Un’indagine condotta su 800 donne, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, promossa dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) in occasione dei suoi dieci anni di attività, ha confermato che la salute è l’interesse primario nella vita delle italiane. A distanza di 10 anni, si è voluto analizzare com’è cambiato il rapporto femminile con il proprio benessere. Che, per il 69% delle intervistate rappresenta una priorità; ma per quanto facciano di più rispetto al passato per stare bene, solo il 46% è soddisfatto della gestione della propria salute e due su 3 (67%) vorrebbero poter fare di più.
Secondo quanto emerso dall’indagine, molti sono stati i risultati raggiunti e, rispetto a dieci anni fa, si evidenzia un generale miglioramento degli stili di vita corretti: le donne curano molto di più la propria alimentazione (57%), ritenuta un elemento importante per mantenere un buono stato di salute, e svolgono maggiore attività fisica: oggi quasi la metà delle intervistate la pratica regolarmente (47%). Inoltre, appaiono molto più sensibilizzate e vicine al concetto di prevenzione, che mettono in pratica: il 49% afferma di fare prevenzione (rispetto al 44% del 2006), mentre il 62% (rispetto al 48% del 2006) si sottopone a controlli e visite anche in assenza di malattie o problematiche specifiche. In proposito, emerge che le principali barriere che ostacolano un’efficace attività di prevenzione sono il costo delle prestazioni (63%) e la scarsa informazione sugli esami di screening da effettuare (24%). In aumento anche il ruolo della donna come caregiver: tre su 4, infatti, si occupano del benessere di almeno un familiare, utilizzando soprattutto Internet come fonte di informazione e aggiornamento sui temi di salute (65% contro l’8% del 2006).
I risultati dell’indagine mostrano quindi un miglioramento, in presenza però di qualche elemento negativo: rispetto alla precedente rilevazione del 2006, le donne si dichiarano meno soddisfatte del loro stato di salute sia dal punto di vista fisico (23% sono poco e per nulla soddisfatte, contro il 17% nel 2006), sia da quello psicologico e mentale (14% poco o per nulla soddisfatte rispetto al 10% nel 2006). In particolare, lo stress e i problemi psichici sono i principali disturbi che dichiarano le intervistate. Tra le criticità emerse dalla ricerca, il 44% ritiene insufficienti i servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale e in analoga percentuale si dichiarano insoddisfatte rispetto all’attenzione alle esigenze femminili da parte di ospedali e istituzioni.
Proprio in merito a questi aspetti, Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione di una cultura della medicina di genere, dal 2007 premia con l’assegnazione di Bollini Rosa gli ospedali italiani che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, riservando attenzione alle specifiche esigenze dell’utenza rosa.
«La nascita di Onda ha rappresentato la grande sfida di promuovere la medicina di genere richiamando l’attenzione sulle principali patologie femminili», afferma Francesca Merzagora, cofondatrice e presidente di Onda. «Molti risultati sono stati raggiunti: dai dati dell’indagine, rispetto a quella di dieci anni fa, si evidenzia un miglioramento degli stili di vita corretti (alimentazione e movimento, ormai praticato abitualmente dal 47% delle donne) e una maggiore attenzione alla prevenzione, messa in atto dal 62% delle intervistate. Tumori (55%), disturbi psichici e stress (39%), malattie neurodegenerative (25%) e malattie cardiovascolari (18%) sono le principali preoccupazioni di salute delle italiane. Molto ancora resta da fare: per migliorare la percezione delle donne sul grado di attenzione delle Istituzioni nei confronti della salute e sui servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale, per aumentare il loro livello di soddisfazione sulla gestione del proprio benessere (dal 70% del 2006 al 46% di oggi), per promuovere ulteriori campagne contro l’abitudine al fumo (ancora oggi una donna su 4 continua a fumare). Occorre anche riflettere sul cambiamento radicale dell’approccio farmacologico: l’utilizzo esclusivo della medicina tradizionale passa dal 71% al 25%, a favore della medicina alternativa. In proposito, Onda sottolinea l’importanza per le patologie serie di non abbandonare un approccio terapeutico tradizionale. Interessante, inoltre, la curiosità delle donne italiane sulla propria salute, sfruttando in particolare Internet come mezzo preferenziale per reperire informazioni e aggiornamenti (dall’8% del 2006 al 65% di oggi)».
«I primi 10 anni di Onda sono trascorsi molto velocemente e tante sono state le iniziative», dichiara Alberto Costa, vice-presidente di Onda, chirurgo e senologo presso il Gruppo Multimedica di Milano. «Abbiamo avuto la fortuna di vedere realizzato un sistema di valutazione degli ospedali attenti alle donne (programma “Bollini Rosa”) e di vedere comparire in Internet un sito pieno di informazioni validate, che posso consigliare alle mie pazienti per qualsiasi problema di salute al femminile. L’augurio a Onda per il suo compleanno? Riuscire a concretizzare, nel prossimo decennio, un ospedale interamente dedicato alle patologie femminili, intersecando le competenze e le conoscenze della medicina con le diverse fasi della vita della donna, dalla pubertà all’età fertile, dalla menopausa alla senescenza».
«In questi primi 10 anni Onda ha dato un forte contributo nell’evidenziare la specificità di genere delle malattie mentali, avvicinando le persone alle cure attraverso iniziative legate ai Bollini Rosa», sostiene Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Psichiatria e Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale al Fatebenefratelli-Sacco di Milano. «Il forte impatto dello stress e dei disturbi psichici (una intervistata su 4) che emerge dall’indagine è dovuto anche al ruolo multitasking della donna. Le donne soffrono il doppio rispetto agli uomini di problemi di ansia e fobie, a scapito della qualità di vita. Grazie a Onda sono stati implementati i centri di eccellenza per la diagnosi e cura della depressione perinatale e premiati gli Ospedali fortemente impegnati contro la violenza femminile».
«L’indagine presentata – conclude Marisa Porrini, direttore del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’Università degli Studi di Milano – mette in evidenza l’attenzione crescente rivolta dalle donne all’alimentazione e allo stile di vita, quali elementi primari per il mantenimento di un buono stato di salute. Nelle attività intraprese, Onda ha dedicato uno spazio anche a questi aspetti, focalizzando la necessità di sensibilizzare sempre più alla prevenzione. Un primo obiettivo è il più facile accesso a informazioni corrette e fondate su evidenze scientifiche, sia per gli aspetti specifici di genere sia per quelli più generali, legati al ruolo attivo da sempre svolto dalla donna nelle scelte alimentari per la famiglia e la comunità. La cura nella definizione della dieta quotidiana e l’attenzione all’attività fisica devono essere supportati da grande attenzione e scelte consapevoli».
di Paola Trombetta