«Si stima che nel nostro Paese le persone ipertese siano circa 15 milioni, di cui solo il 50% sa di esserlo e più del 60% non raggiunge target pressori adeguati con la terapia», sottolinea il professor Volpe, ordinario di Cardiologia all’Università “La Sapienza” di Roma. «La percentuale di pazienti ipertesi che non raggiunge un adeguato controllo pressorio in Italia è allarmante e gli interventi nutrizionali sono riconosciuti come strategie importanti per la prevenzione primaria dell’ipertensione e come coadiuvanti delle terapie farmacologiche per ridurre il rischio cardiovascolare. Eppure noi italiani siamo i primi promotori e consumatori della dieta mediterranea, che diversi studi hanno dimostrato essere il modello alimentare più adatto a fornire protezione contro la malattia coronarica e il rischio cardiovascolare». Un recente studio scientifico pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato come la maggiore aderenza alla dieta mediterranea si traduca in benefici rispetto al rischio cardiovascolare, anche nei pazienti che presentano alti fattori di rischio quali diabete, ipertensione, problemi di colesterolo, obesità o con anamnesi familiare di malattie cardiovascolari precoci.
Per dare un esempio, lo chef dei Laboratori Mamà di Roma ha preparato un intero pasto, partendo proprio dagli ingredienti della nostra dieta mediterranea, senza dimenticare le raccomandazioni della Società Italiana di Ipertensione Arteriosa per la riduzione del sale, e le più recenti scoperte dei benefici di determinati elementi nutritivi, quali i nitrati, presenti in molte verdure come la barbabietola rossa.
I video di tutte le ricette preparate e degustate durante la lezione di Cardiocooking, saranno visibili e scaricabili gratuitamente dal 6 giugno sul sito www.protagon.it/cardiocooking/, sulla pagina Facebook MyHypertensionCare e sul canale YouTube Daiichi Sankyo Italia.
Ecco i suggerimenti proposti dallo chef:
1.Riduci il sale. Un gr. di sale contiene circa 0,4 gr. di sodio. Un consumo eccessivo di sale, e quindi un elevato apporto di sodio, può favorire l’ipertensione arteriosa, soprattutto nelle persone predisposte. Negli ipertesi la diminuzione del sale nella dieta comporta mediamente una riduzione della pressione sistolica di 5 mmHg e della diastolica di 3 mmHg. L’OMS raccomanda di non introdurre più di 2 gr. di sodio con la dieta giornaliera: 2 gr. di sodio corrispondono a circa 5 gr. di sale da cucina, che sono all’incirca quelli contenuti in un cucchiaino da tè. Il sale non è solo quello che viene aggiunto nella preparazione dei cibi, ma è anche quello naturalmente presente negli alimenti, soprattutto in cibi conservati e nei prodotti pronti.
Rendere saporiti i piatti senza usare il sale si può:
– Riduci progressivamente l’uso di sale sia a tavola che in cucina.
– Insaporisci i cibi con erbe aromatiche (come aglio, cipolla, basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, menta, origano, maggiorana, sedano, porro, timo, semi di finocchio) e spezie (come pepe, peperoncino, noce moscata, zafferano, curry).
– Esalta il sapore dei cibi usando succo di limone e aceto.
– Scegli, quando disponibili, le linee di prodotti a basso contenuto di sale (pane senza sale, tonno in scatola a basso contenuto di sale, ecc.).
– Consuma solo saltuariamente alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, olive da tavola, alcuni salumi e formaggi).
– Limita l’uso di condimenti alternativi contenenti sodio (dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape, ecc.).
– Se proprio non riesci a fare a meno del sale, usa sale dietetico a minor contenuto di sodio..
2. Mangia più frutta e verdura. Questi alimenti contengono molte sostanze che contribuiscono a eliminare dall’organismo i radicali liberi, causa di danni ai vasi sanguigni. La frutta e le verdure contengono anche il potassio, che è in grado di abbassare valori pressori. Uno studio pubblicato quest’anno sull’International Journal of Hypertension, ha dimostrato che l’elevata concentrazione di nitrati inorganici (>250mg/100g), contenuti in verdure come lattuga, bietola, rucola, spinaci e soprattutto barbabietole rosse, aumentano i livelli di ossido nitrico nel sangue, favorendo l’abbassamento della pressione arteriosa, già con l’assunzione di una singola dose al giorno. Ciò è stato verificato per i pazienti ipertesi, soprattutto in quelli con valori pressori elevati all’inizio dello studio, nei quali è stato riscontrato l’effetto benefico dei nitrati della barbabietola.
3. Ridurre i grassi. Un apporto elevato di grassi, soprattutto grassi saturi presenti negli alimenti di origine animale, può aumentare i livelli di colesterolo nel sangue, che a sua volta aumenta il rischio di infarto, ictus e arteriopatie periferiche. In particolare, è necessario evitare carni e latticini molto grassi.
4. Controllare il peso. Per ogni chilo di peso in meno la pressione arteriosa si riduce di un millimetro di mercurio. L’obesità è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolari: mantenere il peso forma aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa, riduce il rischio di sviluppare ulteriori disturbi cardiometabolici quali diabete e malattie coronariche.
CIBI SI’
Cacao: il cioccolato amaro (10 gr al giorno circa), contenente alte percentuali di cacao, aiuta a ridurre la pressione. Mirtillo: grazie all’aumento della produzione di ossido nitrico, un vasodilatatore, il mirtillo aiuta anche a ridurre la pressione. Aglio: sostanze derivate dalla metabolizzazione dell’aglio contribuiscono alla corretta regolazione dell’ossido nitrico endoteliale, sostanza con potere vasodilatante. Peperoncino: è un vasodilatatore e di conseguenza può abbassare la pressione arteriosa. Pomodoro: è ricco di potassio e contribuisce a tenere bassa la pressione. Barbabietola rossa: è ricca di nitrati inorganici in grado di aumentare l’ossido nitrico nel sangue e abbassare la pressione, soprattutto nei pazienti già ipertesi. GIUSTA
CIBI NO
Liquirizia: un abuso di liquirizia può provocare ritenzione idrica e conseguente aumento della pressione. Caffè: contiene sostanze vasocostrittrici: è necessario consumarne con moderazione. Salse pronte, come ketchup, maionese e salsa di soia contengono grandi quantità di sale. Salumi e carni lavorate: oltre a contenere elevate quantità di sale, questi alimenti sono spesso ricchi di grassi. Cibi in scatola, pronti o conservati sotto sale: questi prodotti sono spesso addizionati con sale, inoltre possono contenere zuccheri, grassi e conservanti, il cui consumo eccessivo può interferire con un sano regime alimentare.
di Paola Trombetta