Un’idea inconsueta, specie in tempi di crisi come gli attuali. Quella di un’impresa sociale che non divide gli utili tra i proprietari, ma li reinveste per far crescere l’azienda e creare opportunità per altri lavoratori. Inconsueta, ma possibile. A realizzarla, alla fine del 2010, due chimici di Roma, Carlo Signorini e Francesco Sagone. Compagni di università, dopo essersi persi di vista per una decina d’anni, si sono ritrovati e hanno deciso di inseguire un sogno comune. «Visti i nostri studi e la mia personale, buona gavetta nel farmaceutico, abbiamo pensato di sviluppare e farci produrre cosmetici di nostra formulazione», spiega Carlo Signorini. «A tale scopo, abbiamo investito i nostri soldi, senza chiedere alcun finanziamento pubblico, né di privati. L’idea iniziale è semplice: qualità alta, sicurezza (tutti i prodotti sono dermatologicamente testati) e prezzi più bassi della media, perché, diversamente dai competitor, possiamo accontentarci di margini più bassi. Come semplici sono i nostri valori: comunicazione onesta, trasparenza, innovazione, solidarietà e responsabilità sociale. Tutti i profitti vengono infatti reinvestiti in azienda, per migliorare la soddisfazione dei clienti e creare nuove opportunità di lavoro a chi non ne ha».
Detto fatto, è nato il marchio LaMiaPelle (www.lamiapelle.it), un’impresa sociale, appunto, che non riceve sovvenzioni e vive sulle proprie forze, capace di competere nel mercato della cosmesi, rispettare l’ambiente e, secondo il proprio Statuto, occupare almeno il 30% di lavoratori svantaggiati o con disabilità. Oggi i suoi cosmetici si vendono in circa 300 farmacie italiane e nelle parafarmacie di Iper e Super Coop in tutta Italia. Senza dimenticare l’e-commerce particolarmente efficiente: consegna in tutta Italia in 48 ore lavorative (72 nelle isole) e spedizione gratuita senza minimi d’ordine.
Tutti i prodotti sono il risultato di un percorso in tre step. Punto di partenza, un’indagine di mercato, con interviste a oltre 200 donne, per capire quali sono le proprietà più richieste a una crema viso o corpo, a una crema mani o a un bagno-doccia. Sulla base delle indicazioni ricevute, sono state messe a punto le prime formulazioni negli stabilimenti di Humana Pharma International, realtà che da sempre si muove nel campo dell’alimentazione per bambini, dell’igiene e della cura della loro pelle e di quella delle loro mamme, rispettando i più elevati standard internazionali di qualità. Formulazioni poi sottoposte alla valutazione di un gruppo di donne, fino a soddisfarne pienamente le esigenze. Una volta definita la composizione di ogni prodotto, l’intera gamma LaMiaPelle è stata sottoposta a una serie di test clinici, presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, su un campione di donne tra i 20 e i 60 anni, per verificarne efficacia e sicurezza.
«C’è molto da fare e abbiamo poche risorse», continua Carlo Signorini. «Ma abbiamo fiducia. Infatti, le aziende che ci hanno scelto per i regali di Natale (tra cui un’importante multinazionale giapponese) ci permetteranno di disporre di nuove risorse da investire per far conoscere i nostri prodotti. Per quanto mi riguarda, ho mollato tutto lo scorso anno e non sto percependo alcuno stipendio, per consentire il pagamento dei collaboratori (lavoratori svantaggiati) e il sostegno di iniziative con impatto sociale immediato, come la stampa dei materiali nella tipografia di ex-tossicodipendenti o il corso per diventare blogger rivolto a ragazzi di scuola superiore, che hanno scarse opportunità di lavoro. Ma anche quando ci sarà la possibilità di guadagnare, la mia retribuzione sarà uguale a quella dei miei colleghi, che hanno perso il lavoro in un’età in cui è difficile ricollocarsi e che, grazie a noi, adesso hanno una piccola speranza. Spero di riuscire nell’impresa. Chiediamo solo di provare i nostri prodotti e di vedere se soddisfano in termini di qualità/prezzo. E, se ce lo meritiamo, di fare passaparola». E che passaparola sia!
di Monica Caiti