Un sorriso a denti stretti: potrebbe essere questo il futuro della bocca di molti italiani. A causa dei costi elevati delle visite e dei trattamenti odontoiatrici siamo infatti agli ultimi posti per le cure (secondo le stime dell’ultimo rapporto Ocse sulla salute, un italiano su 10 non se le può permettere). A ciò si aggiungono i nuovi fattori di rischio per le malattie dentali. Tra questi anche lo smog: oltre a incidere sulla salute di polmoni e vie respiratorie, sembrerebbe pure implicato nell’insorgenza della carie. A intaccare lo smalto dei denti sarebbero soprattutto alcuni componenti dello smog, come l’anidride solforosa e le molecole acide contenute negli scarichi di auto, nelle emissioni fumose di caldaie e fabbriche, costituendo una minaccia volatile per la salute della bocca, soprattutto di chi vive in grandi città o aree particolarmente inquinate, più esposte all’azione continua di queste sostanze erosive. Le quali si sommano alle cause tradizionali che favoriscono lo sviluppo della carie: zuccheri, cattiva alimentazione e scarsa prevenzione. È quanto affermano i ricercatori dell’Indian Institute of Science Education and Research di Calcutta, in India, città nota per aree urbane molto trafficate, popolose e con un alto tasso di inquinamento. Allora, com’è possibile difendersi da questi rischi? Alcune azioni sono di ordine pubblico: spetterebbe agli organi comunali preposti il periodico controllo della qualità dell’aria e dell’acqua. Ma altrettanto efficace e indispensabile è la prevenzione individuale, attuando semplici comportamenti, come ridurre il più possibile il tempo trascorso all’aria aperta nei momenti di maggiore inquinamento, facendo attenzione a non respirare dalla bocca e indossando eventualmente una mascherina se necessario, assumendo su consiglio dello specialista adeguate quantità di fluoro che resta un’efficace prevenzione contro la carie.
«Dal punto di vista clinico – dichiara il dottor Jacopo Gualtieri, membro dell’Eao (European Association for Osseointegration) – vanno effettuate visite odontoiatriche regolari che consentono di individuare eventuali problemi ai denti in fase precoce, di sostituire se occorre il vecchio amalgama con nuove otturazioni o, in caso di danni estetici, ripararli con delle faccette in porcellana o altre procedure poco invasive». Tra le problematiche più frequenti in età adulta, al primo posto è la carie, localizzata soprattutto sulle superficie radicolari, cioè nello spazio tra dente e gengiva, complice l’allungamento della vita media e la volontà di preservare i propri denti piuttosto che ricorrere a soluzioni alternative. Lo ha rivelato uno studio irlandese su un gruppo di 334 adulti settantenni, identificando tra i possibili fattori di rischio una riduzione del flusso salivare spesso dovuto all’assunzione di farmaci, ma anche alla presenza di placca batterica, che si può prevenire ed eliminare con periodi controlli.
Ma non è solo una questione di salute dentale, pura e semplice. Avere una bocca sana metterebbe infatti a riparo anche da risvolti di ordine psicologico, più probabili in età avanzata. Uno studio giapponese dell’Università Tohoku di Sendai, durato quattro anni, che ha coinvolto oltre 4.300 anziani di cui è stata monitorata nel tempo la salute psicofisica e del cavo orale, dimostrerebbe che il peggioramento della salute della bocca può portare a un isolamento sociale. Come evidenziato dai ricercatori infatti le persone che all’inizio dello studio presentavano meno di 20 denti naturali o che non ricorrevano a una protesi, avevano un rischio raddoppiato di rinchiudersi nell’ambiente domestico con ripercussioni su un decadimento psico-fisico più precoce. «Incentivare la salute dentale nell’anziano – concludono i ricercatori – contribuisce anche a preservare nel tempo un migliore stato di benessere generale».
BAMBINI A RISCHIO DI “IPOMINERALIZZAZIONE”
Ma è soprattutto da bambini che occorre avere particolare attenzione per una corretta igiene orale. Tra gli accorgimenti da adottare, è consigliabile ridurre per esempio il consumo di bevande o alimenti zuccherati. Non solo per la componente dolciastra presente nei differenti prodotti, ma anche per alcuni possibili agenti erosivi dello smalto dei denti. In particolare il bisfenolo A, presente in alcune confezioni di alimenti di carattere industriale, e il vinclozolin, un fungicida utilizzato in agricoltura per proteggere la frutta da microrganismi nocivi. Questi due agenti potrebbero essere responsabili dell’ipomineralizzazione, una patologia riscontrata nel 18% dei bambini tra i 6 e i 9 anni, dovuta a un’insufficiente mineralizzazione, soprattutto dei primi molari o incisivi permanenti, che si evidenzia dalla presenza di macchie bianco-giallastre o marroni sulla superficie dentale e da uno smalto molto “poroso”. Elementi che mettono in pericolo la buona salute dei denti, rendendoli molto più sensibili al contatto con alimenti e bevande fredde, più esposti al rischio di carie. Lo avrebbe rivelato un recente studio dell’Istituto nazionale francese di Salute e Ricerca medica (Inserm), dopo alcune evidenze emerse da due esperimenti di laboratorio. Nel primo, alcune cavie esposte per trenta giorni a una o a entrambe le sostanze, nella stessa quantità media giornaliera assunta dall’uomo, avrebbero mostrato un’alterazione di due geni (KLK4 e SLC5A8) che regolano la mineralizzazione dello smalto dei denti. Il secondo esperimento ha invece riguardato le cellule mieloblastiche, quelle cioè che vengono depositate sullo smalto durante lo sviluppo dei denti, le quali contengono anche ormoni, come estrogeni e testosterone, che favoriscono la produzione di smalto. «Il bisfenolo e il vinclozolin – ha spiegato Katia Jedeon, fra le autrici della ricerca – inibiscono l’effetto degli ormoni maschili: i prodotti contenenti queste sostanze potrebbero dunque favorire l’ipomineralizzazione di molari e incisivi in età pediatrica, bloccando gli ormoni, soprattutto il testosterone, necessari per lo sviluppo dello smalto». A merenda meglio allora un frutto fresco, uno yogurt e dell’acqua minerale, come raccomandano i pediatri a mamme e papà.
di Francesca Morelli
“IGIENE ORALE A 360°” NELLE FARMACIE
Allo scopo di prevenire ed educare alla corretta igiene dentale, partirà in Italia, dal 19 settembre al 6 novembre, in 200 farmacie l’iniziativa “Igiene orale a 360°”, promossa da Aidi (Associazione Igienisti Dentali Italiani) e da Recordati. Un igienista fornirà consulenze gratuite per la promozione della salute orale e del benessere della bocca. Insegnando soprattutto a prendersi cura della pulizia degli spazi interdentali, cioè tra dente e dente, dente e gengiva, spesso trascurati nell’igiene quotidiana, dove invece l’accumulo di batteri può portare alla formazione della placca, principale causa dello sviluppo di carie, infiammazione delle gengive fino alla malattia parodontale. Quest’ultima, molto frequente tra la popolazione, interessa oltre 20 milioni di italiani di età superiore ai 35 anni, con forme anche gravi in 3 milioni di casi, secondo le più recenti stime della SIdP (Società Italiana di Parodontologia). «La corretta igiene orale, attraverso il controllo e la rimozione della placca batterica – dichiara la dottoressa Antonella Abbinante, presidente di Aidi – è fondamentale per preservare la salute orale. È importante dunque che l’igienista dentale insegni tecniche di igiene domiciliare, selezionate sulla base della manualità e delle abitudini del paziente e scelte in relazione all’anatomia, alla grandezza e all’accessibilità degli spazi interdentali, ed educando all’uso di strumenti adeguati per ottenere la migliore pulizia ed efficacia preventiva possibile». Partecipando all’iniziativa “Igiene orale a 360°”, si riceverà in omaggio anche un opuscolo educazionale e informativo.
Per maggiori informazioni sul servizio e sulle farmacie aderenti è possibile contattare il numero: 02/58299801.
F.M.