Un esame rapido, efficace e soprattutto anonimo, per individuare l’infezione da HIV. È arrivato nelle farmacie italiane dal 1° dicembre, Giornata mondiale dell’AIDS e lo possono acquistare, senza ricetta medica, le persone maggiorenni. Già introdotto in Francia, l’autotest è stato accolto positivamente a riprova di un bisogno che non trovava risposta: è uno strumento utile per far emergere il sommerso delle diagnosi tardive da HIV (in Italia si stimano da 6.500 a 18mila persone sieropositive non diagnosticate), con conseguente diminuzione del rischio collettivo. «Sarà soprattutto utile per intercettare persone che oggi non se la sentono di rivolgersi alle strutture in cui si fanno i test, nascondendo ancora una volta il problema», fa notare Rosaria Iardino, presidente della Fondazione Onlus The Bridge che, in collaborazione con NPS Italia Onlus e Mylan Spa, ha presentato il nuovo test alla Camera dei Deputati, in occasione della Giornata mondiale dell’AIDS del 1° dicembre. Dati recenti dell’Istituto Superiore di Sanità attestano che le persone con AIDS non diagnosticate nel 2014 sono state 6250. Nell’ultimo decennio è aumentata la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che ignorava la propria sieropositività e ha scoperto di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di AIDS, passando dal 20,5% del 2006 al 74,5% del 2015. E proprio in occasione della Giornata mondiale Aids, l’Oms ha deciso di raccomandare l’auto test per l’HIV “come modo innovativo per raggiungere più persone infette e contribuire a realizzare l’obiettivo mondiale, lanciato nel 2014, di rendere consapevole del loro stato il 90% delle persone con HIV entro il 2020”.
Perché serve un test rapido e facilmente accessibile. «L’acquisto del test, con consegna di materiali informativi da parte del farmacista, può consentire una maggiore sensibilizzazione della persona coinvolta», puntualizza Annarosa Racca, presidente di Federfarma. «Un aspetto, questo, da non sottovalutare se pensiamo che in Italia solo il 43% delle persone (Indagine NPS Italia Onlus/SWG 2016) è apparsa consapevole che per la cura efficace dell’infezione da HIV, bisogna agire prima possibile. Grazie all’aiuto del farmacista, la persona verrà soprattutto a conoscenza del fatto che la sieropositività non è più una condanna a morte. Ma non solo, poter acquistare un test direttamente in farmacia darà una possibilità in più a quanti, per timore di una mancata privacy, non vogliono rivolgersi ai servizi sanitari o ai laboratori privati». Semplice da utilizzare, il test è rapido e attendibile; ha un costo di 20 euro e richiede circa 5 minuti e può essere eseguito facilmente da chiunque a casa propria: basta un prelievo di sangue dal polpastrello e un’attesa di 15 minuti per leggere il risultato.
«Prima di fare il test è però fondamentale osservare il cosiddetto “intervallo finestra”, ossia quel lasso di tempo che intercorre tra il momento del presunto contagio e la produzione di anticorpi che segnalano la presenza del virus», spiega Giuliano Rizzardini, Direttore del Dipartimento malattie Infettive dell’Ospedale Sacco. «Per poter eseguire il test bisogna quindi aspettare 90 giorni dal momento di presunto contagio. L’autotest per l’HIV, se utilizzato correttamente, assicura la massima attendibilità nella rilevazione dell’infezione (di poco inferiore al 100%). Come per altri test è possibile, in rari casi, che risulti una falsa positività al virus, ossia che venga rilevata un’infezione in realtà non presente: per questo motivo, in caso di test positivo, è sempre necessario consultare un medico e ripetere l’esame presso una struttura sanitaria o un laboratorio di analisi».
I numeri dell’HIV e delle persone sieropositive inconsapevoli
Nel 2015, in Italia sono state segnalate 3.444 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a un’incidenza di 5,7 nuovi casi di infezione ogni 100mila residenti. Un dato che segna un calo del 10% rispetto alle 3.850 nuove diagnosi del 2014. «Tra le nazioni dell’Unione Europea, l’Italia si colloca al 13° posto in termini di incidenza delle nuove diagnosi HIV. Le regioni con incidenza più alta sono state Lazio, Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna», precisa Andrea Mandelli, senatore e presidente Fofi . «Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2015 erano maschi nel 77,4% dei casi. L’età media era di 39 anni per i maschi e di 36 anni per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata in età compresa tra 25 e 29 anni. Nel 2015, la maggior parte delle nuove diagnosi di infezione da HIV era attribuibili a rapporti sessuali non protetti. Nel 2015, il 28,8% delle persone diagnosticate come HIV positive era di nazionalità straniera».
Dall’inizio dell’epidemia (1982) a oggi sono stati segnalati oltre 68.000 casi di AIDS, di cui più di 43mila deceduti. L’incidenza di AIDS è comunque in lieve diminuzione negli ultimi tre anni.
di Paola Trombetta