Mettere in “lockdown” definitivo le cattive abitudini sessuali, dai rapporti occasionali alle scarse conoscenze su pericoli, modalità di contagio delle malattie e infezioni sessualmente trasmissibili a favore dell’adozione di un atteggiamento di responsabile consapevolezza verso l’intimità e la sessualità, soprattutto da parte dei giovani e in vista della stagione estiva spesso foriera di rapporti sessuali fugaci, complicati quest’anno dal Covid-19. È il messaggio della campagna di sensibilizzazione “Safe is the new normal”, nell’ambito dell’iniziativa “Let’s not get back to normal”: promossa da Durex, in collaborazione con Anlaids, ha l’obiettivo di educare la persona e la coppia alla prevenzione sessuale, con ricadute positive anche sulla salute pubblica. La campagna ha un secondo valore aggiunto: l’istituzionalizzazione di una Task Force di esperti per promuovere l’abbandono di abitudini sessuali a rischio, tipiche del periodo pre-pandemia, sull’onda di un cambiamento già manifestato dagli italiani durante i mesi di isolamento e distanziamento sociale imposti dall’emergenza sanitaria. Un’indagine condotta su 500 persone tra 16 e 55 anni fotografa, infatti, un’intimità nuova vissuta dai single, da conviventi e non, che hanno dichiarato un calo del desiderio sessuale (83%) e aumentato atti di piacere auto-promosso, a fronte dell’impossibilità del contatto fisico. Sul calo della libido e l’allentamento della pratica sessuale hanno pesato anche ansia, paura del contagio, presenza di bambini in casa, sedentarietà, tanto che solo il 23% degli intervistati avrebbe mantenuto livelli sessualmente simili al periodo pre-quarantena. Stessa sorte per i rapporti occasionali, crollati dal 34% al 3% post-pandemia, e per le app di incontri, il cui utilizzo è sceso dal 21% pre-lockdown al 6% durante la quarantena.
«L’epidemia – spiega Massimo Galli, Direttore della terza divisione di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, membro della Task Force del Governo – ha cambiato la “dimensione” dell’altro: il partner occasionale o lo sconosciuto sono stati percepiti come un potenziale pericolo, il partner abituale, ma non convivente, come persona a lungo inaccessibile. L’impatto generato dal Covid, anche sulla sessualità, offre l’opportunità di ripartire bene, istituendo ad esempio programmi educativi sui comportamenti responsabili, dedicati soprattutto ai più giovani, sull’impronta di quanto ANLAIDS da trent’anni porta nelle scuole: messaggi di prevenzione e di formazione alla sessualità responsabile». Per le coppie di fatto, invece, la progressiva diminuzione del desiderio sessuale (dichiarata dal 62% degli intervistati), è stata aggravata dallo scarso gradimento sessuale: salgono al 22% (vs 17%) gli insoddisfatti della vita e intimità di coppia, mentre calano al 58% (vs 73%) i felici sotto le coperte, i neutrali – incerti tra il sì e il no – svettano al 20%. Il Covid ha impattato anche sulla sfera psico-emotiva: «Sono aumentatati i sentimenti di ansia, ossessività, compulsività per il contagio e effetti simil-depressivi – aggiunge Sonia De Balzo, Sessuologa specialista in psicologia clinica e dello sviluppo dell’Ospedale D. Cotugno di Napoli e membro della Task Force – e si sono drasticamente ridotte le pratiche sessuali, compreso il petting, con i partner occasionali e stabili. Comportamenti che richiedono una maggiore sensibilizzazione verso le modalità di prevenzione del contagio del virus Covid-19, ma anche di HIV e altre malattie a trasmissione sessuale (MTS)». Come conferma anche Bruno Marchini, Presidente di Anlaids Onlus: «Il lockdown e la diminuzione dell’attività sessuale possono diventare un’occasione per porre più attenzione alla salute intima, effettuando ad esempio uno screening su HIV e MTS, ripartendo da “quasi zero” con le giuste protezioni su cui manca una corretta informazione». Nel pre e post Covid-19 le abitudini “di sicurezza” infatti sembrano essere rimaste le stesse, con l’uso del preservativo solo di un italiano su 2, evidenziando l’importanza di campagne come “Safe is the new normal” e di interventi di Task Force, come quella istituita nell’ambito del progetto, di cui fanno parte oltre agli esperti citati anche Alberto Venturini, Psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale presso la Struttura Complessa Malattie infettive Ospedale Galliera di Genova e Alessandra Scarabello, Dermatologa presso l’INMI L. Spallanzani di Roma.
Dunque per passare un’ estate in sicurezza, senza togliersi il “piacere” di un rapporto, gli esperti raccomandano l’adozione di almeno 3 “comportamenti protetti”:
1) Non trascurare mai l’uso del preservativo. Oltre a evitare gravidanze indesiderate, tutela anche dal rischio di infezioni sessualmente trasmissibili, che si possono contrarre da sesso vaginale (HIV, epatiti virali, sifilide, Gonorrea, Chlamydia, HPV), sesso anale (HIV, epatiti, condilomi, molluschi contagiosi, sifilide, gonorrea, Chlamydia), sesso orale (HIV, sifilide, epatite B, HPV, Gonorrea, Herpes genitale). Fondamentale è l’uso corretto, indossandolo dall’inizio alla fine del rapporto, maneggiandolo con attenzione affinché non si rompa, controllandone la data di scadenza riportata sulla confezione e conservandolo lontano da fonti di calore (come il cruscotto dell’auto in estate o la tasca posteriore dei jeans).
- Effettuare un’accurata igiene intima. Prima e dopo il rapporto lavarsi le parti intime e non condividere i sex toys che vanno lavati con acqua calda e sapone, e disinfettati dopo l’uso.
- Contrastare la disinformazione, rivolgendosi a fonti attendibili. Per ogni dubbio riguardo la salute intima e sessuale, rivolgersi solo a fonti accreditate: medici e professionisti, siti istituzionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità) o delle Associazioni di volontariato accreditate, persone di fiducia come genitori o insegnanti. Non temere di essere assertivi, esprimendo i propri bisogni o mettendo limiti se non sono rispettati e chiedendo l’uso del preservativo come condizione necessaria al rapporto sessuale.
di Francesca Morelli
Parte la campagna “Ragazze, che storia”
Giovani donne e giovanissime in cerca di corrette informazioni sulla sessualità sicura e consapevole: sono le protagoniste della nuova campagna “Ragazze, che storia”, promossa da Bayer, in collaborazione con la Società Italiana di Contraccezione (SIC) condotta attraverso i social network: il mezzo previlegiato ma anche il più a rischio per false informazioni, da contrastare con notizie sicure e accreditate di salute e prevenzione sessuale. «La contraccezione ormonale – dichiara Franca Fruzzetti, responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia ginecologica dell’ospedale universitario Santa Chiara di Pisa e Presidente della SIC – in termini di sicurezza, offre le maggiori garanzie, consentendo alla donna di poter scegliere tra una vasta gamma di soluzioni molto diverse per composizione (estrogeni naturali e di sintesi o differenti progestinici) e vie di somministrazione (orale, transdermica, vaginale, sottocute, intrauterina) che meglio si adattano alle esigenze personali». Nell’era di Internet e dei Social network, i ginecologi restano comunque i leader di riferimento, riuscendo a fornire a ogni donna, soprattutto le più giovani, maggiormente espose a eventuali rischi, consigli e raccomandazioni puntuali e in tempo reale, grazie ai media digitali. «I social network, soprattutto le applicazioni di instant messaging – aggiunge Manuela Farris, specialista in Ginecologia e Ostetricia – si sono rivelate valide alternative per restare in contatto con le pazienti e dare loro tranquillità, anche in questa fase di ripresa. Se da un lato il distanziamento ha allontanato fisicamente molte relazioni, dall’altro restare a casa può aver favorito una maggiore intimità di coppia, che richiede corrette indicazioni contraccettive». Fra queste l’attualissima pillola, nonostante i suoi 60 anni di età. «Rinnovandosi nel tempo – precisa Rossella Nappi. Ordinario di Clinica Ostetrica e Ginecologica all’Università degli Studi Pavia, IRCCS Policlinico San Matteo e membro del comitato direttivo della Società Internazionale di Endocrinologia Ginecologica – ha permesso alla giovane donna di oggi di scegliere in piena libertà il proprio progetto di vita, in armonia con il proprio corpo e in un rapporto sempre più paritario con il partner, a fronte di molte zone del mondo in cui la donna affronta la vita adulta in una condizione di fragilità bio-psico-sociale. La contraccezione ormonale sicura “supporta” nel nuovo millennio importanti obiettivi come la parità di genere, la riduzione della mortalità materna e infantile, la sostenibilità ambientale». Oltre al sito SiContraccezione.it della SIC e ScegliTu, ai canali Facebook e Instagram, la campagna si avvale anche di uno speciale contributo video per promuovere il benessere delle donne, anche attraverso la una migliore conoscenza delle opportunità contraccettive. F.M.