“WONDY”: DI CANCRO SI PUO’ GUARIRE

E’ un inno alla vita, alla forza delle donne. A trasmetterlo è “Wondy: ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro“, un libro, pubblicato in questi giorni da Rizzoli, scritto da Francesca Del Rosso, 39 anni, giornalista coraggiosa che ha raccontato i suoi “mille giorni di vita con il tumore”.

«Ogni donna potrebbe identificarsi nella celebre eroina dei fumetti Marvel e affrontare con coraggio i problemi che la vita comporta», fa notare Francesca. «Nel mio caso, comune a tante altre donne, praticamente una su otto, è toccata l’esperienza del tumore… Tutto comincia nell’agosto 2010. Sono in montagna, con marito e figli, di due e quattro anni, quando mi accorgo, dall’autopalpazione, di avere un nodulo al seno. Avendo avuto la mamma e la nonna con lo stesso problema, mi precipito a fare una visita senologica: ecografia e ago aspirato confermano la diagnosi, che nella mia mente cercavo in tutti i modi di rimuovere: tumore al seno. Un verdetto che ti cade in testa come un macigno! Ma al tempo stesso mette in moto una reazione forte e decisa: dovevo combatterlo, non avere paura e non farmi sopraffare! ». E così, dopo una breve vacanza al mare, per cercare di mantenere un barlume di normalità, soprattutto nei confronti dei figli, Francesca entra nel tunnel delle corsie ospedaliere. L’intervento, la ricostruzione del seno e poi sei mesi di chemioterapia. Otto cicli di sofferenza “diluiti” tra inverno e primavera. «E’ stato il momento più difficile», ricorda Francesca. «Finché sei in ospedale, sembra tutto sotto controllo, ti senti al sicuro. Ma quando esci, ritorni ai ritmi della vita quotidiana, con la casa, il marito, i figli da gestire e non hai le forze per farlo, ma anzi stai male, hai il vomito e perdi pure i capelli, allora ti senti doppiamente distrutta. Ho voluto reagire e non mi sono data per vinta: non ho neppure portato la parrucca per dimostrare che anche la malattia va vissuta con naturalezza e con un pizzico di ironia. Mia figlia Angelica, quando mi ha vista per la prima volta senza capelli, mi ha addirittura fatto notare che risaltavano ancora di più i miei occhi». E dopo un anno di “calma apparente”, ecco il secondo verdetto: un tumore all’altro seno. E l’iter, già vissuto in precedenza, si ripropone. Ma a questo punto scatta qualcosa che spinge Francesca a scrivere, a raccontare la sua storia, a condividere il vissuto di questa malattia con altre donne.

«Ho proposto alla rivista Vanity Fair di avviare un blog (chemioavventurediwondy. vanityfair.it) per poter scambiare opinioni sul modo di affrontare l’esperienza del tumore con altre donne nelle mie stesse condizioni. Ma le domande poi sono venute anche dagli uomini: mariti, padri, figli, compagni di donne malate, che mi chiedono cosa fare in certe situazioni, come reagire, quali rimedi adottare. Insomma sono diventata un po’ una “sorella”, un’amica che dà consigli e tenta sempre di sdrammatizzare situazioni che, in realtà, sono pesanti da affrontare. E lo faccio con estremo piacere:aiutare gli altri fa bene anche a se stessi! ».

Da questa prima condivisione in rete, Francesca decide poi di mettersi in gioco in tutto e per tutto, scrivendo e pubblicando un romanzo. E così è nato “Wondy: ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro”. «Il titolo è ripreso da un diminutivo affettuoso con cui i miei amici mi chiamavano da ragazza», confida. «Ma è anche il nome della supereroina dei fumetti che risolve sempre ogni situazione difficile. E tutte noi donne possiamo essere Wondy: coraggiose, decise, appassionate, pronte ad affrontare di petto i problemi di ogni giorno, le sofferenze di una malattia come il tumore, nella certezza che la vita, comunque, ti riserva tante gioie e soddisfazioni: sta a noi saperle cogliere! E un pizzico di umorismo non guasta mai! ».

 

di Paola Trombetta

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