In questo periodo dell’anno, quando si è alla ricerca di nuovi trucchi in occasione delle Festività natalizie, qualche valida idea regalo può venire dal mondo della cosmesi “green”. Mettere a punto non solo cosmetici, ma anche ciprie, kajal, polveri e pigmenti per occhi e labbra, con estratti vegetali, per gli antichi era normale. Anzi quasi un’arte. Ai giorni nostri, la bio-cosmesi continua a fare tendenza. I motivi? Molti: dalla ricerca di uno stile di vita più sano a tutti i livelli, all’esigenza di rispettare l’ambiente, fino alla necessità di trattare con cura pelli sempre più sensibili e stressate. Ma se l’utilizzo di creme con formule green è ormai alla portata di tutte, sono ancora relativamente poche a optare per make up rigorosamente “naturali”. Approfondire l’argomento aiuta ad apprezzare questi prodotti e soprattutto a orientarsi meglio al momento dell’acquisto (in particolare natalizio). Per fare chiarezza, abbiamo intervistato il dottor Umberto Borellini, cosmetologo a Milano.
Cosa significa esattamente trucco “naturale”?
«A parte pochi visagisti, che amano utilizzare solo elementi naturali, come i bastoncini di liquirizia o la polvere di riso, è una definizione dai contorni incerti e vaghi. Per essere definito tale, un make up dovrebbe contenere, almeno in parte, ingredienti naturali, cioè purificato e stabilizzato mediante processi fisici poco invasivi. Tra i più comuni, le cere vegetali, dunque non derivate dal petrolio. E gli oli: di schiuma dei prati, mandorle dolci e germe di grano».
Ha senso parlare di una formula “naturale” al 100% per il make up?
«Solo per quel che riguarda i prodotti anidri, cioè privi di acqua (e dunque, non contaminabili da batteri), come, per esempio, rossetti o ciprie. Per il resto, qualunque tipo di cosmetico è sempre un mix tra estratti di origine vegetale, eccipienti (sostanze in cui si scioglie il principio attivo) e conservanti chimici. Contiene in media il 10% di oli naturali e il 60% di acqua, che va depurata da microbi e batteri. Solo così, sarà davvero efficace, “stabile” (non facilmente alterabile) e ben tollerato dalla pelle».
Naturale è anche sinonimo di “sicuro”?
«Assolutamente no. Chi sceglie un trucco bio, lo fa per rispettare un’ispirazione di fondo. Ma non è affatto scontato che questa formula sia più sicura per la pelle. Se si è intolleranti a una particolare sostanza come, per esempio, alla soia o alla pesca, si continuerà a essere sensibili, anche nel caso sia disciolta in modo naturale in un cosmetico. Resta vero che, di solito, i rischi di allergia sono più modesti rispetto alle sostanze chimiche, in grado di provocare reazioni cutanee più “violente”. Il motivo è semplice. Da organo intelligente qual è, la pelle le ha memorizzate da millenni. E, nel momento in cui entra in contatto con una di queste, la riconosce e se ne appropria più facilmente. D’altra parte, chimica e tecnologia possono essere utilizzate anche per purificare il principio attivo naturale, privandolo, del tutto o in parte, di sostanze potenzialmente irritanti, che per anni ne hanno limitato l’uso nelle formulazioni cosmetiche».
Si può parlare di maggiore sicurezza per quel che riguarda le diciture come ipollargenico e nichel free, riportate sulle confezioni di molti trucchi?
«Di certo sì. Le diciture che rassicurano la consumatrice sono dermatologicamente testato, ipoallergenico, nickel free (o tested) e senza conservanti (i più comuni sono l’isotiazolinonecloruro o kathon e i parabeni), né profumi. Secondo la Commissione Europea, infatti, in una fragranza possono essere presenti fino a 26 sostanze dotate di un certo potere allergizzante. Dunque, la loro mancanza rende il make up più soft. Nel primo caso, significa ridurre al massimo (ma non annullare) il rischio di effetti collaterali inaspettati, grazie a una serie di test clinici effettuati su volontari per ogni lotto di produzione. Nel secondo, il prodotto in questione è stato studiato per garantire che nichel (ma anche cromo e cobalto) non siano rilasciati dal cosmetico sulla pelle».
E che mi dice dei pigmenti, essenziali per la resa cromatica?
«Tutti i pigmenti utilizzati per i trucchi sono “naturali” in quanto estratti dalle rocce: dall’ossido di zinco al biossido di titanio, dalla mica al ferro e al talco. Ma per ottenere le mille sfumature di colore e brillantezza tipiche del make up moderno, è necessario sottoporli a sofisticazioni chimiche. In caso contrario, ci si dovrebbe limitare a una gamma cromatica molto ristretta: dall’ocra al marrone».
E il packaging?
«Ci sono linee di trucchi bio con confezioni in materiali riciclabili. Più in generale, per essere definito naturale, un prodotto dovrebbe essere proposto in tubetti “airless”, con dispenser, che evitano il contatto con le dita e l’aria, potenziali veicoli di batteri. O, ancora meglio, nelle confezioni monodose, come bustine e capsule, che permettono di consumare il prodotto subito, al massimo della sua efficacia. Tutte condizioni impossibili da rispettare per la maggior parte dei prodotti di make up».
VETRINA PRODOTTI _____________
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Dal tratto intenso e impeccabile BaciamiBio Matita Occhi Black Montalto (8,80 euro, erboristeria e su www.montaltobio.it) definisce lo sguardo alla perfezione. Ideale anche per occhi sensibili, grazie all’olio di mandorle dolci bio.
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Morbido come il velluto, il Rossetto Matt Rosso Cremisi Alba Vegan Make Up (14 euro, erboristeria e su www.witt.it)lascia sulle labbra un colore pieno e intenso, creando un effetto “seconda pelle”. Contiene acido jaluronico.
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In rosa corallo con satinatura fucsia, il Blush Flame Tree Neve Cosmetics (12,90 euro, www.nevecosmetics.it) accende le guance e delinea gli zigomi. Vanta una formula minerale al 100% in polvere libera.
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Con pigmenti naturali e Green Anti-Pollution Complex, che protegge la pelle dalle aggressioni esterne, Soft Liquid Foundation LaVera (30 ml, 14,40 euro, grande distribuzione) garantisce un colorito fresco e uniforme e una coprenza media.
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Eyeshadow Palette Duo 01 Dr. Hauschka (edizione limitata, 25,90 euro, farmacia) mixa un marrone intenso, caldo e opaco a un beige delicatamente iridescente. Con ingredienti naturali ottenuti da coltivazioni bio-dinamiche o biologiche certificate.
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Testato per occhi sensibili e certificato biologico da EcoCert Cosmos Organic, il Mascara 3D Black Lepo (30 euro, erboristeria, farmacia e su www.lepo.it) è dotato di applicatore tridimensionale a sfaccettature multiple per volumizzare, allungare e separare le ciglia.
A cura di di Monica Caiti