Tante le trasgressioni culinarie durante l’estate. E ora dobbiamo rivedere le nostre abitudini alimentari per “depurarci”. Niente di meglio che propendere per la dieta mediterranea, consigliata dai nutrizionisti per tutti, ma in particolare per chi è affetto da un tumore che non deve rinunciare a cibi sani e nutrienti. A loro è dedicata la Campagna “Assapora la vita” (www.assaporalavita.it), promossa in Lombardia dall’Associazione Salute Donna (www.salutedonnaweb.it), con il contributo di Celgene, che prevede incontri pubblici e corsi di cucina in molte città italiane, rivolti a chi ha avuto un tumore al seno e la divulgazione di un opuscolo con le ricette appositamente create dal celebre chef Alessandro Circiello.
<Oggi il tumore è “curabile” e spesso le donne seguono le terapie per diversi anni> fa notare il professor Filippo De Braud, direttore della Divisione di Oncologia Medica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. <Ma i farmaci per combattere i tumori lasciano il fisico debilitato e richiedono la predilezione di alcuni cibi e l’eliminazione di altri. Verdura e frutta in primo luogo sono indispensabili per favorire l’azione depurativa degli organi “emuntori” (fegato, rene, intestino), predisposti all’eliminazione delle scorie, già sovraccarichi di lavoro per smaltire l’azione tossica della chemioterapia>. Le raccomandazioni vengono dal World Cancer Research Found, l’ente mondiale che studia gli alimenti più adatti in presenza di un tumore. Parole d’ordine sono: mantenere nella norma l’indice di massa corporea; fare regolare attività fisica; evitare bevande zuccherate e cibi ad alta densità calorica; limitare il consumo di carni rosse e alcolici; assumere 4-5 porzioni di frutta e verdura al giorno. <In realtà il 30% delle donne con tumore al seno perde peso e il 50% tende invece ad aumentare, evenienze entrambe negative per il decorso della malattia> conferma la dottoressa Cecilia Gavazzi, responsabile del Dipartimento di Terapia nutrizionale dell’Istituto Nazionale dei Tumori. <Una donna dovrebbe mantenere un indice di massa corporea (rapporto tra peso e altezza) tra 19 e 25, con un giusto equilibrio tra massa grassa e magra. Per questo occorre valutare una dieta equilibrata e nutriente, aiutandola con una regolare attività fisica. Purtroppo però i trattamenti chemioterapici possono causare nausea, inappetenza, alterazione del gusto: e allora si fatica a mangiare, si rifiutano alcuni alimenti e se ne prediligono altri, magari non consigliati. Non fatevi prendere dall’ansia di dover mangiare a tutti i costi. Può capitare, soprattutto i giorni che seguono la chemioterapia, di essere inappetenti e non aver voglia di mangiare: nessuna preoccupazione! Si può anche rimanere due giorni senza cibo, purchè si mantenga un buon apporto di liquidi (acqua, tisane, bevande non zuccherate, brodi vegetali). In presenza di nausea, possono funzionare i crostini di pane secco che hanno un effetto antiacido e riempitivo. Se c’è diarrea, conviene bere tanta acqua, per evitare la disidratazione, evitare latte e latticini, ma anche gli alimenti ricchi di fibre come cereali e legumi, preferendo minestre vegetali, a base di patate e carote. Se il problema è invece la stipsi, va al contrario aumentato il consumo di cereali e legumi, frutta in abbondanza, soprattutto prugne e fichi, che stimolano la motilità intestinale. Nel caso, abbastanza frequente, di mucositi (infiammazioni alla bocca e alla lingua) sono da evitare i cibi acidi come agrumi, pomodori, ma anche tutti i cibi che contengono conservanti: meglio privilegiare brodo vegetale con crema di riso. In ogni caso è fondamentale che la donna non si faccia prendere dall’ansia, anche se deve rinunciare a qualche alimento. La dieta mediterranea è così ricca che si trova sicuramente il cibo più indicato per quel particolare problema. In questo senso è fondamentale l’apporto del nutrizionista che segue la donna nel suo percorso di cura, salvaguardando la qualità di vita>.
di Paola Trombetta
RICETTA DELLO CHEF ALESSANDRO CIRCIELLO
PER IL PROGETTO “ASSAPORA LA VITA”
CALAMARI FARCITI DI VERDURINE: un piatto leggero e gustoso, tipico della dieta mediterranea, particolarmente adatto per l’estate, appetibile anche per le donne che hanno avuto un tumore al seno e devono tenersi leggere, senza aggravare il lavoro degli organi preposti all’eliminazione delle sostanze tossiche prodotte dalla chemioterapia. In particolare, il calamaro è un’ottima fonte di proteine, calcio, vitamina A e B1 a basso tenore calorico. All’aglio vengono attribuite proprietà terapeutiche come antisettico, antipertensivo, fluidificante, antibatterico. L’inconfondibile aroma dell’aglio si deve a una sostanza, l’alliina, che, una volta tagliato lo spicchio, si trasforma in allicina, emanando il caratteristico odore pungente. E’ particolarmente ricco in potassio.
INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE:
8 calamari; 2 zucchine; 4 pomodori ramati; 2 carote; 1 spicchio d’aglio; 2 cucchiai di frutti del cappero; 3 fette di pane in cassetta; 4 cucchiai di olio extra-vergine d’oliva; 2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate; sale, origano, basilico.
Tempo di preparazione: 30 minuti.
Il consiglio dello chef: prestare attenzione alla cottura dei calamari per evitare che cuociano troppo e cambino di consistenza.
PREPARAZIONE:
Eliminare l’interno del calamaro e preparare il contorno: passare al cutter il pane; a parte tagliare a cubetti la carota, la zucchina, i pomodori, spadellare con olio e aglio, partendo dalle carote, poi le zucchine, infine i pomodori. A cottura ultimata, unire in una ciotola il cappero, le olive, l’origano. Farcire il calamaro con l’aiuto di una sacca, chiudere con uno stuzzicadenti e incidere leggermente il calamaro dalla parte esterna, in modo che in cottura abbia una forma a tartaruga. Dorare il calamaro in padella con olio; riservarlo e sciropparlo. A parte, frullare il basilico con olio e ghiaccio, in modo da contornare il calamaro con questa emulsione a freddo.