Approvato il decreto legge: dieci i vaccini obbligatori

È stata ratificata oggi alla Camera l’approvazione definitiva del Decreto legge sui vaccini, già passato i giorni scorsi in Senato.
«È una decisione fondamentale che rende obbligatori 10 vaccini, somministrati con 2 vaccinazioni (vaccino quadrivalente contro morbillo, parotite, rosolia, varicella; vaccino esavalente contro difterite, poliomielite, tetano, pertosse, haemophilus influenzae, epatite B), decurtando le altre due vaccinazioni (meningococco B e C), che restano comunque caldamente consigliate», commenta il dottor Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale). «Il Decreto dovrebbe essere un incentivo decisivo per prevenire malattie, come il morbillo, che di recente ha provocato la morte di alcuni bambini. E’ inconcepibile morire ancora per una malattia come questa che si può invece prevenire con un semplice vaccino, con ben poche controindicazioni ed effetti collaterali».

La conferma viene anche dalla recente sentenza della Corte di Cassazione che ha respinto la correlazione tra l’insorgenza di autismo e la vaccinazione.  «Rispetto al testo di giugno, le vaccinazioni obbligatorie per i bambini da 0 a 16 anni scendono dunque da dodici a dieci: i vaccini contro il meningococco B e C rimangono però fortemente consigliati», replica il dottor Giampietro Chiamenti, presidente della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri). «Come pure raccomandati sono il vaccino contro lo pneumococco e l’antirotavirus, che potrebbero evitare tanti ricoveri ospedalieri nel primo anno di vita. Invece morbillo, parotite, rosolia e varicella (quadrivalente) restano vaccini obbligatori fino a successiva verifica della copertura “di gregge” del Ministero della Salute, che avverrà entro tre anni. Per queste patologie il Ministero, nella relazione annuale, dovrà riportare le reazioni avverse che l’Aifa segnala per tutti i vaccini. Restano obbligatori fissi antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, anti pertosse e anti-haemophilus influenzae (esavalente). Per i soggetti che hanno già avuto morbillo e altre malattie infettive, per le quali ora si devono vaccinare, si consente alle Regioni di approvvigionarsi anche di formulazioni vaccinali monocomponenti o combinate in modo da non contenere l’antigene per la malattia che si è già avuta».

«Oltre ai casi di immunizzazione “naturale”, non possono essere vaccinati quei bambini che hanno gravi malattie del sistema immunitario, o tumori come le leucemie, attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra», precisa Di Mauro. Da luglio 2017 il Ministero della salute promuove campagne per diffondere tra cittadini e sanitari la cultura della vaccinazione, con la collaborazione di pediatri, farmacisti territoriali e consultori. Nel Decreto legge sui vaccini è previsto che i medici possano praticare le vaccinazioni obbligatorie anche nelle farmacie, per facilitare i residenti di quei piccoli paesi che hanno un numero ridotto di strutture sanitarie.

di Paola Trombetta

 

Quali documenti per la scuola

E’ confermata dunque l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola dei bambini. Entro il 10 settembre per le scuole materne e asili nido e entro il 10 marzo nelle scuole primarie dovranno essere presentati i documenti comprovanti le avvenute vaccinazioni obbligatorie, oppure l’esonero da queste per motivi di salute, o ancora la richiesta di eseguire il vaccino all’Asl, che adempirà entro la fine dell’anno scolastico. Tutti i dati sui vaccinati e non vaccinati andranno spediti anche alle Asl. Dal 2019 le scadenze saranno ulteriormente ritoccate. «Per i genitori che non vaccinano i figli, le sanzioni scendono a 100 euro e cade il riferimento alla perdita della patria potestà», puntualizza il dottor Chiamenti. «Per asili e scuole dell’infanzia – incluse le private non paritarie – la presentazione della documentazione è requisito di accesso. I bambini non vaccinati sono generalmente inseriti in classi in cui sono presenti solo minori vaccinati, e le scuole devono comunicare alle Asl entro il 31/10 di ogni anno le classi ove vi sono più di 2 bimbi non vaccinati (art 4)».  È stata istituita presso il Ministero della salute, l’Anagrafe nazionale vaccini, nella quale sono registrati i soggetti vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, i soggetti che rischiano se si vaccinano, nonché le dosi e i tempi di somministrazione delle vaccinazioni effettuate e gli eventuali effetti indesiderati. «Con l’approvazione di questo Decreto legge abbiamo posto le basi di un maggiore controllo e ci auguriamo che si diffonda una cultura vaccinale e si riducano sempre più i casi di mortalità per mancata vaccinazione», conclude Di Mauro.  P. T.

 

Articoli correlati