L’Italia come un’immensa Terra dei fuochi. È una denuncia coraggiosa della “connivenza scellerata tra malavita e Stato”, che parte dalla terra dove sono abbandonati e sepolti rifiuti, residui e scarti inquinanti, pericolosi e cancerogeni, e vuole esplodere davanti a tutti quelli che fanno finta di niente. La provocazione parte da Marisa Laurito, nota ai più come attrice, ma anche pittrice e scultrice da quando era bambina. La riscopriamo nei panni di fotografa, autrice della mostra “Transavangarbage – Le terre dei fuochi e di Nessuno”, fino al 31 ottobre nel Serrone della Villa reale di Monza e poi itinerante, a Roma, Torino e in Svizzera. «Su 20 regioni italiane, 19 sono sconvolte dalla presenza di rifiuti pericolosi, che dappertutto, in nome del profitto a tutti i costi producono inquinamento e morte – spiega l’attrice –. Scorie nucleari, industriali, chimiche. Si salva solo la Val d’Aosta. Anche in Trentino, le ex cave sono piene di rifiuti tossici del centro nord». Il tutto è sintetizzato in 20 scatti e 6 istallazioni in cui mescola silicone, tessuti, colori e materiali tra i più vari. Seguiranno un percorso parallelo al docu-film “Resistenti”, da cui traggono ispirazione, come parte di un unico progetto di transavanguardia artistica di taglio ambientalista (rifiuti in inglese: garbage).
Come ha avuto l’idea
«Mentre giravo il film di Social Movie “Il segreto di Pulcinella” – racconta Marisa – nel quale interpretavo la moglie di Schiavone, il pentito che già più di 20 anni fa aveva confessato dov’erano seppelliti i rifiuti pericolosi, ho preso l’ispirazione. Sono ancora lì dopo tutto questo tempo. Incontrando chi vive nella Terra dei fuochi, in Campania, sono rimasta davvero sconvolta e ho voluto approfondire la tematica ambientale».
Com’è andata
«Su invito della gallerista milanese Paola Colombari, ho realizzato lo scatto “Healthy food”, esposto alla Mia photo Fair di Milano. Accolta con entusiasmo da “The Boga foundation e Socialmovie”, la foto è diventata il punto di partenza della mostra. Ne è nato un viaggio di due mesi in questa Italia orribile, viaggio durante il quale ho contratto anche malattie e allergie».
In che condizioni si trova l’Italia
«A soffrire di inquinamento non c’è solo la tristemente famosa Terra dei fuochi in Campania: c’è Rosignano con le spiagge troppo bianche della Solvay; c’è la zona dell’Ilva di Taranto; c’è la costa di Augusta con più di 190 punti petrolchimici, c’è Pasquasia a Enna, c’è Brescia con i fumi dell’inceneritore… In questi luoghi accadono scempi e ci sono persone costrette a vivere lì, che poi si ammalano e spesso muoiono. Del resto non hanno scelta: devono morire a causa dei rifiuti o scappare altrove a morire di fame».
Il ruolo sociale dell’artista oggi
«Credo che oggi l’essere famosi implichi responsabilità ben precise. Perciò ho chiesto a tanti amici, personaggi di spettacolo, di poter usare la loro immagine per denunciare quanto sta accadendo, per smuovere le coscienze di chi ci governa e della gente che deve far sentire la propria voce e ribellarsi a una gestione suicida del nostro ambiente. Ecco allora Renzo Arbore, clarinettista magico sul Tevere sommerso dai rifiuti e dai topi. E poi Dacia Maraini e
Piera Degli Esposti «su un tappeto di libri che vola sulla “monnezza” orrenda di Malagrotta, altra tragedia di Roma». E poi Rosalinda Celentano crocifissa davanti alle cave di Pasquasia, dove sembra che siano seppelliti residui chimici. In particolare questa è una foto molto coraggiosa, per cui la ringrazio, visto che ha posato nuda davanti all’obiettivo, lei che purtroppo a causa di un tumore è stata operata a entrambi i seni».
Passare dal teatro alla fotografia
«In alcuni posti abbiamo costruito le immagini come un set e in questo caso l’esperienza teatrale aiuta molto. In altri abbiamo “rubato” le immagini che vedevamo attorno a noi. Non so quanto io possa essere brava come fotografa, ma il mio intento principale è quello di smuovere le coscienze e far riflettere. L’artista ha in mente un’immagine, ha un cuore e un talento. Poi si scopre in forme diverse. Ho cominciato da bambina a dipingere e fare sculture».
I progetti futuri
«Sono al teatro di Montecatini dal 20 ottobre con “Due donne in fuga” con Iva Zanicchi, e poi a Roma con “Quattro donne e una canaglia” e “Persone naturali e strafottenti” di Peppino Patroni Griffi».
di Cristina Bertolini