LE REGOLE D’ORO PER UNA RIPRESA “SOFT”

C’è anche l’ansia da rientro: una risposta alla condizione di passaggio dai ritmi distesi delle vacanze all’imposizione di obblighi e convenzioni dettate dalla quotidianità lavorativa e cittadina. Difficile da riaccettare dopo uno stop di qualche settimana. Condizione condivisa da sei milioni di italiani circa, che avvertono tutti la sintomatologia tipica da stress da rientro: disagio, spossatezza, depressione tanto più probabili se il ritorno alla normalità segue a un lungo periodo di relax. Poco importa la località o il tipo di vacanza trascorsa, perché i benefici effetti del riposo possono venire presto vanificati da colazioni frettolose, dal tempo passato nel traffico per raggiungere il luogo di lavoro e dalle prime ore passate davanti al pc per mettersi a pari con gli arretrati. «Lo stress da rientro – spiega la psicologa Elena Giulia Montorsi – è una problematica piuttosto comune quando si torna alla routine che può essere affrontata e gestita, laddove necessario, partecipando a corsi mirati o adottando misure preventive». Ovvero strategie e comportamenti che aiutino a rendere più soft la ripresa: fra queste vi è, ad esempio, il rientro a casa 24 ore prima del ritorno alla quotidianità. «Essere a casa un giorno prima – aggiunge la specialista – non va considerato come tempo sottratto alle vacanze, bensì come opportunità per fare con tranquillità tutte le incombenze che seguono le lunghe pause come risistemare casa, fare le lavatrici, pianificare gli impegni per evitare di trascinarsi questi doveri per tutta la settimana. Ma il giorno di passaggio cittadino, tra la vacanza e il tempo libero e il lavoro e la quotidianità, contribuisce soprattutto ad attenuare i disagi della prima settimana senza lo stress del rush finale». La ripresa è però anche l’occasione per ripristinare le buone abitudini quali lo sport o riservarsi qualche ora di tempo libero per bere un caffè con le amiche.
Inoltre il post-vacanze, per quanto paradossale, rappresenta una sorta di Capodanno prima di quello canonico scandito dal calendario: il periodo, cioè, in cui inizia un nuovo anno di lavoro nel quale però è doveroso anche includere qualche  cosa di innovativo, o un desiderio caldeggiato da tempo come un nuovo corso in palestra, pur riservando già un pensiero alle prossime vacanze. Quelle di Natale e di Capodanno, appunto. Un’auto-strategia benefica per il corpo e lo spirito, che unita ad altre 5 regole d’oro, aiuta a combattere quella che per molti è una sindrome caratterizzata da mal di testa, problemi digestivi, sbalzi d’umore e dolori muscolari che si sommano ai disagi psico-emotivi citati in precedenza. Allora cosa serve per la ripresa “soft”?

Un rientro misurato. Che significa concedere al fisico alcuni giorni di adattamento a quella che sarà la condizione normale, lavorativa, privata e familiare, nell’arco dei successivi 12 mesi. E, se per qualsiasi ragione non fosse possibile il  rientro anticipato, sarebbe utile e opportuno schedulare prima della ripresa alcuni momenti di individualità: programmando del tempo libero, senza rimpinzare subito l’agenda di impegni, modificando qualche vecchia abitudine che era stata una potenziale causa di stress, o anche mettendo in atto alcuni buoni propositi maturati in vacanza come un bell’hobby che ha avuto inizio in estate e che è piaciuto. Perché il fatto che dia piacere è la prima regola (positiva) da seguire.

Forza di volontà. A volte occorre saper rinunciare. È il caso del post-vacanze, quando vi è indicazione a mettere uno stop tra sé e gli stravizi di qualsiasi natura siano: alimentari e goderecci, riprendendo il consumo di una dieta varia, bilanciata e moderata, a base soprattutto di prodotti freschi come frutta e verdura, e limitando l’uso di alcool e fumo. Senza trascurare la corretta idratazione che, se a base di magnesio, può aiutare ad affrontare al meglio lo stress da rientro e i suoi effetti sul sistema emotivo e sul corpo, come il calo di energia e di efficienza. «Il magnesio – precisa il dottor Alessandro Zanasi, docente presso l’Università di Bologna – è un micronutriente con un ruolo chiave per la regolazione dell’umore e la cura dello stress. Scegliere acque che lo contengono in abbondanza aiuta a ripristinare l’equilibrio psichico ed emotivo, andando ad armonizzare tutta la sfera nervosa soprattutto quando i disturbi dell’umore diventano più frequenti e generano difficoltà di concentrazione, insonnia, stanchezza fisica e mentale». Perfetto dunque, nel caso di sindrome da “stress da rientro”.

Io penso positivo. Un modo per dirla “alla Jovanotti”, che invita a eliminare il più possibile stati di ansia, indirizzando le idee su pensieri e progetti positivi. Ad esempio focalizzando obiettivi in cui investire tempo ed energie, ma anche mantenendo i contatti con le persone conosciute in vacanza.

Anche il corpo vuole la sua parte. E chiede soprattutto di fare un po’ di attività fisica, jogging, palestra o piscina, dopo gli stravizi e le pigrizie delle vacanze. Moto a cui si deve aggiungere però anche il sonno ristoratore, recuperando i ritmi regolari di sonno-veglia e dormendo le giuste ore notturne.

In autunno ancora si può. Che cosa? Passeggiare all’aria aperta o fare delle cene con gli amici. La stagione autunnale si presta per mantenere la continuità di alcune belle abitudini acquisite in vacanza, evitando fin da subito la vita pantofolaia davanti alla tv, dopo le prime giornate di lavoro.

Il prossimo viaggio. Non è mai troppo presto per cominciare a pensarci. Così gli esperti consigliano pure, alla ripresa, di pensare già alla prossima meta vacanziera, anche solo un weekend lungo può bastare per non rimpiangere troppo l’ultima vacanza e guardare avanti con positività.

di Francesca Morelli

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