I bambini sono ricettivi, curiosi, attenti, intelligenti: dispongono cioè di un “terreno mentale” molto fertile per capire, elaborare, imparare. E sul quale mamma e papà possono investire per educare anche su argomentazioni importanti come quelle che riguardano, ad esempio, l’acquisizione di abitudini e comportamenti sani, protettivi e costruttivi per la salute. E’ fondamentale stimolare un’efficace comunicazione genitori-figli riguardo a qualsiasi questione possa turbare la tranquillità dei bimbi in crescita e cercare relazioni partecipative con i coetanei. Comportamenti ai quali i bambini e i ragazzi vanno formati fin dalla più tenera età, a garanzia che questi “buoni propositi” (dunque perché non cominciare già in questi primi mesi dell’anno?) diventeranno parte integrante della loro vita adolescenziale e adulta: ovvero gesti compiuti come una sorta di sano riflesso incondizionato. Lo raccomandano i pediatri dell’American Academy of Pediatrics, che illustrano anche gli aspetti sui quali mamma e papà possono maggiormente puntare in relazione agli anni del piccolo. Perché ogni età ha le sue buone abitudini.
In età prescolare, dicono gli esperti, è meglio dedicarsi a impartire regole pratiche che riguardano la cura della persona, ad esempio lavarsi i denti due volte al giorno con l’aiuto dei grandi (specie dopo i pasti) e le mani prima di mangiare, e ogni volta che si va in bagno. Sono però importanti anche le regole per la buona coabitazione e collaborazione famigliare, vale a dire abituare i piccoli a tenere in ordine le proprie cose come i giocattoli, a sparecchiare, a fare della tavola un’occasione di convivialità nella quale “scambiare e comunicare” con i genitori. Che devono infatti diventare per i bambini i referenti con cui parlare, specie in merito a questioni che li spaventano o in caso di problemi di qualsiasi natura. Ma i genitori devono anche stimolare alla socialità, ovvero incentivare i figli a parlare con gli altri bambini, in particolare con quelli che sembrano essere più solitari.
Tra i 5 e i 12 anni si forma le personalità dei bambini. Ecco perché in questa fase è importante impostare buone abitudini: da quelle alimentari, quali bere latte a ridotto contenuto di grassi e acqua tutti i giorni, limitando invece il consumo di bevande gassate o ricche di zuccheri solo in occasioni speciali, fino a trovare una propria dedizione sportiva. Scegliendo cioè un’attività extrascolastica che possa interessare, come il basket, il calcio, andare in bicicletta per i maschi o la danza e il nuoto per le ragazze, da praticare almeno tre volte a settimana. È importante però sviluppare nei ragazzi anche il concetto di sicurezza verso la propria persona, che implica ad esempio indossare il casco in bici o sullo skateboard e la cintura in auto, denunciare o parlare agli adulti di eventuali episodi di bullismo. Occorre però insegnare loro anche a mantenere riservatezza circa i propri dati personali, quelli sensibili, o foto e non diffonderli via internet o in altre modalità “social”, e rispettare le regole imposte dai genitori sull’uso di videogame, internet e chat dove i grandi dovrebbero comunque sempre vegliare.
Infine, dai 13 anni in avanti si dovrebbe continuare a ribadire l’importanza del vivere sano che implica, da un punto di vista nutrizionale, mangiare due porzioni di frutta e due di verdura ogni giorno, e abbandonare i fattori di rischio a cui i giovani (anche a causa degli amici) potrebbero essere stimolati, quali ad esempio sigarette, e-cig, droghe o alcol. Occorre poi impostare comportamenti “di comunità”: indurre cioè nei ragazzi il rispetto del prossimo senza prevaricarne la volontà imponendo la propria o usare violenza e insegnare l’attenzione verso le compagnie da frequentare. In casa è bene vietare la visione e l’uso di programmi televisivi o videogame violenti, strumenti ai quali può essere dedicato un tempo che non superi una/due ore al giorno, facendo comunque attenzione a diventare dei genitori “tutori” e non impositori affinché i ragazzi sappiano sempre di potere contare sugli adulti in caso di decisioni difficili da prendere o coi quali confidarsi. E se oltre a questo occorre ancora una pausa, meglio dedicarsi a una buona lettura, a un po’ di sport o alla scrittura di un diario: sani hobby molto educativi e ottimi amici per abbattere lo stress della quotidianità.
di Francesca Morelli