Sono le ragazze le più accanite fumatrici delle scuole superiori: il 20% contro il 13% dei ragazzi. E nel loro respiro sono stati riscontrati livelli più elevati di monossido di carbonio. Lo dimostra un’indagine che rientra nel progetto educativo “La scuola della salute” (www.lascuoladellasalute.it) che ha coinvolto 277 giovani di 12 classi di tre scuole superiori della Lombardia, presentata in occasione della Giornata mondiale contro il fumo (31 maggio) all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Il 31% di loro ha fumato almeno una volta, il 42% prima dei 13 anni, il 91% lo ha fatto in compagnia di un amico. <Per iniziare a fumare, l’esempio degli adulti è determinante: amici più grandi, genitori, ma anche insegnanti> conferma il dottor Roberto Boffi, responsabile dell’Ambulatorio per la prevenzione e la diagnosi dei danni da fumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. <I ragazzi che fumano sono quattro volte più numerosi nelle famiglie di fumatori. L’86% degli intervistati ha dichiarato di vedere abitualmente fumare anche i professori>. Un dato allarmante emerso da questo studio è l’aumentata concentrazione di polveri sottili PM2,5 e PM1, simili a quelle prodotte dai motori delle auto, nei cortili delle scuole durante la ricreazione: a causa del fumo di sigaretta, i cortili sono inquinati quanto le strade più trafficate della città. <Le PM2,5, prima dell’intervallo, erano 8,3 microgrammi per metro cubo d’aria e sono salite a 30,5 durante l’intervallo, con una punta massima di oltre 90 microgrammi intorno alle 11> conferma il dottor Boffi. <Anche le PM1 sono passate da un valore medio di base di 1,3 microgrammi, a 11,2, con un massimo di oltre 55 microgrammi. Altrettanto pericolosi gli idrocarburi policiclici aromatici, presenti nel fumo di sigaretta, che sono aumentati del 33,7%>. Questi dati hanno indotto molti ragazzi a riflettere e ridurre il consumo di sigarette, dopo aver partecipato allo studio. Un ulteriore deterrente, è stato l’utilizzo di un particolare software, messo a punto dal Roswell Park Cancer Institute di Buffalo (New York) e oggi disponibile anche all’Istituto dei Tumori, che mostra l’immagine del volto, dopo aver consumato 30 anni di sigarette: invecchiato e pieno di rughe, irriconoscibile rispetto a quello del non fumatore. E queste immagini sembrano essere in grado di aumentare la motivazione del fumatore a smettere.
Considerando che più del 30% dei tumori è causato dal fumo delle sigarette, l’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica-www.aiom.it) si è fatta portavoce, nella Giornata contro il fumo, della Campagna di prevenzione tra i giovani “Non fare autogol” (www.nonfareautogol.it), coinvolgendo importanti campioni del calcio (Evaristo Beccalossi, Tommaso Rocchi, Giorgio Chiellini, Sebastian Giovinco) per incitare i ragazzi a vincere un’importante partita della loro vita: quella contro i tumori, causati dal fumo di sigarette.
di Paola Trombetta