VACCINI: AL CENTRO DI UN PROGETTO PILOTA

«Anche le vaccinazioni devono rientrare in uno stile di vita corretto, quale scudo contro patologie talvolta anche molto pericolose». Sono le parole del professor Sergio Pecorelli, presidente dell’Healthy Foundation e Rettore dell’Università di Brescia che hanno dato avvio, lo scorso 15 ottobre, al primo progetto pilota “Il ritratto della salute: 10+”, partito a Brescia, in Lombardia, e promosso dalla stessa Fondazione in collaborazione con la ASL. L’iniziativa, che ha coinvolto l’Università cittadina e 25 scuole medie bresciane e del territorio, ha l’obiettivo di educare i giovani al benessere e al viver sano.

«La prevenzione – spiega ancora Pecorelli – deve cominciare all’interno delle scuole con la corretta informazione dei ragazzi. Grazie alla collaborazione dei nostri medici puntiamo a sensibilizzare gli studenti tra gli 11 e i 13 anni all’abolizione di alcol e fumo, all’attenzione a comportamenti sessuali protetti, all’importanza della prevenzione, compresa quella vaccinale». Un tema, quest’ultimo, di ampio risalto e che acquista una valenza di prevenzione e salute pubblica, fra le più efficaci e sicure, per tutelare la popolazione dalle malattie infettive.

«Desideriamo affrontare – continua il professore – anche il tema dell’immunizzazione contro il Papilloma virus (HPV), responsabile dell’insorgenza del tumore al collo dell’utero, quale punto di partenza per far capire ai ragazzi che le vaccinazioni, in una moderna visione della salute, devono entrare nella buona pratica di un corretto stile di vita accanto agli altri fondamentali capisaldi (dieta morigerata, esercizio fisico regolare, stop a tabacco e bevande alcoliche, attenzione all’esposizione ai raggi solari)».

La campagna educazionale durerà fino alla primavera 2014 e prevede anche la distribuzione ai giovani di opuscoli “per vivere tutti i giorni (correttamente) alla grande” e ai docenti una guida specificatamente dedicata ai vaccini, ritenuti oggi la frontiera dell’innovazione biotecnologica. A pensarla allo stesso modo è l’intera ricerca: anche quella che tenta di combattere patologie meno serie rispetto ai tumori ma altrettanto importanti da un punto di vista preventivo e socio-sanitario. È, infatti, recentissima la creazione di un vaccino anti-pneumococco indicato per combattere le infezioni da Streptoccoccus pneumoniae, responsabile di sepsi, meningiti, polmoniti e infezioni delle prime vie respiratorie. Quest’ultimo ritrovato si chiama Prevenart13, è prodotto da Pfizer, ed enuclea diverse novità: si tratta, innanzitutto, del primo vaccino coniugato, vale a dire che è in grado di garantire una copertura contro 13 sierotipi (invece dei tradizionali sette ceppi) tra quelli che più frequentemente causano la malattia. «Il vaccino coniugato – spiega Francesco Vitale, Professore ordinario di Igiene presso il dipartimento di Scienze per la promozione della salute materno-infantile G. D’Alessandro, dell’Università degli Studi di Palermo – consente di avere risultati nettamente superiori rispetto al vaccino polisaccaridico, poiché stimola una maggiore quantità di anticorpi protettivi e soprattutto dà una memoria immunitaria. Ciò significa che anche se si è a notevole distanza dalla vaccinazione, l’organismo è in grado di attivare le difese contro l’agente infettivo».

Questa vaccinazione, poi, è l’unica ad avere ricevuto dalla Commissione Europea l’estensione d’uso a tutte le fasce di età (dai 18 ai 49 anni e fra gli over 65), e nelle categorie a rischio. «E’ somministrabile anche in persone affette da diabete – aggiunge il professor Michele Conversano, Presidente SItI (Società Italiana di Igiene) – insufficienza renale, patologie respiratorie, disfunzioni immunitarie (ad esempio celiachia o artrite reumatoide), malattie cardiovascolari e iatrogene a seguito dell’asportazione della milza e/o a terapie con farmaci che riducono le risposte immunitarie (come il cortisone) e in cui il rischio di polmoniti e possibili conseguenze molto serie è piuttosto elevato».

La vaccinazione anti-pneumococcica va eseguita una sola volta (la sua efficacia dura per tutta la vita) e può essere effettuata in qualunque periodo dell’anno. Meglio però optare per l’inverno in occasione della campagna di vaccinazione antiinfluenzale, quando la sensibilizzazione alla prevenzione e il rischio di contrarre le patologie delle vie respiratorie è maggiore. I costi (che si aggirano tra i 43-45 euro) e le modalità di somministrazione del Prevenart13, possono variare da regione a regione per l’adulto, mentre per i bambini è gratuita in quanto inserita nel “calendario vaccinale”.

E per far meglio ricordare ai grandi proprio le vaccinazioni dei più piccoli, è in arrivo un aiuto tecnologico. Una app per smartphone, compatibile con iPad e iPod touch, scaricabile gratuitamente dagli store per iOS e Android, lanciata e promossa dal Ministero della Salute. L’applicazione suggerisce le vaccinazioni da fare, secondo il Piano Nazionale Vaccini 2012-2014, quando effettuarle, ricorda i richiami o le dosi già somministrate. Per attivare l’applicazione è sufficiente impostare al primo accesso i dati del bambino; fatto questo, l’applicazione ne monitorerà il percorso vaccinale e aggiornerà sulle “salutari scadenze”. La app consente poi di aggiungere anche la foto del piccolo e i riferimenti del pediatra. «Dopo ogni vaccinazione inserita, è possibile giocare col bambino – commenta il Ministro della salute – facendogli schiacciare con un “tap” le immagini di virus e batteri. Potrà così comprendere in modo facile e divertente l’importanza di sottoporsi, senza paura e fin da subito, alle vaccinazioni». L’app, raccomanda ancora il Ministro, non sostituisce il certificato ufficiale di vaccinazione. Questo può essere rilasciato solo dall’ente pubblico che la esegue e non fa le veci del parere e/o della prescrizione del pediatra.

di Francesca Morelli

 

Articoli correlati