Anche il Natale può essere insidioso e portare… sotto l’albero, con l’agognato dono, alcuni “pacchi sorpresa” poco graditi, che possono mettere a repentaglio la salute, in particolare dei bambini. Alcuni esempi: problemi gastrointestinali per qualche intemperanza culinaria nella preparazione e conservazione dei piatti o per un eccesso di porzioni. E, ancora: disturbi alle vie respiratorie per repentini passaggi dagli ambienti caldi a quelli freddi, abbigliamento inadeguato, vacanze a latitudini e temperature a cui l’organismo non era preparato, a cui si aggiungono anche ritmi sonno/veglia sregolati, cambio dello stile di vita o delle abitudini quotidiane in tempi troppo rapidi e per periodi di breve durata che non consentono il buon adattamento dei ritmi biologici. Imprevisti che possono colpire sotto le feste, senza distinzione di età e sesso, grandi e piccini, ma evitabili con qualche semplice accortezza, suggerita dagli esperti WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici.
Le insidie nei cibi. È questa la prima indicazione/raccomandazione per le feste di Natale. Ovvero non solo a ciò che si porta in tavola, alla provenienza degli alimenti, a come li si cucina e conserva, ma anche alla quantità dei cibi. Sono infatti tutti aspetti che possono nascondere rischi, spesso sottovalutati. Il menù di Natale deve essere buono, ma soprattutto sano! Vanno dunque evitati cibi troppo elaborati e va limitato il consumo di alcuni alimenti, primi tra tutti salame e insaccati, ma anche conserve di qualsiasi natura, fatte in casa che possono essere all’origine di intossicazioni serie come il botulismo. Da qui l’importanza di fare attenzione alla scelta della materia prima e alle modalità di preparazione delle pietanze, adottando comportamenti corretti e prudenti, come lavare accuratamente le mani prima di manipolare i cibi; cuocerli bene in modo che anche le parti interne raggiungano una temperatura di 70 gradi, consumandoli subito una volta cotti, senza farli freddare per poi riscaldare, evitando ogni contatto tra alimenti crudi e cotti. Un’avvertenza che vale soprattutto per alcuni alimenti, come le uova, soprattutto se mangiate crude, o le verdure che devono essere accuratamente lavate. Questi alimenti sono infatti tra i più comuni portatori di intossicazioni come la salmonella, caratterizzata da sintomi quali nausea, vomito e dolori addominali o per cibi derivati da uova crude, come gelati e dolci alla crema, maionese e salse, che possono provocare intossicazioni da Staphylococcus aureus. Dalla lista dei cibi a rischio non possono essere esclusi neppure pesce e molluschi crudi, spesso responsabili di allergie e manifestazioni gastrointestinali per la presenza di un possibile parassita, l’Anisakis, nocivo per l’uomo. Bando poi agli eccessi, soprattutto di alimenti tipici del Natale, come panettoni e cioccolato. Quest’ultimo, se consumato in quantità eccessive o se non di ottima qualità, potrebbe scatenare reazioni allergiche importanti in persone predisposte. Infine è da ricordare la regola delle due ore: è infatti sconsigliato il consumo di cibi avanzati, o precedentemente riscaldati o raffreddati, conservati fuori dal frigo a temperatura ambiente per un tempo protratto oltre le 2 ore, o anche 1 ora sola in condizioni di surriscaldamento. Un consumo sicuro, nei giorni successivi a quello di preparazione, impone che l’alimento venga congelato sempre entro 2 ore da fine cottura. Non ultimo, anche (e nonostante) la vacanza è bene cercare di rispettare orari dei pasti e abitudini, specie per quanto riguarda i bambini.
Gli sbalzi stagionali. Ecco un secondo fattore di rischio che può compromettere le vacanze invernali. La prima attenzione, spiegano gli esperti, va riservata all’abbigliamento, specie quello dei bambini che non vanno eccessivamente coperti, né svestiti troppo velocemente quando compare il sole. Meglio adottare un abbigliamento a strati e, in caso di pioggia, se i piccoli si bagnano è bene cambiarli e asciugarli il prima possibile. Questo perché le basse temperature tipiche dell’inverno e una termoregolazione, meno efficiente nel bambino, comportano – come si sa – maggiori rischi di malattie da raffreddamento. «In questo periodo dell’anno – spiega la professoressa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e Presidente WAidid – è molto diffuso il virus respiratorio sinciziale, causa principale della bronchiolite, un’infezione virale acuta che colpisce in particolare le basse vie aeree dei bambini di età inferiore ai due anni, con maggior prevalenza nei primi 6 mesi di vita. Mentre, subito dopo Natale, si assisterà al massimo picco dell’epidemia influenzale». In caso di primi sintomi di infezioni respiratorie si raccomanda di evitare il contatto con altre persone, soprattutto se malati cronici, bambini al di sotto dei due anni di età o anziani. E per il trattamento, la raccomandazione è di non abusare di antibiotici che non sono indicati in caso di infezioni virali: non fanno bene alla salute, né la propria, né a quella della comunità e anzi favoriscono l’aumento del fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Gli antibiotici vanno sempre prescritti dai medici e solo dopo un’accurata visita.
Le vacanze esotiche. Natale è anche tempo di espatrio dalla città verso mete lontane, spesso calde. Se questa è la destinazione del viaggio, in valigia non deve mancare un kit di creme solari specifiche ad altissima protezione ed emollienti per le labbra; cappelli, specie per i bambini, che possano proteggere dal sole e dal vento e occhiali da sole di buona qualità e adeguati alla loro età. E soprattutto farmaci di primo soccorso: antipiretici, antidiarroici, antistaminici, antinfiammatori, termometro, cerotti, acqua ossigenata, pomate a uso locale contro traumi. Se la meta è lontana, va messa pure in conto una buona dose di stanchezza dovuta per lo più al fuso orario e all’accumulo di sonno che facilitano l’ipertensione negli adulti, ma che sono nocivi anche per i bambini per i quali sono necessarie ripetute fasi di riposo, soprattutto dopo 3 mesi impegnativi di scuola.
Anche il tempo libero nasconde pericoli. Anche in vacanza occorre mantenere uno stile di vita sano facendo sport, quale corretta prevenzione di sovrappeso, obesità e malattie cardiocircolatorie. Sempre però con moderazione, specie se di norma si è sedentari. Infatti strappi muscolari e fratture sono i principali rischi di chi non è abbastanza allenato. Meglio poi approfittare delle vacanze per ridurre il tempo passato davanti alla TV e videogiochi: un paio d’ore trascorse ogni giorno all’aria aperta e il ritrovo con i coetanei possono essere una semplice strategia per evitare la schiavitù da divano e mondo virtuale.
Occhio ai doni per i più piccoli. In caso di giocattoli, scegliere sempre quelli a norma e certificati dal marchio CE, facendo poi attenzione al loro corretto utilizzo da parte dei bimbi specie nel caso in cui siano accessoriati con pile (anche a bottone), telecomandi o elementi staccabili, come gli occhietti nei pupazzi di peluche. Se invece Babbo Natale porta cuccioli di cane o gatto, è bene rispettare rigorosamente il calendario vaccinale e le norme di igiene tra cui il fermo divieto di far dormire il “nuovo amico” a quattroxampe nel letto del piccolo (bensì in una cuccia, magari posti ai suoi piedi), per evitare che si possano sviluppare allergie.
di Francesca Morelli