Il mal di testa è “donna”. Ne soffre il 20% delle donne in età fertile e di queste un altro 22% ha crisi emicraniche solo durante il ciclo mestruale (emicrania mestruale). Nonostante siano in commercio farmaci che possono risolvere questo disturbo, a volte insopportabile, solo una persona su 3 li assume in modo adeguato e una su 2 aspetta che l’attacco passi da solo; una su 4 non si cura affatto. Sono i dati emersi dall’indagine GfK Eurisko condotta su più di 2mila persone, presentata in occasione della Giornata nazionale del mal di testa (14 maggio), data in cui è partita anche la Campagna d’informazione, promossa da Angelini, con il contributo scientifico di ANIRCEF, l’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee.
«Sono 27 milioni gli italiani che soffrono di mal di testa, il 55% della popolazione, con una frequenza media di 2 volte al mese e con episodi che durano anche 5-10 ore», puntualizza la dottoressa Isabella Cecchini, responsabile dell’Area Salute di GfK Eurisko, che ha curato l’indagine. «Tra le cause associate al mal di testa emergono soprattutto fattori legati allo stile di vita (28%), tensione, stanchezza fisica, bassa qualità del sonno, molte ore al computer, e allo stress (42%), seguiti da altri disturbi scatenanti come dolore e tensione muscolare alla zona cervicale (29%) e il ciclo mestruale per le donne (22%).
Ciò che emerge dall’indagine è un sentimento di rassegnazione, molto comune tra gli intervistati, che porta ad accettare il mal di testa come un compagno periodico della propria quotidianità, un fatto “normale” e abitudinario che viene spesso sottovalutato o affrontato in maniera tardiva. Una persona su 4 ha infatti dichiarato di non agire in alcun modo sul proprio disturbo: anche chi decide di ricorrere ai farmaci, nel 50% dei casi tarda ad assumerli in attesa che passi. Solo il 34%, di fatto, ricorre all’automedicazione per curare il dolore».
Il mancato uso dei farmaci però non fa che peggiorare i sintomi: il mal di testa non passa da solo, ma, se non viene trattato, tende a ritornare con maggior frequenza e intensità e, in molti casi, rischia addirittura di diventare cronico.
«I mal di testa non sono tutti uguali: hanno caratteristiche e fattori scatenanti differenti», commenta il professor Pietro Cortelli, Presidente di ANIRCEF e ordinario di Neurologia al Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. «Al mal di testa definito “normale”, con attacchi sporadici che possono anche durare qualche ora, si aggiunge quello “forte”, con attacchi dolorosi e ricorrenti, che possono durare anche qualche ora. C’è poi il mal di testa da “cervicale” di cui soffre il 29% delle persone, che deriva da infiammazione o traumi delle strutture muscolari e nervose. E anche il mal di testa da ciclo mestruale, di cui soffre il 22% delle donne. Questa forma è legata alla continua fluttuazione degli estrogeni e può scomparire durante la gravidanza, quando gli ormoni si stabilizzano, oppure assumendo la pillola contraccettiva in modo continuo, per evitare le variazioni ormonali che sono fattori scatenanti. Un’utile profilassi è l’uso dei triptani, farmaci indicati per le cefalee, solo nei giorni in cui si presenta il dolore».
«Acquisire consapevolezza del proprio mal di testa è quindi il primo importante passo verso un approccio responsabile e corretto nella sua gestione e, per farlo, è necessario tenerne sotto controllo sintomi e caratteristiche», conclude il professore. «È quello che vogliamo fare con questa nuova Campagna: informare sul tema, dare indicazioni e strumenti concreti per aiutare chi soffre di mal di testa a conoscere il proprio disturbo, le cause e le correlazioni con lo stile di vita, per individuare il trattamento migliore, intervenendo già in automedicazione».
E per questo scopo è stata creata l’applicazione iMalditesta, da oggi disponibile gratuitamente per iOS e Android. Uno strumento semplice, sempre a portata di mano ed efficace per monitorare l’insorgenza e l’andamento degli episodi di mal di testa. Grazie alla compilazione del diario del mal di testa, infatti, l’App registra informazioni utili, come l’ora di inizio e fine dell’episodio, il possibile intervento di fattori o condizioni importanti, dallo stress alla qualità del sonno, all’attività fisica, all’assunzione di alimenti particolari, ma anche l’intensità dei sintomi e l’effetto di eventuali rimedi e soluzioni. Una raccolta di dati e statistiche che offre una panoramica da condividere, anche con il proprio medico e lo specialista, per isolarne le cause ed effettuare una valutazione diagnostica e terapeutica più approfondita.
La App iMalditesta non è l’unico strumento messo in atto da questa campagna. È prevista infatti l’attivazione di una serie di farmacie su tutto il territorio nazionale nelle quali, oltre alla specifica consulenza del farmacista, saranno disponibili materiali informativi. Un insieme di strumenti completato dal portale www.imalditesta.it, facile da consultare, che parla un linguaggio semplice, dove approfondire tematiche e leggere i consigli degli esperti in merito alla gestione dei mal di testa.
di Paola Trombetta