Fare una rampa di scale può diventare un’impresa difficoltosa e il cuore risulta affaticato come se avesse fatto una corsa per un chilometro senza fermarsi. A ciò si aggiunge la stanchezza quotidiana e le difficoltà a respirare (dispnea), soprattutto di notte. Sono questi i sintomi di una grave patologia, lo scompenso cardiaco, in cui il cuore non riesce più a pompare il sangue nell’organismo. Colpisce il 5-6% delle donne sopra i 70 anni e arriva fino al 15-20% dopo gli 80 anni, rappresentando la prima causa di morte e di ricovero ospedaliero nel sesso femminile, dopo i 70 anni, più del tumore al seno.
Al Congresso della Società Europea di Cardiologia, ad Amsterdam fino al 4 settembre, sono stati presentati i risultati da uno studio (RELAX-AHF), pubblicato su Lancet, che presenta i vantaggi dell’impiego di un nuovo farmaco (serelaxina) nello scompenso cardiaco. «Nota curiosa e particolarmente interessante è che si tratta di una sostanza derivata da un ormone naturale (relaxina), prodotto in abbondanti quantità durante la gravidanza per favorire la vasodilatazione, aumentare la portata cardiaca, migliorare la funzionalità renale», spiega il professor Marco Metra, responsabile dell’Unità operativa di Cardiologia dell’Università e Spedali Civili di Brescia, e coordinatore dello studio condotto su 1161 pazienti, di cui quasi la metà erano donne. «Con questo farmaco è nettamente migliorata la sintomatologia, in particolare la dispnea, ma soprattutto si è ridotta del 37% la mortalità a sei mesi dal ricovero nello scompenso acuto. A trarre beneficio da questo farmaco sono soprattutto le donne che soffrono di ipertensione arteriosa, anche in presenza di altre patologie come diabete, obesità, fibrillazione atriale».
Al Congresso della Società Europea di Cardiologia è stata presentata l’analisi per sottogruppi dello studio da cui è emersa, tra l’altro, la simile efficacia del farmaco tanto nel sesso femminile come in quello maschile. Per confermare questi benefici, partirà nei prossimi mesi un altro studio più ampio su oltre 6300 pazienti (RELAX 2) che coinvolgerà ben 37 nazioni. Nel frattempo, il farmaco è stato sottoposto all’esame delle Autorità regolatrici (EMA, FDA) per una possibile approvazione alla sua diffusione. «Si tratta di un farmaco molto promettente e la sua approvazione nella pratica clinica sarà particolarmente importante, non esistendo alcuna nuova terapia dimostratasi efficace in questa condizione, negli ultimi venti anni», ha commentato, in occasione del Congresso di Amsterdam, il professor Martin Cowie, docente di Cardiologia presso l’Imperial College di Londra e cardiologo al Royal Brompton Hospital di Chelsea, che partecipa allo studio.
di Paola Trombetta