
Questa, la breve sintesi della fiaba di Pelle d’Asino da cui Anna Madia trae ispirazione per i suoi lavori. Non c’è la volontà di illustrare la storia, ma un sentimento lirico liberamente interpretato e il desiderio di indagare con gli strumenti dell’arte i temi psicologici affrontati nel racconto. Peau d’âme, ovvero “pelle d’anima”, sottolinea il legame con il testo letterario e la tradizione folkloristica, ma anche il preciso intento di cogliere determinati aspetti di ricerca spirituale e introspettiva.
Le storie sono un balsamo: lo può confermare chi nel corso della sua vita, ha avuto la possibilità di ascoltare e raccontare le ‘storie’ che si evocano, davanti ad un camino o in qualsiasi luogo ci sia ‘emozione’. E nelle storie, si trova ‘il tempo umano’ del ‘hic et nunc’, e il ‘tempo sacro’ con i ‘c’era una volta’: tre parole che hanno un potere evocativo molto forte.
Questo è anche il percorso che si trova in ‘pelle d’asino’: il ritorno alle origini, al proprio sè vero, selvaggio, a quella ‘casa dell’anima’ che è propria dell’essere selvaggio, non costruito e finto, che l’Artista ritrova come simbolo archetipo nella pittura, precisamente nella mostra ‘Peau d’âme’, magistralmente curata da Vera Agosti.
Spiega Vera Agosti ‘ La mostra si apre con il dipinto La Nuit (La Notte): è l’inizio del viaggio di fuga di Pelle d’asino, che scappa dalla violenza e dalla follia del maschio, argomento purtroppo ancora tristemente alla ribalta delle cronache ai nostri giorni. Sola, nel buio, in un labirinto intricato, una coroncina di candele sulla testa rimanda alla Santa Lucia scandinava e illumina il suo cammino nel tormento, invitandoci a seguirla. In Punizione è raffigurato un bambino con le orecchie d’asino, citazione di Pinocchio e rappresentazione del castigo per le bugie. In Innocence (Innocenza), la protagonista tiene tra le mani un ramo di cotone, simbolo di purezza. Il suo sguardo è vuoto, smarrito, come se la sua anima fosse stata risucchiata lontano. Nel ritratto del re (La Promessa) e nella scultura in cartapesta, realizzata in collaborazione con l’artista francese Loic Lemonon, si concretizza il lato animalesco: una maschera d’asino che è possibile indossare.’
Silvia Pogliaghi
Per info: 02/36528579
Wannabee Gallery
Via Massimiano ,25
Milano