Alimentazione, probiotici e buona salute: il tema è attualissimo, quotidiano, presente nella mente di tutte noi quando facciamo la spesa e quando pensiamo a cosa mettere in tavola per vivere meglio. Ed è, naturalmente, al centro degli studi scientifici nazionali e internazionali, con implicazioni sempre più ampie ed estese a più rami della medicina. L’ultima occasione di dibattito, il recente Congresso “Probiotics, prebiotics & new foods” che si è svolto a Roma all’inizio di settembre con la partecipazione di esperti di tutto il mondo.
“Probiotico” significa letteralmente “a favore della vita”: secondo definizioni ufficiali (FAO,WHO) si riferisce a “microorganismi viventi che, se somministrati in quantità adeguate, possono apportare un beneficio alla salute”. La loro azione è nota: sono in grado di superare la barriera gastrica e arrivare vivi all’intestino, dove agendo da modulatori del microbiota (cioè dell’insieme di microorganismi che lo popolano), ne favoriscono l’equilibrio, influendo in modo positivo sul buon funzionamento del sistema digestivo e del sistema immunitario. Il loro ruolo è dunque fondamentale, e così poliedrico da interessare sempre più campi della medicina. I numerosissimi studi condotti sull’argomento – 15mila pubblicazioni sul microbiota e 20mila sul probiotico – dimostrano sempre più che l’assunzione di probiotici può dare un importante contributo al benessere intestinale in ogni fascia d’età e condizione, dai bambini agli anziani, dalle donne in attesa a chi studia o fa sport,mentre altri studi in corso stanno indagando sulla loro capacità di favorire il controllo dei fenomeni allergici e la regolazione del metabolismo e del peso corporeo.
A fronte di tutto questo, sia pure con i molti distinguo legati al tipo di probiotico e alle modalità di assunzione, il ruolo dell’alimentazione nella salvaguardia della salute assume un’importanza sempre più rilevante. A metterlo in evidenza, all’interno del Congresso di Roma, una specifica sessione, “Alimenti probiotici: nutrire l’alimentazione”, organizzata da Danone per festeggiare i suoi 100 anni di attività. Un incontro ricco di spunti anche suggestivi, come l’intreccio strettissimo fra l’evoluzione dell’uomo e il variare del suo microbiota intestinale sotto la spinta delle diverse fasi dell’alimentazione, dai cibi crudi a quelli cotti, dalle diete casuali dei cacciatori/raccoglitori a quelle ritmate dagli allevatori/coltivatori, fino ai cibi trasformati dell’era contemporanea.
Oggi tutto questo percorso storico e biologico, affiancato ai tanti studi scientifici, sfocia nella consapevolezza che la nuova frontiera del benessere passa prima di tutto dall’intestino, e quindi anche dalla giusta alimentazione. «Carciofi, porri, cicoria, cipolle, cavoli e legumi contengono sostanze prebiotiche che possono portare un buon nutrimento al microbiota», ha spiegato Gianluca Ianiro, gastroenterologo dirigente medico presso il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma «A questo si aggiunge l’importanza di alimenti ricchi di fermenti vivi o probiotici, in primis yogurt e latte fermentato, che inseriti all’interno di un’alimentazione quotidiana possono apportare “batteri buoni”, aiutare il microbiota e renderlo ancora più utile alla nostra salute».
L’attenzione di Danone per questi temi nasce da lontano, da quando nel 1919 il fondatore Isaac Carasso, a fronte dei tantissimi disturbi intestinali che affliggevano i bambini dopo la guerra mondiale, iniziò a produrre yogurt con colture provenienti dall’Istituto Pasteur. Oggi, per il centenario, l’azienda ha deciso di mettere a disposizione della ricerca la sua collezione di 1800 ceppi di fermenti, custoditi presso la National Collection of cultures of microrganisms e dell’Istituto Pasteur e presso il centro di ricerca e innovazione a Parigi-Saclay. «Abbiamo grandi aspettative sul ruolo dei probiotici per il benessere delle persone», commenta il professor Lorenzo Morelli, direttore DISTAS-UCSC Piacenza Cremona. «Per questo l’apertura della collezione è un importante regalo che l’azienda fa alla ricerca scientifica e quindi a tutti noi».
di Marilisa Zito
Graditi anche ai più giovani
Diversi studi condotti in vari paesi europei dimostrano come i consumatori siano sempre di più alla ricerca di probiotici per la propria alimentazione e che una grande maggioranza associ i probiotici a una dieta sana. L’Italia non fa eccezione. Le ricerche su google intorno alla parola “probiotico” dimostrano l’attualità e il trend di crescita dei probiotici. Fra i più interessati a una sana alimentazione ci sono le fasce più giovani, dove per lo yogurt si rileva una penetrazione del 46,4% (in crescita dell’1,5%) con forte concentrazione nelle famiglie con bambini. Il mercato degli yogurt con probiotici vale 289 milioni di euro ed è in crescita del 4%. M. Z.