Al via la Campagna “Sono una donna con carcinoma #metastabile”

“Pagaiare” all’aria aperta non è solo una forma di attività fisica, che fa bene alla salute, ma è anche un modo per incontrarsi, per condividere l’esperienza di una malattia, come il tumore al seno, che accomuna oggi più di 800 mila donne, di cui 37 mila hanno un tumore nella forma metastatica. Proprio da loro è nata l’Associazione “Pagaia Rosa Onlus” che organizza gare di Dragon Boat con 20 rematrici su un’unica canoa. «La barca diventa un luogo di incontro», conferma la presidente dell’Associazione Maria Grazia Punzo. «Siamo tante donne, dalle più giovani, una addirittura 22 enne, alle donne con più di 70 anni che si impegnano a “pagaiare”. Con questo sport condividiamo timori, preoccupazioni, tensioni e cerchiamo  insieme di superarle perché….” siamo tutte sulla stessa barca!”». A queste donne, per lo più con tumore metastatico, è dedicata la nuova Campagna, promossa da IncontraDonna Onlus, l’Associazione no profit che vuole promuovere una corretta informazione sul tumore del seno. “Sono una Donna con Carcinoma #metastabile” è il titolo della Campagna che prevede la creazione di infografiche, di un ciclo di tre webinar al quale partecipano esperti della comunità scientifica e una survey dedicata alla percezione di cosa suscita il tumore “metastatico”. L’iniziativa è realizzata con il contributo non condizionante di Seagen.

«Nel nostro Paese si parla poco e mal volentieri di tumore metastatico del seno», afferma la professoressa Adriana Bonifacino, Presidente di IncontraDonna Onlus. «Gli ultimi studi scientifici hanno ampiamente dimostrato come la sopravvivenza per questo tumore sia in progressivo e costante aumento in tutti i sottotipi di carcinoma mammario. Il termine “metastatico” deve quindi essere svincolato dall’accezione negativa a cui troppo spesso viene ancora associato. Si tratta, infatti, di una patologia curabile, anche se non ancora guaribile. La confusione sul significato dei due termini rischia spesso di generare reazioni di rifiuto da parte della donna durante e dopo il momento della diagnosi. Con questa nuova Campagna vogliamo favorire una maggiore sensibilizzazione e promuovere un’informazione sempre più corretta e responsabile a 360 gradi. Condurremo un processo di alfabetizzazione scientifica, promuovendo concetti chiave sul tema del tumore metastatico della mammella, attraverso un linguaggio efficace e scientificamente appropriato. L’obiettivo finale è far comprendere alle donne come sia possibile convivere con la patologia. Si tratta di forme di cancro che possono essere cronicizzate grazie alle nuove terapie disponibili».

«Anche in questa fase così difficile contraddistinta dal Covid abbiamo visto quanto sia importante la prevenzione», ha sottolineato il Ministro della Salute, Roberto Speranza nel messaggio video inviato al webinar di IncontraDonna Onlus. «E’ l’arma più importante e tutte le iniziative che vanno in questa direzione devono essere sostenute. Per questo ritengo particolarmente importante aver istituito giornata nazionale dedicata al tumore al seno metastatico del 13 ottobre».

«Oggi possiamo rallentare la progressione della neoplasia e garantire, al tempo stresso, anche una buona qualità di vita», ha proseguito il professor Paolo Marchetti, Ordinario di Oncologia D.M.C.M. Università Sapienza di Roma e Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata. «Trattamenti terapeutici sempre più innovativi ed efficaci hanno radicalmente cambiato la vita a milioni di donne in tutto il mondo. Lo dimostra il fatto che negli ultimi 30 anni assistiamo a un calo costante della mortalità. Ciò è dovuto anche alla personalizzazione delle cure che abbiamo ottenuto grazie ad una maggiore conoscenza biologica delle varie forme di cancro. Quello al seno è il più diffuso e frequente in Italia e ogni anno le nuove diagnosi superano 55mila. In totale sono oltre 834 mila le donne che vivono dopo una diagnosi. Quelle con carcinoma mammario metastatico rappresentano una esigua minoranza che però merita maggiore attenzione da parte della comunità scientifica, dei media e delle Istituzioni». «Finora in Italia sono state realizzate numerose attività di comunicazione che si sono concentrate soprattutto sulle forme di cancro al seno non metastatico», ha concluso la professoressa Bonifacino. «Si tratta di campagne indirizzate alla maggioranza delle donne che riescono ad arrivare alla guarigione. Per questo motivo spesso le pazienti metastatiche denunciano di essere lasciate sole e in balia d’informazioni poco chiare, confuse e comunque non confortanti. Come IncontraDonna Onlus abbiamo perciò deciso di raccogliere questo loro grido di dolore e di promuovere una nuova campagna nazionale per meglio informare e rassicurare queste donne».

di Paola Trombetta

“Screening routine” per ridare priorità alla salute del seno

Tra le conseguenze negative della pandemia si registra il rinvio di molti screening oncologici, che permettono di individuare precocemente tumori diffusi, per i quali diagnosi e trattamenti tempestivi sono fondamentali. Lo confermano le indagini condotte dall’Osservatorio Nazionale Screening: nei primi 5 mesi del 2020, quelli più impattati dalla pandemia, si è assistito ad un calo dello screening mammografico pari al 53,8%, con un ritardo accumulato di 2,7 mesi, che potrebbe tradursi in un aumento della mortalità a 5 anni per tumore al seno tra l’8 e il 9%. Una situazione senza precedenti, che richiede una sinergia e un impegno da parte di tutti per recuperare il tempo perduto. Da queste premessa nasce la collaborazione tra Roche Italia e Fujifilm Italia che, per la prima volta, uniscono le forze e scendono in campo, al fianco del Sistema Salute, per la lotta contro il tumore al seno, dando vita alla campagna di prevenzione “Screening Routine”. Un’iniziativa che, grazie alla sinergia tra pubblico e privato, punta ad offrire un contributo alla ripresa delle attività di screening mammografico, avvicinando nuovamente le donne a una costante prevenzione. L’impegno di Roche e Fujifilm si concretizza nella donazione di mammografi di ultima generazione a 10 aziende sanitarie, identificate e selezionate da Fucina Sanità: Asl 1 di Imperia; Azienda Ospedaliera (AO) S. Croce e Carle di Cuneo; Azienda Socio-Sanitaria Territoriale (ASST) di Lodi; Azienda Ulss 9 Scaligera di Verona; Azienda USL Umbria 1 di Perugia; ASL Roma 3; ASL 2 Lanciano Vasto Chieti a Chieti; ASL Napoli 2 Nord; Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza; Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo.

La campagna “Screening Routine” vuole parlare alle donne, sensibilizzandole su un aspetto importante per la loro salute, attraverso un approccio e canali come quelli dello shopping online. Nonostante quest’anno sia particolarmente difficile, le donne hanno continuato ad occuparsi di sé. Lo dimostrano le ricerche di mercato, che registrano un picco del 72% di vendite di articoli legati a salute e benessere. E i canali privilegiati sono quelli dello shopping online, ai quali si sono affidate anche molte donne che non li avevano mai frequentati prima. La campagna di prevenzione “Screening Routine” partirà proprio dai più conosciuti siti di e-commerce, dove sarà presente con annunci che si ispirano al linguaggio tipico del mondo beauty e wellness, per sensibilizzare e coinvolgere le donne italiane, invitandole a ridare priorità a un rituale prezioso per la propria salute e per il proprio benessere: quello della “screening routine”. Per info sulla Campagna: www.screeningroutine.it e #ScreeningRoutine.  P.T. 

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