Lo sport protegge la salute, la sostenibilità e l’ambiente

Non c’è stagione migliore dell’estate e dei giorni subito dopo le vacanze per attivare la voglia di sport e di buona forma fisica. Se le giornate ancora lunghe e soleggiate, il contatto con la natura e l’aria fresca non vi sembrano incentivi sufficienti, cominciate a pensare a 3 buone motivazioni in più per mettere in moto i vostri piedi: ovvero al benessere fisico che lo sport garantisce, alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità che consente di sviluppare. Ancora vi sembra poco? Allora cominciamo a predisporvi a una “coscienza e consapevolezza sportiva” esplicitando concetto per concetto.

– Il primo, quello salutistico, è ben noto: fare sport e movimento è terapeutico, previene diverse malattie, anche di carattere cronico, e migliora la risposta alle cure se attuato prima e durante il periodo di terapia. Le più recenti evidenze scientifiche dimostrano che lo sport, coadiuvato e potenziato da uno stile di vita corretto, collabora nell’allontanare il rischio di sviluppo del 70% delle patologie cronico-degenerative, tra cui infarto, diabete e ictus, apportando sensibili benefici anche sulla condizione emotiva. Sarebbe in grado cioè di alleviare stati di stress, depressione e ansia. Ma a controbilanciare questi effetti positivi, ce n’è uno negativo: la poca propensione individuale a fare sport. Alcune indagini conoscitive attesterebbero che la popolazione italiana sia avviata verso uno stile di vita poco sano e salutare: secondo l’Oms quasi il 57% degli italiani è pigro e sedentario, tanto che come conseguenza di inattività (ma non solo) oltre 7 su 10 (pari al 74% circa) si trova costretto a fare i conti con la bilancia per problemi di obesità o sovrappeso, senza contare che più del 19% ha il vizio del fumo. «L’attività fisica e motoria – dichiara Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) –  dovrebbe essere consigliata dal medico, così come vengono prescritte terapie farmacologiche o diete alimentari». Perché  il movimento è, e deve essere considerato, come un prezioso ed efficace “farmaco naturale”, che contribuisce a prevenire  diverse patologie, migliorando salute e qualità della vita della persona che lo pratica con regolarità. Ma non è soltanto una buona educazione al mantenimento della forma fisica quella che si ottiene con lo sport: tempra anche la personalità di chi lo pratica, esercitando un vero ruolo socio-formativo, benefico soprattutto per la fascia di popolazione più giovane. Come una palestra di vita, gli sport – in particolare quelli di squadra – aiutano i ragazzi a creare nuove amicizie e a condividere valori fondamentali, tenendoli lontani dalla droga, dalla delinquenza o da compagnie “sbagliate”, favorendo contemporaneamente l’integrazione di gruppi in aree a maggiore disagio sociale.

– Al valore salutare dello sport si affianca quello della sostenibilità, ecco il secondo concetto: perché prevenzione significa anche meno costi per l’assistenza e la gestione della salute. Lo sport insomma favorisce il risparmio di costi economici e sociali a carico del Servizio Sanitario Nazionale. «Un report dell’Oms del 2017 – fa sapere Daniela Lucini, Professore Associato di Medicina Interna e Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico UNIMI – evidenzia che in Europa la sedentarietà costa dai 150 ai 300 euro/anno pro capite. Affinché questi costi si abbassino, con una finalizzazione alla “sostenibilità sportiva”, occorre intraprendere azioni per preservare il bene Salute ed evitare che un domani possa non essere più presente o lo sia in misura ridotta. Una strategia efficace anche per la salute sanitaria, perché il risparmio economico, maturato dalla minore assistenza dedicata al cittadino che vive in condizioni di migliore salute, consente di liberare risorse da investire in terapie innovative. Che ricadono sulla possibilità di assistere più efficacemente la popolazione quando necessario offrendo una più vasta gamma di cure, anche preventive».

– Non ultimo, e siamo al terzo punto, lo sport fa alleanza con l’ambiente, incentivando alla sua tutela. «La pratica dell’attività fisica all’aria aperta, per esempio nei parchi cittadini o all’interno delle aree protette – conclude Miani – sviluppa nella popolazione una coscienza ambientale, ovvero educa e promuove una maggiore attenzione alla salvaguardia delle risorse del territorio, mettendo in atto atteggiamenti di tutela del paesaggio dall’inquinamento e dall’incuria».

La bellezza dello sport è proprio questa: poter raggiungere tre obiettivi importanti – salute, sostenibilità e tutela ambientale – , con un impegno di soli 30 minuti quotidiani! Ecco perché, assieme alla promozione delle corrette abitudini alimentari, lo sport deve strutturarsi alla base dell’educazione dei bambini affinché possano acquisire e mantenere già dall’età adolescenziale il benessere psicofisico, sviluppare parallelamente una coscienza sociale, etica, ambientale e del vivere sano.

di Francesca Morelli

 

Cinque regole per fare running e ciclismo in estate

Running e ciclismo richiedono “endurance”: resistenza fisica, preparazione atletica, un buon equilibrio energetico. In ogni momento dell’anno, ma soprattutto in estate quando le alte temperature, l’aumento dei tassi di umidità e la sudorazione più abbondante possono mettere sotto stress anche il fisico più allenato ad ogni possibile sforzo. «I principali fattori che influenzano la fatica e che compromettono la performance atletica sono la disidratazione e la diminuzione dei carboidrati, “bruciati” maggiormente in estate durante l’attività fisica», spiega il professor Antonio Paoli, direttore del Laboratorio di Nutrizione e Fisiologia dell’esercizio presso il Dipartimento di scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Padova. Alcune buone regole possono aiutare a mantenere la prestazione, qualitativamente elevata, senza un grosso dispendio energetico, o comunque tale da sviluppare segnali di intolleranza quali nausea, sudorazione eccessiva, gambe molli, frequenza cardiaca alta anche a ritmi blandi o a riposo, crampi, emicrania fino alla confusione mentale, disorientamento. Ecco i cinque capisaldi da seguire nel fare running e ciclismo in estate:

  • Tieni d’occhio l’orologio e scegli gli orari più freschi: la mattina presto o al tramonto, quando il sole inizia a calare. Fai anche attenzione al tipo di attività, cioè più adatta al proprio allenamento, condizioni fisiche e età, senza rinunciare al piacere e al divertimento di uno sport praticato all’aria aperta o in acqua.
  • Sii moderato e inizia per gradi, evitando soprattutto se si fa sport occasionale, di sottoporre il fisico a sforzi eccessivi, aumentando durata e intensità man mano che la preparazione migliora. Ricordarsi di fare un riscaldamento iniziale per ridurre il rischio di contratture e stiramenti muscolari e 10-15 minuti di stretching alla fine per mantenere una certa mobilità e aumentare lo stato di benessere e la qualità della performance successiva.
  • Mangia e bevi giusto: occorre impostare una dieta che fornisca sia i macronutrienti essenziali ai muscoli come carboidrati, proteine e grassi, sia i micronutrienti come minerali e vitamine, senza trascurare l’apporto idrico. Sono necessari almeno due litri di acqua al giorno la cui quantità può variare in base alla temperatura e alla sudorazione. È importante bere soprattutto durante attività intense e di lunga durata.
  • Sii previdente. Preparati allo sforzo, alla durata dell’attività e al post recupero con una benefica integrazione. «L’assunzione di carboidrati nel pre-allenamento o pre-gara – conclude l’esperto – supportano meglio la successiva prestazione. Tra gli integratori più efficaci ci sono le maltodestrine, i carboidrati complessi ottenuti da amidi o tuberi che permettono una liberazione graduale del glucosio. Anche durante lo sforzo, soprattutto se supera i 60/90′, le maltodestrine possono essere utili con anche una bevanda contenente sali».
  • Vestiti bene! In estate sono da preferire indumenti sportivi leggeri, in fibra naturale che consentano una adeguata traspirazione. Se si pratica attività all’aria aperta, è opportuno anche proteggere la testa con un cappello o una bandana e la pelle con creme solari ad elevata protezione.

F. M.

Articoli correlati