Sono molte le donne che oggi decidono di diventare madri tardi o addirittura di non fare figli. Il più delle volte è una decisione di coppia, spesso indotta da motivi economici e sociali. Oppure da problemi di salute. Pur tenendo conto di questi aspetti, è importante invitare le donne in età procreativa a riflettere sulla maternità, a occuparsi del proprio corpo, e a farlo in tempi “biologicamente” validi. Per questo la campagna del Ministero della Salute, che è stata ritirata dopo aver scatenato forti polemiche soprattutto dal punto di vista mediatico, ma che aveva indubbiamente un intento positivo, verrà rilanciata in occasione del Fertility Day, il 22 settembre. L’invito rivolto alle donne è di non aspettare troppo tempo a fare figli, perchè si rischia di non riuscire poi ad averne e di dover ricorrere alla fecondazione assistita, dove le probabilità di successo sono comunque proporzionalmente legate all’età della donna.
«A 25 anni la donna è nel pieno della sua fertilità e, via via che passano gli anni, i tassi di fertilità si riducono», conferma la dottoressa Alessandra Vucetich, dell’Associazione Pro-Fert che, assieme a Cecos, Sifes-MR, e Humanitas Research Hospital, con il patrocinio di ONDA (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) organizzano per il 22 settembre, al Centro culturale San Fedele di Milano, un congresso sul tema: “Fertilità naturale e fertilità difficile: dalla prevenzione alla cura”. «Se a 25 anni, infatti, la donna possiede un patrimonio ovarico di più di 500mila ovociti, dopo i 35 anni si riducono a non più di 25 mila, per diventare solo un migliaio di ovociti a 50 anni. E questo è il motivo per cui le probabilità di una gravidanza nell’arco di un anno, sotto i 30 anni raggiungono il 70% e si riducono al 50% sopra i 35 anni, fino a meno del 15% dopo i 40 anni. Ecco allora l’importanza di informare, soprattutto le giovani, che i figli si dovrebbero fare prima dei 30 anni. Anche perché, con il trascorrere del tempo, oltre al fisiologico calo di fertilità, si possono aggiungere altri problemi, come le malattie sessualmente trasmesse, l’endometriosi o la menopausa precoce che potrebbero compromettere la fertilità. Per non parlare di patologie gravi, come i tumori, che possono rendere la donna anche completamente infertile».
Per questo nei centri oncologici si tende oggi a fare counceling, ovvero informare la paziente sulla possibilità di conservare i propri gameti. «Prima della chemioterapia, vengono prelevati i gameti (nel caso degli ovociti viene fatta una leggera stimolazione per produrre più cellule uovo) e sottoposti a crio-conservazione negli appositi centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)», spiega Fedro Peccatori, direttore dell’Unità di Fertilità e Procreazione in Oncologia dell’Istituto Europeo di Oncologia. «Dopo l’intervento chirurgico e i cicli di chemioterapia previsti o l’assunzione di sostanze anti-estrogeniche per almeno due anni (nel caso dei tumori al seno ormonosensibili), si può prospettare alla paziente l’ipotesi di iniziare a pensare al progetto procreativo. E già sono nati diversi bambini da madri che hanno avuto un tumore: in nessun caso la gravidanza ha aumentato il rischio di recidive, anche dopo anni».
Per informare le donne sui rischi di una maternità tardiva e indurle a preservare la propria fertilità, le Associazioni che si occupano di fertilità hanno deciso di promulgare un decalogo, con consigli sugli stili di vita e gli accorgimenti da prendere per mantenere la propria fertilità, e poter così realizzare il progetto di maternità, senza rischi e in piena consapevolezza e sicurezza.
DECALOGO DELLA FERTILITÀ
Ecco dieci suggerimenti per preservare la propria fertilità e avere una maternità responsabile e sicura:
- Cerca di concepire in età la più giovane possibile;
- Proteggiti dalle infezioni, non sottovalutarne i sintomi e richiedi di diagnosticarle e trattarle precocemente;
- Segnala se hai mestruazioni dolorose, dolori pelvici cronici, aborti ricorrenti, fibromi o altri sintomi ginecologici;
- Evita il fumo, l’alcool, le droghe e riduci la caffeina;
- Tenta di ridurre lo stress e di riposare adeguatamente, non fare attività fisica estrema e tratta le disfunzioni sessuali;
- Mantieni un peso nella norma, non dimagrire troppo o troppo rapidamente. Riduci l’adipe se eccessivo, in particolare quello addominale, e tratta i disturbi del metabolismo degli zuccheri;
- Scegli cibi sani e con effetti antiossidanti o usa integratori che ti aiutino a proteggere il patrimonio di ovociti, l’integrità del DNA e aiutino a prevenire le malformazioni del nascituro;
- Proteggiti delle sostanze inquinanti, radiazioni e campi elettromagnetici. Se svolgi un lavoro a rischio per la fertilità, adotta e fai adottare tutte le misure preventive;
- Valuta se nelle tua famiglia ci sono malattie genetiche, casi di menopausa precoce, aborti ripetuti o infertilità. Se i cicli mestruali divengono anomali, se hai vampate o sintomi di precoce insufficienza ovarica informane subito il ginecologo;
- Se hai un tumore, stai per iniziare un trattamento oncologico e desideri avere un figlio, rivolgiti subito a chi si occupa di fertilità e tumori;
di Paola Trombetta