Ci si mettono pure il caldo eccessivo e la pigrizia dell’estate sulla voglia di studenti grandi e piccini di leggere, sotto l’ombrellone, il libro assegnato per le vacanze. Peggio ancora se si tratta di aprire i quaderni e fare i temi o le espressioni di matematica. E così risuonano nelle orecchie degli alunni i rimproveri di mamma e papà: «Te l’avevo detto di fare subito tutti i compiti…». A questa teoria ce n’è però anche una contraria: «Non ci pensare fino a settembre e poi falli tutti d’un fiato, così torni a scuola con la mente fresca e preparato». Dunque qual è l’atteggiamento corretto? Serve innanzitutto una pausa. «Alla fine della scuola – spiega il Dottor Leo Venturelli, pediatra di Famiglia Asl di Bergamo – i bambini hanno diritto a un meritato riposo e a un cambiamento dello stile di vita. Più tempo all’aria aperta, ma anche il gioco, la conoscenza di nuovi amici, la riduzione degli stress correlati a orari e obblighi scolastici sono occasioni di “ripresa” e rinnovamento per l’organismo sia sul piano fisico, sia su quello psicologico». Ora il momento giusto per mettersi di buzzo buono e cominciare a fare un esercizio qua e uno là, pare però arrivato. Perché rimandare tutto all’ultimo, non è corretto né salutare. «Staccare la spina per tre mesi – precisa il Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) – significa spesso dimenticare molto di quello che si è appreso durante l’anno, rendendo i compiti una fonte di stress e tensione sia per il bambino che per i genitori». Meglio dilazionarli nei vari mesi estivi, con una efficace gestione di letture, esercizi e temi vacanzieri, secondo alcune norme di “buona salute scolastica”, illustrate dalla SIPPS:
- Innanzitutto una pausa dalla scuola: concedere al bambino, all’inizio delle vacanze, almeno 20 giorni di stacco dagli obblighi scolastici. Un tempo minimo utile per permettere all’organismo di adattarsi alle nuove abitudini di vita, di cui beneficeranno in modo particolare alcuni “sensori”, quali la reattività ormonale e l’apparato immunitario.
- Ricominciare per gradi: quando si decide che è arrivato il momento di dedicarsi ai compiti, iniziare con quelli meno pesanti. Come la lettura dei libri, ad esempio, che è accettata meglio dai bambini e non è percepita come un vero e proprio esercizio o obbligo scolastico. Se la lettura avvenisse poi assieme ai genitori, o se mamma e papà dimostrassero ai figli particolare interesse verso questa attività, ancora meglio!
- Spartire i compiti quotidianamente: i giorni che separano la fine delle vacanze dalla ripresa della scuola, il bambino non deve essere sovraccaricato dagli esercizi. Il consiglio è di dedicare un’ora al giorno allo svolgimento dei compiti, alternando le diverse materie, e riservando il resto del tempo al gioco all’aria aperta.
- Alleggerire i compiti, adottando alcune strategie di esecuzione. Specie alcune materie, come la matematica o la grammatica, che possono essere difficili o noiose per i bambini, sarebbe utile provare a trasformarle in giochi a quiz, stile esercizi delle parole crociate o il sudoku, verso la cui giusta soluzione anche mamma e papà dovrebbero mostrare interesse, stimolando così l’attenzione del bambino.
- Bilanciare i tempi della giornata: vale a dire dando spazio ai compiti ma “regalando” ai bambini anche un tempo di giochi su tablet o computer e di attività da svolgere assieme agli amici per non penalizzare gli uni o gli altri in modo troppo netto.
- Far capire al bambino di essere disponibile a seguirlo nello svolgimento dei compiti, senza però sostituirsi a lui nell’esecuzione. Deve infatti rendersi conto ed essere consapevole delle proprie capacità e possibilità.
- Vivacizzare i compiti, specie se si è ancora in vacanza, organizzando dei “gruppi di studio” con qualche amico, vicino di casa o di ombrellone. Può diventare divertente incontrarsi un’ora al giorno, quando fa meno caldo, per esercitarsi in compagnia.
- Non mettere degli out-out: fare scegliere ai bambini il momento in cui preferiscono dedicarsi ai compiti (che devono però fare da soli naturalmente!).
- Scegliere il “luogo giusto”, che sia tranquillo e lontano da qualsiasi tipo di distrazione, altrimenti addio compiti, soprattutto svolti bene!
- In caso di assegnazione di ricerche a tema libero, stimolare il bambino o il ragazzo a sviluppare una relazione su un animale, una pianta incontrati nelle vacanze, su una località o sito storico archeologico che lo ha colpito durante l’estate, corredando la ricerca con foto o reperti. Sarà più divertente e interessante! E i compiti così saranno, a detta della SIPPS, una esperienza meno pesante.
di Francesca Morelli