Mal di gola, raffreddore, influenza: l’autunno porta con sé questi malanni che già stanno facendo le prime “vittime”. All’annuale raccomandazione del vaccino contro l’influenza, che si prospetta più severa degli anni passati, si aggiunge quella di non utilizzare con leggerezza gli antibiotici, soprattutto se non sono prescritti dal medico. Oltre a non risolvere l’infezione virale, possono, se usati male, favorire la selezione di batteri “resistenti”, che rischiano poi di non essere più curabili. Statistiche alla mano, sembra addirittura che entro il 2050 le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, provocando oltre 10 milioni di morti, ancor più dei decessi per tumore. Per rappresentare questo rischio la Società Italiana di Terapia Infettiva (SITA), con il contributo di MSD Italia, nell’ambito della Campagna di sensibilizzazione “Antibiotici – La nostra difesa numero 1”, ha divulgato lo spot per il web “Il Supervampiro”, che vede come protagonista Ricky Tognazzi, insieme a un cast di giovani attori emergenti, nell’incantevole borgo medioevale di Sermoneta. I batteri resistenti potrebbero dunque diventare come il Supervampiro, che nello spot attacca gli abitanti del villaggio, ormai liberi dai vecchi vampiri, contro i quali avevano abusato dei rimedi che poi non hanno più funzionato.
E’ la chiave scelta dalla Società Italiana di Terapia Antinfettiva per raccontare l’incombente pericolo dei superbatteri, in grado di resistere a tutti o quasi gli antibiotici disponibili. Un’emergenza globale che preoccupa i Governi e le Organizzazioni internazionali: solo poche settimane fa a New York, durante l’Assemblea Generale dell’ONU, 193 Capi di Stato hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta sulle linee guida mondiali per la lotta alla resistenza batterica. Prima del 2016 solo HIV/Aids, malattie croniche ed Ebola erano arrivati all’Assemblea generale come “emergenze di salute pubblica”.
Anche l’Italia è in prima linea. «Entro il primo semestre 2017 verrà sviluppato un Piano nazionale per combattere le resistenze batteriche basato sull’approccio “One Health” e gli obiettivi strategici del Piano di azione globale dell’OMS», afferma Vito De Filippo, sottosegretario di Stato alla Salute. «La modifica di comportamenti non corretti passa anche attraverso campagne di comunicazione come quelle promosse da AIFA o l’iniziativa SITA, in grado di favorire un uso appropriato degli antibiotici, a tutela della salute pubblica e dell’efficacia di questi farmaci».
«Ci rivolgiamo direttamente a tutti i cittadini perché sono loro i principali fruitori degli antibiotici e devono sapere che questi farmaci rischiano di perdere la loro efficacia», puntualizza il professor Claudio Viscoli, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Università di Genova, IRCCS San Martino, e presidente SITA. «Gli antibiotici sono gli unici farmaci il cui cattivo uso si riflette sulle generazioni future e che devono essere assunti al dosaggio giusto, per il tempo necessario, allo scopo di curare le infezioni batteriche e non quelle virali».
Assumere antibiotici senza prescrizione del medico, ridurre o aumentare la dose, interrompere la terapia prescritta, utilizzarli contro raffreddore e influenza, sono errori che favoriscono la selezione di batteri resistenti, in grado poi di causare infezioni non curabili con le terapie antibiotiche disponibili.
«La resistenza batterica è un problema particolarmente diffuso in Italia: ci sono diverse situazioni con infezioni da batteri che non rispondono più ad alcun antibiotico», afferma il dottor Ercole Concia, direttore della Divisione Malattie Infettive dell’Ospedale di Verona. «Negli ospedali italiani il 45% dei ricoverati viene trattato con antibiotici, mentre un comportamento ottimale dovrebbe collocare quest’uso tra il 25 e il 30%. Spesso è anche il paziente che si autoprescrive antibiotici o magari li ha in casa dalla precedente infezione».
Un problema presente in Italia sono anche le infezioni legate all’assistenza intra-ospedaliera: colpiscono ogni anno circa 284mila pazienti (dal 7% al 10% dei ricoverati) causando circa 4.500-7.000 decessi. Le più comuni infezioni sono polmonite (24%) e infezioni del tratto urinario (21%).
«All’interno delle strutture di assistenza vi sono persone malate, spesso anziane e fragili, che portano dispositivi medici come ad esempio i cateteri, facilmente aggredibili dalle infezioni», dichiara la dottoressa Annalisa Pantosti, direttore del Reparto Malattie Batteriche Respiratorie e Sistemiche, dell’Istituto Superiore di Sanità. «Contrarre un’infezione in ospedale, in seguito a un intervento chirurgico o durante la degenza, vuol dire rimanere più a lungo in ospedale, dover sottostare a terapie più costose e persino rischiare di morire per le complicanze».
Come vincere allora la minaccia dei superbatteri? «Gli ambiti d’intervento sono tre: la ricerca di nuove opportunità terapeutiche, le misure finalizzate al controllo della trasmissione dei patogeni multi resistenti e il contenimento dell’uso inappropriato degli antibiotici», sottolinea il dottor Pierluigi Viale, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Per evitare questo è fondamentale il rilancio della pratica vaccinale, in preoccupante calo, e l’uso consapevole degli antibiotici anche negli animali, secondo l’approccio di una nuova visione della salute umana e della salute animale, intese come “salute unica”.
Sul fronte delle nuove terapie, dopo anni di progressiva diminuzione degli investimenti, le cose stanno cambiando e all’orizzonte vi sono nuove molecole antibiotiche. «MSD, da 125 anni, è in prima linea nella lotta contro le malattie infettive, un impegno confermato e rinnovato con l’arrivo di nuovi antibiotici che andranno a combattere l’antibiotico-resistenza», afferma Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore delegato MSD Italia. «La nostra ambizione è quella di essere riconosciuti come partner di riferimento della Sanità Pubblica nella lotta all’antibiotico-resistenza, con la nostra offerta che parte dalla prevenzione attraverso i vaccini e arriva fino alla cura della salute umana e di quella degli animali».
In aggiunta alle novità terapeutiche resta fondamentale la sensibilizzazione dei cittadini sull’adozione di corrette abitudini e adeguati stili di vita. E qui si colloca l’iniziativa di sensibilizzazione della SITA, che fa leva anche sul sito www.antibioticilanostradifesa.it, dove, assieme allo spot, sono disponibili informazioni utili sull’antibiotico-resistenza, le regole per il corretto uso degli antibiotici, video interviste con esperti infettivologi della SITA, un test per misurare il proprio livello di consapevolezza sul problema delle infezioni multiresistenti e strumenti di condivisione social per promuovere corretti comportamenti legati all’uso degli antibiotici e prevenire la diffusione dei batteri.
Inoltre la SITA distribuirà negli ospedali italiani un opuscolo con le 4 regole da ricordare per usare bene gli antibiotici: assumerli sempre dietro prescrizione del medico; non assumerli per curare raffreddore e influenza; rispettare le dosi prescritte; non interrompere la terapia.
Lo spot e tutta l’iniziativa possono essere condivisi sui canali social utilizzando gli hashtag: #antibioticilanostradifesa #sita #vampiri.
Guarda lo spot
di Paola Trombetta