ESSERE MADRE DOPO UN TUMORE, CONSERVANDO GLI OVOCITI

Diventare mamme dopo un tumore e nonostante i cicli di chemioterapia oggi è possibile, grazie alle diverse tecniche, tra cui la conservazione degli ovociti. Solo il 4% delle donne con malattia oncologica, però, riceve una valutazione specialistica della fertilità prima di iniziare le cure. Eppure ogni giorno in Italia vengono diagnosticati 30 nuovi casi di tumore in pazienti che hanno meno di 40 anni. Questi giovani malati oncologici sono circa 8.000 (5.000 donne e 3.000 uomini). I più comuni tipi di cancro nella donna sono il carcinoma mammario, i tumori della tiroide, il melanoma, il tumore della cervice uterina e del colon retto; nell’uomo sono il tumore del testicolo, del colon retto, il melanoma, il linfoma non Hodgkin e i tumori tiroidei. I linfomi e le leucemie, in particolare, sono i tumori più frequenti nei giovani, tra i 14 e i 40 anni.

Le terapie antitumorali hanno migliorato in maniera significativa la sopravvivenza dei pazienti, allungando l’orizzonte dell’aspettativa di vita a lungo termine e la possibilità di diventare genitori. Tuttavia la chirurgia, la chemioterapia, la radioterapia e le terapie biologiche sono associate a un elevato rischio di infertilità temporanea o permanente. Nelle donne, alcuni tipi di chemioterapici, ad esempio quelli che danneggiano il DNA, riducono drasticamente il numero degli ovociti, intaccando la cosiddetta riserva ovarica. A causa dello spostamento in avanti dell’età della prima gravidanza, molte donne con tumore non hanno ancora avuto figli. E ogni anno 5.000 donne in Italia devono confrontarsi con un tumore quando ancora potrebbero diventare madri.

Per diffondere una corretta informazione su questa tematica molto importante per i giovani pazienti che hanno vissuto l’esperienza di un tumore, per assisterli e accompagnarli nel delicato percorso della preservazione della fertilità, nasce la prima Scuola di Alta Formazione in Oncofertilità, diretta dalla dottoressa Mariavita Ciccarone, ginecologa presso l’Ospedale San Carlo di Nancy a Roma, e dal professor Paolo Marchetti, Direttore dell’Unità Complessa di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma. A promuoverla, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma, è l’Associazione onlus Gemme Dormienti, presieduta da Mariavita Ciccarone, nata nel 2011 con l’obiettivo di proteggere la fertilità nei pazienti oncologici e affetti da malattie croniche invalidanti, in particolare donne. L’iniziativa è realizzata con il contributo non condizionato di MSD Italia.
«Il nostro impegno e il nostro lavoro consistono nello stare dalla parte delle donne. Siamo nati come Associazione con diverse finalità, la più importante delle quali è preservare la fertilità nelle donne malate di cancro o affette da patologie invalidanti croniche, come alcune malattie autoimmuni e malattie rare», dichiara Mariavita Ciccarone. «La nostra attività si svolge a diretto contatto con i medici e le pazienti, accompagnate e seguite durante tutto il percorso della preservazione della fertilità: dalla valutazione clinica e psicologica iniziale, vengono poi indirizzate al Centro di riferimento e affiancate successivamente. Una comunicazione tempestiva ai pazienti, soprattutto alle donne, è fondamentale. Per questo, lo scopo della Scuola di Alta Formazione sarà quello di fornire ai medici le conoscenze necessarie per informare, soprattutto le giovani donne e le bambine, che dal cancro si può guarire, ma che è importante, prima di tutto, preservare la capacità riproduttiva per avere la possibilità, dopo la malattia, di mettere al mondo un figlio. Noi spieghiamo sempre alle pazienti, anche più piccole, e alle donne più o meno giovani, che gli ovociti sono come “gemme dormienti”, vanno protetti per permettere loro di sbocciare una volta guarite dalla malattia. Abbiamo anche organizzato incontri nelle scuole per far capire l’importanza della prevenzione di malattia sessualmente trasmissibili, che potrebbero anche compromettere la fertilità. E far conoscere la possibilità di poter conservare la fertilità anche in presenza di malattie che richiedono trattamenti farmacologici che potrebbero comprometterla, come i tumori».
Sono tante le opzioni che permettono di preservare la fertilità nelle donne e negli uomini che affrontano l’esperienza del tumore. Diventa dunque prioritario che i Centri di oncologia che si occupano dell’età fertile abbiano uno specialista dedicato e in grado di organizzare un percorso specifico per ciascuna paziente in base all’età, alla patologia e alle cure oncologiche programmate.
«I trattamenti, in particolare la chemioterapia, mettono a dura prova la capacità riproduttiva di una donna e di un uomo», spiega il professor Paolo Marchetti. «E noi oncologi siamo tenuti a seguire linee guida molto precise quando dobbiamo trattare nello specifico una giovane donna o una bambina. La figura dell’oncologo riveste un ruolo fondamentale, essendo la prima interfaccia con i pazienti quando si affronta nell’insieme un progetto di vita; non solo spetta all’oncologo informare dettagliatamente soprattutto la donna sull’opportunità di preservare la fertilità e la possibilità di diventare madre dopo la malattia, ma di scegliere insieme ai pazienti la migliore opzione possibile. L’importanza della Scuola di Alta Formazione in Oncofertilità, che la Sapienza Università di Roma sostiene insieme all’Associazione Gemme Dormienti, sta proprio nel mettere in campo tutta la comunicazione necessaria, attraverso i medici e gli operatori sanitari per arrivare a tutti i giovani pazienti e alla gente comune».
L’impegno dell’Associazione Gemme Dormienti si svolge su vari fronti: assistere e accompagnare le donne con tumore e malattie invalidanti croniche, attraverso un counseling dettagliato, nel percorso difficile di preservazione della fertilità; produrre materiali informativi e realizzare eventi multimediali per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche riguardanti la preservazione della fertilità in caso di tumore; entrare nelle scuole superiori per informare gli adolescenti. Preservare la fertilità assume un duplice significato: da un lato essere fortemente motivati a guarire dal cancro, dall’altro investire nel futuro e programmare la genitorialità.
La Scuola di Alta Formazione in Oncofertilità è rivolta ai medici e agli operatori sanitari, e prevede un Corso della durata di un anno articolato in tre giorni (dal giovedì al sabato) con due moduli teorici e un modulo pratico di 20 ore ciascuno, e la partecipazione di 15 medici selezionati per divulgare le nuove frontiere nel campo dell’oncofertilità. Il Corso si ripeterà nei mesi di giugno e settembre 2016. Per info: www.gemmedormienti.org; info@gemmedormienti.it; segreteria: 338/6063210.

di Paola Trombetta

 

E’ PARTITA LA CAMPAGNA “FUTURO FERTILE”

Nasce dalla collaborazione tra Ministero della Salute e la Sapienza Università di Roma la Campagna “Futuro Fertile” che ha come obiettivo la promozione della cultura della prevenzione della fertilità attraverso la responsabilizzazione dei giovani. Sono stati prodotti materiali informativi con opuscoli cartacei, video educazionali sugli stili di vita che influenzano la fertilità e sulla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, è stato diffuso uno spot radiofonico sulle emittenti della Rai e sui circuiti nazionali. Tutto il materiale è pubblicato nelle pagine dell’area tematica Fertilità del portale del Ministero.

Aspetto innovativo della Campagna è la creazione dello “Sportello amico fertilità”, on-line sul sito del Ministero: www.salute.gov/futurofertile. Oltre a consultare tutto il materiale informativo, è possibile porre via e-mail domande alle quali risponderanno esperti dell’Università La Sapienza. La Campagna prevede inoltre spazi di incontro ed eventi educativi. Sono stati allestiti appositi stand in quattro importanti università: La Sapienza di Roma, l’Università Federico II di Napoli, l’Università degli Studi di Firenze e quella di Padova. Si è anche realizzato un touchbook “Futuro Fertile”, con contenuti multimediali, che affronta i temi legati al rischio di infertilità sia nell’uomo che nella donna. Questo touchbook sarà distribuito tramite gli store Apple, Playstore e Amazon. (P.T.)

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