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Nonostante i profondi cambiamenti nello stile di vita e nell’alimentazione, la carie rimane ancora un grosso problema di salute pubblica. Una recente indagine, condotta dalla SIDO, con il contributo di Colgate, conferma che su un campione di 1269 persone che si sono sottoposte a una visita gratuita, in occasione della scorsa Campagna di prevenzione, quasi la metà (617) presenta carie, con una lieve prevalenza dei maschi sulle femmine (55%) e degli abitanti del Sud (51%) rispetto al Nord (40%). Si era anche notata una diretta correlazione tra il livello di igiene orale e la presenza di carie: laddove l’igiene orale era scarsa, aumentava la presenza di carie.
di Paola Trombetta
ATTENZIONE ALLA SALUTE DELLA BOCCA IN GRAVIDANZA
In dolce attesa, il mantenimento e la cura del bel sorriso e dell’igiene orale sono spesso l’ultimo dei pensieri. Invece diversi studi, alcuni anche recenti, hanno evidenziato come infezioni o patologie della bocca della mamma possono essere responsabili di esiti avversi della gravidanza, come il parto prematuro, la preeclampia, fino all’aborto spontaneo, o di salute per il bebè con un possibile ritardo nella crescita. Senza contare che una mamma con denti e bocca sani favorisce la salute orale futura del proprio bambino. Per informare su questo problema, spesso sottostimato, esperti odontoiatri del Ministero della Salute hanno diffuso un documento, con alcune indicazioni pratiche per il miglioramento della salute orale di mamme, nascituri e bebè.
«La prevenzione e il trattamento di alcune problematiche più diffuse della bocca – dicono gli esperti – quali le gengiviti, parodontiti e la carie sia prima, durante e dopo la gravidanza sono il modo migliore per ottimizzare la salute degli individui in età perinatale e della comunità». Fondamentale, per raggiungere questo obiettivo, è il coinvolgimento educazionale da parte di tutte le figure professionali che seguono la donna in attesa (medico, odontoiatra, pediatra, ostetrica, medico ginecologo, igienista dentale), ai quali il Ministero raccomanda di promuovere e adottare specifiche azioni di sensibilizzazione rivolte alla mamma affinché metta in atto alcune buone pratiche. Prima tra tutte l’igiene orale professionale, con una seduta specialistica almeno una volta nel corso della gravidanza (meglio fra la 14° e la 20° settimana) e poi di quella del bambino, con una visita pediatrica entro il 12° e il 24° mese di vita.
Ma l’educazione alla salute orale non si ferma qui, perché richiede anche un’attenzione alimentare della mamma che significa prevenzione della carie nel nascituro. Gli specialisti raccomandano soprattutto di soddisfare l’assunzione di frutta e verdura giornaliera e di limitare invece i cibi contenenti zuccheri solo durante i pasti. Ancora è bene scegliere in gravidanza acqua o latte magro come bevanda, evitando quelle gassate.
Non meno importanti sono le pratiche di igiene orale: occorre spazzolare i denti due volte al giorno con un dentifricio al fluoro e utilizzare il filo o altro ausilio interdentale tutti i giorni; in caso di problemi ai denti o alle gengive, il consiglio è di recarsi tempestivamente dall’odontoiatra con il quale definire terapie necessarie e indicate, anche prima del parto.
In gravidanza, per la salute della bocca, c’è anche un altro problema da affrontare: come fronteggiare e salvaguardarsi da possibili erosioni e carie dentali, effetti di episodi di nausea e vomito. «E’ fondamentale – raccomandano gli odontoiatri – alimentarsi frequentemente con piccole quantità di cibo nutriente e dopo gli episodi di vomito risciacquare la bocca con acqua in cui è stato sciolto un cucchiaino di bicarbonato per neutralizzare l’acidità dell’ambiente orale». Dopo mangiato è anche indicato masticare chewing-gum senza zucchero o contenente xilitolo e/o lavarsi i denti con spazzolini delicati e dentifrici al fluoro non abrasivi per prevenire danni alle superfici dello smalto demineralizzate dal contatto con il contenuto gastrico acido.
Imparare le buone pratiche e l’attenzione all’igiene orale fin dalla gravidanza, aiuta le mamme a essere attente educatrici per la salute della bocca anche dei figli adolescenti, perché sull’argomento i giovani sono lacunosi, tanto da indurre il Ministero a diffondere le prime Linee Guida a loro dedicate. Pare che circa un bimbo su cinque (21,6%) a 4 anni abbia già avuto a che fare con un problema di carie e un ragazzo su due (43,1%) a 12 anni.
(Francesca Morelli)