A 21 anni è stata il direttore d’albergo più giovane d’Italia, nella località di Porto Santo Stefano. Da allora Cinzia Fanciulli, di Orbetello, di strada ne ha fatta tanta. E oggi dirige uno degli alberghi più raffinati di Roma: l’Hotel Donna Camilla Savelli in Trastevere, ricavato da un antico monastero del ‘600, la cui costruzione fu commissionata a Francesco Borromini dalla nobildonna Camilla Savelli.
Qual è il segreto di tanto successo? «Ho sempre considerato gli alberghi che gestivo come fossero la mia casa», precisa Cinzia. «L’attenzione al dettaglio, all’arredamento confortevole, alle tonalità di colori sono alcuni piccoli segreti della mia professione. E noi donne mettiamo l’anima, la passione in quel che facciamo, mentre l’uomo, al contrario, è più freddo, distaccato: pensa all’essenziale e “quantifica” gli interventi di organizzazione di un albergo. Noi donne mettiamo il cuore per gratificare i nostri ospiti, come fossero alloggiati da noi. Anche l’accoglienza è diversa: intratteniamo l’ospite mettendolo a proprio agio e capita, a volte, di entrare anche in confidenza. Quando ho diretto per 13 anni il Residence Pellicano all’Argentario, ho conosciuto personalità del mondo scientifico come Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Antonino Zichichi, ma anche dello spettacolo come Meg Ryan, Hugh Grant, e Barbra Streisand e persino la duchessa di Kent. E proprio di recente all’Hotel Donna Camilla Savelli abbiamo ospitato Nanni Moretti che ha ambientato alcune scene del suo nuovo film. Personalità famose che, nel contesto di un ambiente rilassante quale un hotel o una Spa, si presentano come persone alla mano, con le quali scambiare tranquillamente battute e impressioni».
Il merito è in gran parte dal carisma dolce, ma al tempo stesso deciso, di una donna come Cinzia che ha saputo trasformare l’ambiente “anonimo” di un albergo in un luogo accogliente. Ma a quale prezzo? «Lavorare in un hotel richiede una dedizione di 24 ore su 24, per poter seguire al meglio gli ospiti, ma anche coordinare il lavoro dei dipendenti», conferma Cinzia. «Se l’albergo è la mia casa, i dipendenti sono la mia famiglia. E questo a scapito del tempo che dovrei dedicare a mio marito e a mio figlio, oggi 23 enne. La mia vita è soprattutto la mia professione: sono gli alberghi che ho gestito, lo staff che ho sempre cercato di motivare e incoraggiare, affinché curasse al meglio il rapporto con gli ospiti, basato sull’attenzione, la cortesia, la disponibilità. Doti umane, queste, fondamentali nel nostro mestiere. In questo lavoro è indispensabile la qualità delle prestazioni: l’ospite in un albergo o Spa non deve solo dormire e mangiare bene, ma deve “sentirsi bene” globalmente. In molti alberghi che ho gestito, ho avviato centri di benessere e remise en forme». Come all’Hotel La Posta Vecchia di Palo Laziale, l’antica stazione di scambio commerciale e ristoro dei cavalli di epoca settecentesca, costruita sui resti di una prestigiosa villa romana, interamente ristrutturata seguendo i canoni dell’epoca, arricchita oggi di un moderno centro benessere. «E anche qui, all’hotel Donna Camilla Savelli nel cuore di Roma, apriremo presto una moderna Spa>, aggiunge Cinzia. «Oggi la peculiarità di questa struttura è la tranquillità che si respira in un luogo, ex-convento di suore, dove ancor oggi si può avere il privilegio di riposare nelle stanze, ricavate dalle celle delle suore e ristrutturate con cura e raffinatezza, con le originali travi di legno del soffitto, i mobili e le tappezzerie d’epoca, elementi che rappresentano un perfetta sintesi tra antico e moderno, in un ambiente elegante e unico nel suo genere. Con l’aggiunta di una terrazza, che domina la città di Roma». E a coronamento del raffinato lavoro di restauro di questo albergo, è stato assegnato a Cinzia l’ambito premio “Award Ospitality”, un prestigioso riconoscimento che premia la capacità di ristrutturare e “dare anima” alle strutture alberghiere.
Per informazioni e prenotazioni: www.hotelsavelli.com
di Paola Trombetta