«Fino a 5 anni ho bevuto il latte dal biberon. E’ l’alimento della mia infanzia, ma è stato anche fondamentale nella mia attività agonistica. Quando facevo gli allenamenti a 18-20 anni ho avuto problemi di microfratture e i medici mi hanno consigliata di bere tanto latte. E forse questo prezioso alimento mi ha anche aiutata a vincere tante medaglie…». A parlare delle sue abitudini alimentari è Fiona May, l’atleta che detiene il record italiano di salto in lungo, avendo conquistato quattro medaglie ai Campionati del mondo (due ori, un argento, un bronzo), intervenuta al Convegno: “Il latte oggi: un alimento per il movimento”, presso il Salone d’onore del CONI a Roma, promosso da Parmalat con il patrocinio di Assolatte. Alla sua testimonianza si sono aggiunte quelle di Raffaello Leonardo, campione olimpionico di canottaggio e di Mauro Berruto, allenatore della Nazionale maschile di pallavolo, entrambi concordi nel sottolineare l’importanza di questo alimento nella dieta di un atleta.
«Per il suo grande valore nutrizionale il latte è ancor oggi un prezioso componente della dieta, importante in ogni fase della vita: dall’infanzia all’adolescenza, fino all’età adulta e oltre. Per questo l’Istituto Nazionale della Nutrizione (www.inran.it) ne consiglia un consumo giornaliero di 2-3 bicchieri», sottolinea il professor Andrea Ghiselli, del Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura. «Tra le tante proprietà del latte, le più note sono legate all’elevato contenuto di calcio, fondamentale per il mantenimento della salute di ossa e denti e per la regolazione di numerose funzioni vitali, come la contrazione muscolare. E’ pure ricco di zuccheri, come di acidi grassi “corti”, che forniscono energia di rapido utilizzo; e di aminoacidi indispensabili per ricostruire la massa muscolare dopo gli sforzi fisici. Senza dimenticare che il latte è ricco di vitamine e sali minerali (calcio, potassio, fosforo e magnesio) e contiene il 90% d’acqua, fondamentale per idratare il corpo».
Il latte è dunque particolarmente indicato per gli atleti e tutte le persone che praticano attività sportiva grazie a tutte queste proprietà, ma non solo. «Oltre alle funzioni sopradescritte, l’importanza del latte dopo un esercizio fisico sta nella sua capacità di ricostituire quelle fibre muscolari che vengono consumate durante l’attività stessa», puntualizza Julien Louis, medico sportivo, specializzato in Fisiologia del movimento presso l’Istituto Nazionale dello Sport di Parigi (INSEP). «Due sono le proteine che concorrono a questa ricostruzione delle fibrocellule muscolari: quelle del siero che agiscono con rapidità e la caseina, la cui azione si attiva dopo 5-6 ore dall’esercizio e ha una durata più lunga. Tra gli aminoacidi essenziali del siero troviamo la leucina che facilita la sintesi proteica». Ecco perché è importante, per chi pratica esercizi fisici intensi, mantenere un consumo di 250-500 ml di latte al giorno.
«Tra le proprietà del latte non dobbiamo dimenticare l’azione immunomodulante sul sistema immunitario che protegge da agenti infettivi, riducendo i danni del DNA», precisa il professor Michelangelo Giampietro, specialista in Medicina dello Sport e Scienze dell’Alimentazione e docente alla Scuola dello Sport del CONI. «A cui si aggiunge il potenziamento della massa muscolare e la riduzione della massa grassa. Il latte previene inoltre il rischio di fratture ed è particolarmente indicato in fase di recupero post-traumatico».
Da ultimo, anche un recente studio pubblicato sul Journal of International Society of Sport Nutrition, conferma l’importanza del latte nell’alimentazione dello sportivo. «Fondamentale è il regolare esercizio fisico, supportato da alimenti come il latte, che migliora persino la funzionalità dei mitocondri, quei minuscoli organelli presenti nelle cellule dove si genera energia e si consumano i grassi in eccesso», conferma il professor Pierpaolo De Feo, direttore del Centro di Ricerca sull’Attività Motoria (www.curiamo.unipg.it), Healthy Lifestyle Institute dell’Università di Perugia. «Da altri studi sembra persino che l’esercizio fisico, affiancato da alimenti salutari come il latte, possa ritardare la comparsa di malattie del metabolismo – ad esempio il diabete, le malattie cardiovascolari – e possa avere effetti positivi sulla capacità cognitiva e sul tono dell’umore, una sorta di elisir di lunga vita insomma. L’esercizio fisico regolare e gli alimenti che lo favoriscono, inducono infatti la replicazione di alcune parti dei cromosomi (telomeri), che sono indici di lunga vita. La sedentarietà, al contrario, provoca l’accorciamento dei telomeri. Per questo si consiglia, anche agli ultra-settantenni, di consumare alimenti energetici come il latte e fare movimento fisico, camminando almeno mezz’ora al giorno a passo lesto (5 km all’ora)».
di Paola Trombetta