Scuola: le misure da adottare per contenere il virus

Attuare uno screening nazionale costante della popolazione scolastica, da ripetere ogni 10-14 giorni su tutti gli alunni asintomatici, da effettuare con test rapidi antigenici direttamente nelle scuole. È questa la prima misura per contenere la diffusione del virus tra gli studenti, rendendo la frequenza scolastica sufficientemente sicura per tutta la comunità. L’adesione a queste misure viene dalla Community “IoVaccino”, dal Comitato “La Scuola a Scuola” e da alcuni autorevoli pediatri, tra i quali Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria dell’Università di Parma e consulente dell’OMS. «La seconda proposta è dare priorità nella somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2 a insegnanti, educatori e personale tecnico-amministrativo, nelle prime fasi della campagna vaccinale, tra febbraio e aprile, in modo da contribuire ulteriormente a un ritorno in aula in sicurezza», aggiunge Stefano Zona, infettivologo, promotore del Comitato “La Scuola a Scuola” e membro del comitato scientifico di “IoVaccino”. «L’azione di “prevenzione” e contenimento deve prevedere il tracciamento e la quarantena dei contatti stretti, laddove necessario».

Accanto alla fase puramente medico-sanitaria, occorre adoperarsi anche con misure socio comportamentali, come ripensare le modalità di accesso alla scuola. «C’è la necessità di un piano di medio-lungo termine di chiusure nazionali per periodi di 1-2 settimane ogni mese, da gennaio a giugno, come già indicato al governo in alcuni appelli inviati nei mesi di novembre e dicembre», puntualizza Susanna Esposito. «Scuola e salute devono essere alleate: occorre uscire dalla logica dell’emergenza, insostenibile a distanza di un anno dall’inizio della pandemia, e pianificare misure efficaci e regolari per contenere i contagi, in ricrescita, dopo le chiusure parziali durante le festività natalizie. Siamo ancora all’interno della seconda ondata e non possiamo commettere errori».

La necessità di vaccinare subito, non solo gli studenti, ma anche gli operatori a scuola, è stata sottolineata dal Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, in occasione dell’ultimo aggiornamento sull’andamento del virus nel nostro Paese, in cui propone da febbraio vaccino agli ultra 80enni, poi ai professori, personale docente e non docente perché le scuole possano funzionare in sicurezza. Resta prioritario fare anche prevenzione: «Abbiamo una dotazione sufficiente di test rapidi – ha aggiunto il Commissario – e se ci verrà detto che è necessario utilizzarli nelle scuole li invieremo rapidamente». E c’è una ragione in più per vaccinare nelle Scuole: mantenerle “protette”, facendo in modo che continuino ad essere Covid-free o quasi. Come conferma anche l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) “Apertura delle scuole e andamento dei casi confermati di Sars-CoV-2: la situazione in Italia”, secondo cui esse non rientrano tra i primi tre contesti di trasmissione del virus, rappresentati invece nell’ordine da: ambiente familiare/domiciliare, sanitario assistenziale e lavorativo.

Senza dimenticare la ricaduta che il vaccino avrebbe anche sul valore educativo-culturale: secondo gli esperti la didattica deve essere, quanto prima, riportata in presenza anche per gli studenti delle superiori: «La dispersione scolastica correlata alla DAD e Didattica Digitale Integrata – commenta Cecilia Massaccio, portavoce de “La Scuola a Scuola” – non è solo un rischio teorico, ma un dato di fatto che aumenta di giorno in giorno. Una recente indagine di IPSOS per conto di “Save the Children” attesta che sarebbero già almeno 34 mila gli studenti a rischio di abbandono. Infatti, il 28% degli studenti intervistati dichiara che 1/3 compagni di classe hanno smesso di frequentare le lezioni, complici le problematiche tecniche nelle connessioni e, soprattutto, la maggiore difficoltà di concentrazione nel seguire la didattica da uno schermo. Parola degli stessi studenti: il 35% si sente più impreparato di quando andava a scuola in presenza e il 35% deve recuperare più materie dell’anno precedente. «La situazione, rispetto alla primavera – conclude Masaccio – è ancora più drammatica e mette a rischio il futuro accademico e professionale di molti giovani, la loro stessa sussistenza economica e identità sociale, specie per chi si trova in condizioni di maggiore povertà economica e educativa».

A tirare le somme, su entrambi gli aspetti – vaccinale ed educativo – è ancora una volta il Rapporto dell’ISS in cui si legge che riaprire le scuole comporta un difficile compromesso tra le conseguenze epidemiologiche, le esigenze educative e di sviluppo dei bambini: è un passo tuttavia necessario, di cui ci si deve preoccupare prioritariamente. «Le scuole devono far parte di un sistema efficace e tempestivo di test, tracciamento dei contatti, isolamento e supporto con misure che minimizzino il rischio di trasmissione del virus, con l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e di un’adeguata ventilazione dei locali».

di Francesca Morelli

Il pannello “luminoso” che sanifica l’aria e protegge anche dal Covid

“Apollo”: un nome che è sempre stato prerogativa di innovazione. Viene associato alla navicella spaziale, progettata nell’ambito del Programma Apollo dagli Stati Uniti fin dai primi anni 60, che doveva portare l’uomo sulla Luna e farlo ritornare in sicurezza sulla Terra. Oggi “Apollo” è un pannello luminoso, a luce LED, in grado di sanificare gli ambienti da agenti contaminanti, come virus, SARs-CoV-2 compreso, o quello della comune influenza, batteri, muffe, ma anche odori e sostanze nocive tra cui la formaldeide e il benzene, altri composti organici volatili dannosi per la salute, come i TVOC, allergeni, pollini e inquinanti e composti inorganici come anidride solforosa, monossido di carbonio e polveri sottili. “Apollo” è in grado di filtrare l’aria e di restituirla purificata all’ambiente, a ciclo continuo, anche a luce spenta, senza necessità di evacuare i locali, grazie all’alta tecnologia: un deposito superficiale di nanomateriale, composto da biossido di titanio e ioni d’argento, svolge un’azione antivirale, antibatterica e antisettica, attivata dalla luce tramite il processo di fotocatalisi. Dunque, i virus vengono catturati e decomposti e/o le altre sostanze nocive bloccate da speciali filtri, presenti sul bordo della lampada; grazie a una potente valvola interna al dispositivo, l’aria inquinata viene aspirata e poi restituita all’ambiente una volta sanificata e purificata. Il pannello è frutto di una collaborazione internazionale, Ensto Italia e J.M. Material Technology, specializzata nel settore chimico, ed ha ottenuto la certificazione da SGS-Elac.

“Apollo” svolge il suo lavoro durante le normali attività quotidiane e in completa sicurezza: questo significa che è possibile soggiornare nell’ambiente senza rischi dal momento che la distruzione dei patogeni rilascia solo quantità infinitesimali di CO2 e vapore acqueo. Con il valore aggiunto di un costo contenuto: la luce LED riduce il consumo energetico e i costi di manutenzione ed è interfacciabile con tutti i sistemi domotici per una maggiore flessibilità.

Quanto è potente? Un solo apparecchio è in grado di sanificare 60 m3/h, corrispondente a una stanza di 20 m2 con un soffitto a 3 m di altezza: qualità che rendono “Apollo” ideale per sanificare ambienti come ospedali, farmacie, RSA, scuole, asili, uffici, aree pubbliche e aree Covid, ascensori, hotel, ristoranti, sale congressi, cabine di bordo, camere bianche, studi medici e ambulatori. Inoltre per le caratteristiche strutturali si presta anche all’utilizzo in ambienti umidi, come cucine professionali, palestre, piscine coperte e spogliatoi, Spa e ovunque sia presente un tasso di umidità superiore alla media. Il tutto H24 e senza necessità di evacuare i locali. Accortezze aggiuntive? Per ridurre la sensazione di fatica visiva negli ambienti di lavoro, l’apparecchio è dotato di un diffusore microprismatico in grado di soddisfare il valore di riferimento dell’abbagliamento UGR<19, come previsto dalla norma UNI EN 12464-1.

“Apollo” sarà presentato, in data da destinarsi, presso il plesso scolastico di Piazza Bacone a Milano, dove interverrà il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e Direttore Sanitario dell’Istituto Galeazzi con una Lezione Magistrale per gli alunni delle elementari e medie.  F.M.

Articoli correlati