«Curare la donna vuol dire curare l’intera famiglia e la società»: così ha esordito il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, all’inaugurazione degli Stati Generali della Salute, dall’8 al 9 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma, un appuntamento fondamentale per fare il punto sul presente e futuro della Sanità italiana. «La donna ha infatti il ruolo di care-giver della famiglia e della società: sono le donne che si prendono cura dei partner, dei figli e dei genitori malati e fanno da tramite con i medici e le strutture sanitarie. A volte sono pure costrette a rinunciare a intere giornate lavorative per assistere i propri cari. E sono ancora una volta le donne a essere le più informate sulle terapie e i trattamenti innovativi».
Purtroppo però in Italia, non sempre le nuove cure, soprattutto se costose, vengono garantite ai cittadini. Riconoscere a tutti la possibilità di accedere alle migliori terapie è un obbligo morale che il Ministro ha assunto in occasione dell’importante evento degli Stati Generali della Salute. E si è fatta garante di aggiornare i Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria), fermi da 12 anni, che includono tutte le prestazioni e i servizi che il Sistema sanitario è tenuto a garantire ai cittadini. Tra questi dovrebbe essere incluso lo screening neonatale per individuare precocemente oltre 40 malattie metaboliche definite “rare”, la cui diagnosi precoce potrebbe salvare piccole vite.
«Non è tempo di praticare nuovi tagli alla spesa sanitaria italiana», ha confermato il Ministro. «Con una parte dei risparmi, pari a 900 milioni di euro derivati dal taglio dei ricoveri inappropriati o inutili, si potrà finanziare l’aggiornamento dei nuovi Lea. E’ inammissibile che ci siano discriminanti sulla possibilità di accedere alle diagnosi e alle nuove terapie, soprattutto per malattie gravi quali i tumori e le patologie croniche. Se viene scoperto un nuovo farmaco, come di recente quello per l’epatite C, deve essere disponibile su tutto il territorio nazionale. Lo stesso vale per l’assistenza ai malati cronici o a chi soffre di disturbi psichici, una realtà che è oggi in aumento e crea disagi alle famiglie, lasciate spesso sole. Per gli anziani, in particolare, stiamo pensando a un piano di assistenza domiciliare che risponda meglio alle esigenze della popolazione avanti negli anni, che preferisce essere curata a domicilio: questo consentirebbe anche un risparmio della spesa sanitaria. Come pure stiamo investendo sulla prevenzione», ha ribadito il Ministro. «Alcune malattie croniche, come il diabete, potrebbero essere prevenute con opportuni progetti educazionali, che prevedono dieta e stili di vita sani, soprattutto tra i giovani. Diverse sono le campagne promosse dal Ministero e dall’Istituto Superiore di Sanità per prevenire abusi di sostanze come fumo, alcol e droghe: cattive abitudini che possono provocare malattie anche serie».
E per le donne, il Ministro Lorenzin anticipa alcuni progetti “di genere”. «Stiamo promuovendo una serie di programmi di prevenzione di alcune patologie femminili, come l’endometriosi, di cui soffrono circa tre milioni di donne e che nel 30% dei casi può provocare sterilità. E’ stata di recente approvata dalla Conferenza Stato-Regioni l’implementazione di percorsi diagnostico-assistenziali per migliorare la qualità di vita delle donne affette da malattie croniche invalidanti della sfera uro-genitale, tra le quali l’endometriosi. Per quest’ultima, in particolare, il Ministero sta provvedendo all’istituzione di un Registro nazionale per meglio monitorarne l’incidenza e i trattamenti disponibili».
E per conoscere nel dettaglio i progetti e le iniziative del Ministero, si può consultare il nuovo sito: www.dovesalute.gov.it
di Paola Trombetta