www.adipso.org) che partecipa alla Giornata mondiale del 29 ottobre. «Lo stigma per questa malattia è particolarmente sentito tra i giovani che tendono a isolarsi perché si vergognano di mostrarsi ai coetanei con queste lesioni della pelle. Una situazione che rischia di provocare uno stato di stress permanente».
«Per questo motivo il dermatologo non può limitarsi a trattare la patologia senza tener conto dei risvolti psicologici che potrebbero insorgere», fa notare il professor Sergio Chimenti, direttore della Clinica dermatologica dell’Università Tor Vergata di Roma. «In più è dimostrato che la psoriasi, essendo una malattia di tipo infiammatorio, potrebbe colpire le articolazioni e degenerare in artrite psoriasica. Ma è anche correlata al rischio di obesità, diabete, cardiopatie e per questo deve essere trattata precocemente con le terapie più appropriate».
«Le forme più lievi, che colpiscono i giovani, si controllano con creme o gel per uso topico; con il progredire degli anni possono comparire anche forme medio-gravi», spiega la dottoressa Ornella De Pità, past-president dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri (ADOI, www.adoi.it). «In questi casi si può ricorrere alla fototerapia, con raggi UVB o UVA, associati o meno a una terapia orale con prodotti come metotrexate, ciclosporina, retinoidi. Nelle forme più gravi si ricorre invece ai nuovi farmaci biologici, soprattutto quelli ad azione immunomodulante (anti-Tnf e anti-interleuchine) che agiscono sull’infiammazione tipica della malattia».
Al recente congresso dell’European Association of Dermatology and Venereology (EADV) di Amsterdam è stato presentato uno studio sull’utilizzo di un nuovo farmaco immunomodulante, secukinumab. «Ha un meccanismo d’azione innovativo, in quanto inibisce una particolare interleuchina 17A che sembra avere un ruolo determinante nello svilupppo della psoriasi», conferma il professor Giampiero Girolomoni, presidente della SIDeMaST (www.sidemast.org), che ha presentato lo studio. «Anche i pazienti con psoriasi severa hanno ottenuto una remissione completa o quasi delle manifestazioni cutanee che si è mantenuta nel corso dell’intero anno di trattamento. Effetti positivi si sono registrati anche nell’artropatia psoriasica. Queste terapie innovative devono essere somministrate in ospedale o nei centri specializzati, una o due volte al mese, e poi con frequenza minore per diversi anni consecutivi».
Per informare e sensibilizzare la gente su questa malattia, in previsione della Giornata mondiale del 29 ottobre, nel weekend del 25-26 nelle principali piazze italiane saranno allestiti gazebo per distribuire materiale informativo e conoscere i centri specializzati. Per informazioni: www.adipso.org oppure consultare la pagina su Facebook.
Per vincere lo stigma, diffuso soprattutto tra i più giovani, i 50 allievi della Master Class in sceneggiatura e giornalismo del Giffoni Film Festival hanno ideato e promosso il concorso “Sulla mia pelle”. I ragazzi che intendono partecipare troveranno sul sito: www.sullamiapelle.com tutte le informazioni e le tracce a cui ispirarsi per realizzare un video originale contro lo stigma della psoriasi. I lavori dovranno essere presentati a partire dal 29 ottobre fino al 20 febbraio 2015.
di Paola Trombetta