Si preoccupano molto del cibo, ma scarsa attenzione dedicano al bere. Quando si parla di corretta idratazione, infatti, i genitori italiani sembrano essere poco attenti al comportamento dei propri figli. È quanto emerge dell’indagine GfK presentata i giorni scorsi a Roma in occasione del Convegno “Bere bene per crescere bene”, promosso da FEMTEC, Federazione Mondiale del Termalismo e della Climatoterapia e SIPPS, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale in collaborazione con il Gruppo Sanpellegrino.
Troppo spesso i genitori danno per scontato che i più piccoli bevano in maniera adeguata, senza un’attenzione specifica rispetto ad esempio all’alimentazione che è invece tenuta sotto controllo. Da un lato un genitore su 2 (51%) considera la corretta idratazione fondamentale per la salute dei figli, insieme alla giusta quantità di sonno (59%) e di attività fisica (50%), dall’altro, però, il controllo sul bere è secondario: si chiede cosa i propri figli facciano durante la giornata (77%), quanto abbiano mangiato (70%), solo uno su due (54%) chiede se abbiano bevuto. E proprio questa indagine ha indotto i pediatri della SIPPS a stilare un vero e proprio “decalogo” (vedi box in fondo).
«Il nostro obiettivo è fornire a pediatri e genitori uno strumento pratico e di facile consultazione», spiega il dottor Giuseppe Di Mauro, pediatra di famiglia, presidente SIPPS. «È la prima volta che viene messo a punto un documento di questo tipo: vorremmo che i genitori e il mondo della scuola recepissero l’importante messaggio alla base di questa iniziativa e cioè che una corretta idratazione è fondamentale per una sana crescita e per lo sviluppo dei più piccoli. Al contrario, un’idratazione inadeguata potrebbe causare il peggioramento dello stato di salute mentale, fisico ed emotivo».
Nel decalogo viene ribadito che l’insufficiente assunzione di acqua è associata a un indice di massa corporea più elevato e a un rischio maggiore di sviluppare obesità. Anche per i bambini (7-10 anni), la “regola” è bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno.
Questa consapevolezza, però non sembra essere sufficientemente diffusa: i genitori hanno una scarsa conoscenza della quantità giornaliera corretta d’acqua, circa il 20% pensa che il fabbisogno idrico dei bambini sia minore di un litro al giorno, il 15% non sa quale sia il fabbisogno idrico di un bambino. In più, il 58% dei bambini beve meno di un litro di acqua al giorno. Inoltre, solo il 37% dei genitori pensa che lo stimolo della sete sia un segnale di disidratazione che va prevenuto. L’81% dichiara che i suoi figli bevono solo quando hanno già lo stimolo delle sete e il processo di disidratazione sta quindi già cominciando.
«I risultati di questa indagine ci fanno riflettere sulla necessità di colmare una lacuna informativa e di consapevolezza da parte non solo dei genitori ma della popolazione in generale», commenta il professor Umberto Solimene, dell’Università degli Studi di Milano, presidente FEMTEC, Federazione Mondiale del Termalismo e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino. «A un anno da EXPO, occasione in cui abbiamo presentato la Consensus internazionale “Acqua&Salute, come l’acqua protegge e migliora la salute nei suoi vari aspetti”, ci proponiamo ora di ribadire che una corretta idratazione può contribuire a prevenire molteplici patologie e garantire un corretto sviluppo dei piccoli. Imparare le buone abitudini fin da piccoli è un modo per diventare adulti più sani domani. I genitori e la scuola sono fondamentali per guidare i piccoli in un percorso di educazione al bere sano, che non vuol certo dire consumare soft-drink».
«Troppo spesso, infatti, si confonde il bere con l’introito di bevande gassate ipercaloriche, a scapito della salute del bambino», fa notare il professor Vito Miniello, pediatra al Policlinico di Bari. «La migliore bevanda è l’acqua oligominerale, con un residuo fisso di sali minerali inferiore a 50 mg/l. Particolarmente adatta alla prima infanzia è l’acqua con basso contenuto di nitrati (<10 mg/l)».
Per una corretta informazione ai genitori: www.acqueitaliane.fondazioneamga.it.
Di recente è anche partito il progetto “Hydration@school”, promosso da Sanpellegrino: un programma educativo dedicato ai bambini delle scuole elementari. Si tratta di una campagna educativa per sensibilizzare alunni, insegnanti e famiglie sull’importanza di una corretta idratazione per il proprio benessere psicofisico. Il sito web del progetto www.hydrationatschool.it rappresenta il “contenitore” dal quale è possibile scaricare materiali didattici gratuiti su temi quali il bilancio idrico e il rapporto tra l’acqua e il nostro organismo. Dal 2014 ad oggi 37 mila docenti sono stati informati sull’iniziativa, oltre 5.800 classi e quasi 130 mila alunni hanno aderito.
di Paola Trombetta
LE DIECI COSE DA SAPERE SULL’ACQUA
1. L’acqua è un vero e proprio nutriente essenziale.
2. Una corretta alimentazione del bambino deve comprendere e garantire un adeguato apporto di acqua e sali minerali.
3. La quantità e la qualità dell’acqua assunte dal bambino dipendono da età, condizioni di salute, regime alimentare, attività fisica svolta, temperatura e tasso di umidità ambientale.
4. Il fabbisogno di acqua è maggiore nel neonato e nel piccolo lattante (100-190 ml/kg/die) per differente composizione corporea, più elevato turnover di liquidi corporei e più rapida crescita rispetto alle età successive.
5. Il fabbisogno di acqua derivante dalle bevande nelle età successive è il seguente: dai 6 mesi ai 3 anni 600-900 ml/die; in età scolare fino a circa 1100 ml/die; in età adolescenziale 1500-2000 ml/die. I soft drink non sono da considerare una sorgente di acqua.
6. L’allattamento al seno soddisfa i fabbisogni idrici del lattante. Qualora il latte materno non fosse disponibile, vanno utilizzate acque minimamente mineralizzate (residuo fisso < 50 mg/L) e oligominerali (residuo fisso tra 50 e 500 mg/L) con contenuto di nitrati ≤10 mg/L. Dopo l’anno di vita si possono utilizzare anche acque minerali o di fonte con un residuo fisso < 1500 mg/L. Per lattanti e bambini in età prescolare il contenuto di fluoruri nell’acqua deve essere <1.5 mg/L.
7. Per una corretta idratazione, essenziale nel soggetto in età pediatrica che svolge attività sportiva, è consigliabile: una pre-idratazione prima di iniziare l’attività sportiva pari a 90-180 ml (se peso corporeo <40 kg), o 180-360 ml (se peso corporeo >40 kg); durante l’attività sportiva è consigliata l’assunzione di almeno 150-240 ml ogni 20 minuti; al termine dell’attività sportiva è utile prevedere un apporto di acqua variabile da 220 a 330 ml/kg di peso perso durante l’attività fisica svolta.
8. Una idratazione inadeguata è associata a peggioramento dello stato di salute mentale, fisico ed emotivo e a un peggioramento delle performance.
9. L’insufficiente assunzione di acqua è associata a un indice di massa corporea più elevato e a un rischio maggiore di sviluppare obesità.
10. Nell’impiego di una determinata acqua minerale il pediatra e i genitori devono valutare i seguenti parametri riportati in etichetta: analisi batteriologica e dei principali contaminanti ambientali; contenuto di sodio, potassio, calcio, fluoro, ferro, magnesio e bicarbonato; data di imbottigliamento considerando che la legge prescrive un consumo preferibilmente entro 18 mesi per l’acqua contenuta in contenitori di polietilene ed entro 24 mesi per l’acqua in bottiglie di vetro.