CONTRACCEZIONE SICURA E RESPONSABILE: IL RUOLO IMPORTANTE DELLA SCUOLA

L’occasione di parlare di contraccezione è venuta dalla Giornata Mondiale del 26 settembre. Un tema molto dibattuto, ma che ancora trova scarsi consensi e poca informazione, soprattutto tra i giovani. Lo confermano i dati della ricerca di Skuola.net e Sic (Società Italiana della Contraccezione) che ha coinvolto circa 7 mila studenti, tra gli 11 e i 25 anni. Di questi uno su 3 dichiara di essere sessualmente attivo, ma in maniera irresponsabile. Tanto che l’11% (cioè uno su 10) non fa uso di preservativo o altri metodi contraccettivi durante un rapporto, con percentuali che salgono fino al 42% tra gli under 14, esponendo anche a un elevato rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili o di incorrere in gravidanze indesiderate.
Emerge dunque la necessità di sensibilizzare e informare soprattutto la popolazione giovanile sull’importanza della contraccezione, sulla sessualità e sulla fertilità. «I giovani ha dichiarato il professor Annibale Volpe, past president Sic hanno bisogno di essere educati al rispetto del proprio corpo e di quello del partner, senza dimenticare la sfera affettiva, per vivere serenamente la propria sessualità ed evitare situazioni che possano portare disagi e problemi. Per parlare di sessualità bisogna dunque tenere conto del linguaggio dei giovani ed entrare nelle scuole». Obiettivo perseguito dalla SIC che, nel corso dell’anno, ha organizzato incontri nelle classi superiori per diffondere e stimolare la conoscenza in materia di contraccezione, promuovendo una corretta informazione ed educazione sulla fisiopatologia della riproduzione. Nel rispetto anche di una prima proposta di legge per l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole che risale addirittura al 1904, ma non è mai stata concretamente attuata. «Se questa legge fosse passata – conclude il past president SIC – saremmo stati all’avanguardia e invece l’Europa oggi non rientra neppure nelle prime dieci nazioni virtuose in sessualità responsabile». Siamo infatti al 12° posto: dietro di noi Cipro, Romania, Lituania e Repubblica Ceca. È quanto emerge da una indagine dell’Ippf (International Planned Parenthood Federation), la più vasta rete globale di associazioni per la libertà e la salute delle donne attiva in 170 Paesi, che ha valutato 16 nazioni europee. A essere scarsamente informati in tema di “relazione di coppia” e vita intima sono soprattutto i giovani e i giovanissimi.

«Un quadro che emerge denota una scarsa consapevolezza e richiede interventi di educazione sessuale sin dalla scuola», spiega il professor Paolo Scollo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO). «Per questo la nostra Società scientifica, in occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione, ha rinnovato l’appello alle istituzioni italiane perché sia approvata, quanto prima, una legge per l’educazione alla sessualità e affettività. Nel nostro Paese, infatti, non sono materie obbligatorie previste nei programmi del Ministero dell’Istruzione. Ogni istituto scolastico è libero di scegliere autonomamente come, quando e se svolgere dei corsi specifici. Nel nostro Paese, però, servirebbero programmi educazionali specifici per le categorie più a rischio, come gli under 30 e le donne straniere».
In occasione della Giornata Mondiale è stata anche presentata un’indagine, condotta in 9 Paesi, su 4.500 donne d’età compresa tra i 20 e 29 anni, di cui 500 italiane. I dati riferiti a queste ultime attestano che nel 35% dei casi le giovani donne non usano alcun metodo contraccettivo; nel 24,8%  utilizzano sistemi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata; il 17 % ricorre alla pratica del coito interrotto; il 4,2% si affida ai metodi naturali e il 3 % ad altri rimedi. La contraccezione ormonale viene scelta solo dal 16 % delle giovani donne. Particolarmente basso risulta l’utilizzo nelle Regioni del Mezzogiorno e in Sicilia. E proprio da questi territori provengono più della metà delle quasi 8mila baby mamme, con meno di 19 anni, che hanno partorito nel 2014.

«Una donna su 2 è alla ricerca di un contraccettivo “fit and forget” (metti e dimentica) che garantisca una maggiore serenità e che sia più comodo rispetto a pillola, anello o cerotto», afferma la professoressa Valeria Dubini, consigliere Nazionale SIGO. «Tra questi, Jaydess, il sistema intrauterino più piccolo al mondo: utilizza una dose di ormoni più bassa rispetto ai precedenti dispositivi. Agisce solo a livello locale e non ha un impatto sull’aumento di peso, che è uno degli effetti collaterali più temuti dalle giovani». «La contraccezione che non richiede un’assunzione regolare presenta enormi vantaggi, perché non si rischiano dimenticanze», aggiunge il professor Emilio Arisi, Presidente Nazionale della Società Medica Italiana per la Contraccezione (SMIC). «In più questo sistema intrauterino ha un’azione di rilascio ormonale esclusivamente locale e non agisce a livello sistemico. Per tutti questi motivi è particolarmente indicato anche per le 20-30enni».
Per informare i giovani sulla sessualità responsabile, la SIGO è presente sul web da oltre 10 anni con la campagna “Scegli Tu” e con il sito www.sceglitu.it, per offrire a tutti un’informazione completa e qualificata sulle proprie scelte sessuali, affettive e riproduttive. Nella pagina “Parla con il Gine”, due esperti rispondono on line, 7 giorni su 7, alle domande degli utenti.

di Francesca Morelli e Paola Trombetta

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