Come Pechino, una delle città più inquinate al mondo, o poco ci manca. Nonostante gli ingannevoli cieli blu degli ultimi giorni, siamo avvolti da una coltre di nebbia. Innaturale e sporca: smog da polveri sottili alle stelle causate da gas di scarico, riscaldamenti e altri inquinanti, che continuano a permanere elevati nell’aria nonostante le misure impopolari, come sono state definite dal Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, quali lo stop alla circolazione di auto, adottato in molte regioni del centro Nord, Milano compresa, e del centro Italia. Misure che secondo la Società Italiana di Igiene (SItI) non sono sufficientemente efficaci perché attuate a macchia di leopardo. Intanto gli esperti raccomandano da un lato l’adozione di politiche e sinergie unitarie e dall’altro la messa in atto di azioni anti-smog da parte dei singoli cittadini: sono precauzioni utili a prevenire o allontanare il rischio di danni a breve termine all’apparato respiratorio, quali irritazioni e infezioni, al sistema cardiovascolare, e alla pelle con dermatiti, eczemi o un invecchiamento cutaneo precoce a cui sono maggiormente esposti le donne in dolce attesa, i bambini e gli anziani.
Da dove, a livello personale, è possibile cominciare per tutelarsi dall’azione nociva dell’inquinamento? Ecco da Carlo Signorelli, presidente della SItI, dieci buoni e facili consigli antismog.
1. Niente sport (o molto limitatamente) all’aria aperta – In particolare è meglio evitare jogging, pattinate e biciclettate. Il rischio correlato all’esposizione prolungata all’aria inquinata, specie per le vie respiratorie, aumenta sensibilmente con la pratica di queste attività fisiche e sportive che accrescono anche di 10-20 volte il ritmo respiratorio. Meglio, dunque, dedicarsi allo sport outdoor in montagna o in ore non di punta e in aree poco trafficate.
2. Mascherine: si o no? – Cresce l’uso di mascherine per tutelarsi dalla tossicità dell’aria. In realtà sono un ingannevole palliativo, infatti non riescono a proteggere con la loro sottile fibra da gas o da polveri sottili.
3. Bambini, tutti a casa! – Particolare attenzione va riservata ai bambini molto piccoli, quelli cioè che ancora devono essere portati a spasso nel passeggino, a un’altezza di 30-50 cm dal suolo, collocando i piccoli a portata di bocchettone dei gas di scarico o comunque nel punto in cui risiede la più alta concentrazione di agenti tossici. Le soluzioni, specie per i bambini che risiedono in città inquinate, sono due: acquistare passeggini più alti rispetto al suolo o evitare di portarli fuori nelle aree e nelle ore di maggior traffico. Meglio i parchi e, laddove possibile, svernare o trascorrere i giorni più inquinati al mare o in montagna.
4. Chi è a rischio inquinamento? E con quali danni? – Assieme ai bambini, anche donne in dolce attesa, anziani, malati cronici o affetti da problemi respiratori e cardiaci sono meritevoli di attenzione, a cui viene consigliato di evitare le aree inquinate. Oltre a cuore, polmoni e vie aree, lo smog e le polveri sottili mettono a repentaglio anche la pelle, provocando allergie, dermatiti o un invecchiamento precoce della cute con un rischio aumentato fino al 20% per rughe e macchie. «Polveri sottili e smog – spiega Norma Cameli, responsabile di dermatologia estetica al San Gallicano di Roma – favoriscono la produzione di radicali liberi e metalloproteasi, enzimi che degradano il tessuto connettivo e il collagene. Specie in caso di esposizione prolungata agli agenti inquinanti possono insorgere eczemi, allergie o aggravarsi di dermatiti preesistenti a causa dell’alterazione del film lipidico».
Per ricostruire (o proteggere) questa barriera cutanea, la dermatologa consiglia di usare guanti, sciarpe, e mascherine; mangiare molta frutta e verdura tipo spinaci o broccoli e alimenti che contengono antiossidanti come pesce azzurro, salmone, e alcune carni, condendo sempre con olio extravergine d’oliva, ma senza dimenticare neppure il resveratrolo contenuto in frutti rossi, uva e mandorle. Infine è importante idratare la pelle del viso e delle mani con sostanze lenitive a base di glicerina o calendula e in caso di esposizione al sole, anche d’inverno, applicare una crema con un filtro protettivo 20 e/o fondotinta e idratanti con schermo solare 20. I capelli, invece, possono essere lavati tutti i giorni al fine di limitare i danni al follicolo causato dai radicali liberi da smog che ne favoriscono la caduta.
5. Fumo e inquinamento – Sono un mix micidiale i cui effetti nocivi si potenziano l’un l’altro a tal punto che svariati studi legano i danni dell’inquinamento atmosferico alla sinergia con il fumo di sigaretta. Un’occasione per ridurre il fumo, comunque più dannoso dell’inquinamento.
6. Finestre chiuse! – Specie nelle abitazioni dei piani bassi in aree urbanizzate, dove l’inquinamento si insinua con maggiore facilità. Dunque, finestre chiuse sulle strade con traffico e ventilazione degli ambienti dai cortili interni o di notte e nelle ore a minor traffico, quando gli inquinanti calano.
7. Dove metto la presa d’aria? – Senza dubbio lontana dal traffico. Allo stesso modo anche le bocchette di condizionatori e impianti di ventilazione non vanno poste in corrispondenza di vie con circolazione intensa.
8. Comportamenti corretti in auto – Gli impianti di ricircolo interno dell’aria, disponibili in quasi tutti i modelli di auto, durante la circolazione in aree urbane inquinate, vanno azionati in coda o in galleria ma per un tempo strettamente limitato. Inoltre è bene evitare di fumare in auto, indipendentemente dalla presenza di donne e bambini come impone oggi la legge.
9. Moderazione con il riscaldamento – I 19-20 gradi, a norma di legge per il riscaldamento domestico, sono sufficienti per garantire il benessere termico dell’organismo. Vanno evitati dunque fonti di sovra-riscaldamento di qualsiasi natura, avendo l’accortezza, quando la casa resta vuota per qualche giorno, di portare al minimo gli impianti con vantaggi economici, ambientali e anche per la salute. Infatti troppo caldo, o l’inquinamento da riscaldamento, danneggia anche la pelle specie dei bambini, soprattutto se soggetti a dermatiti atipiche, e degli anziani che hanno una barriera cutanea più debole.
10. Avere una coscienza civica – Ovvero cercare di migliorare l’ambiente anche attraverso comportamenti e stile di vita corretti che impongono ad esempio di effettuare revisioni periodiche di caldaie e veicoli, fare un maggior uso dei mezzi pubblici o di veicoli elettrici, rispettare i divieti per gli impianti di combustione e la raccolta differenziata dei rifiuti, seguire un’alimentazione sana e praticare attività fisica. Il tutto a vantaggio, oltre che dell’ambiente, anche della salute.
di Francesca Morelli