Caldo, sole e vacanze, ma l’estate è anche una stagione pericolosa per il cuore. «Nei mesi estivi possono verificarsi alcune situazioni che espongono il nostro corpo a trombosi ed eventi cardiovascolari, soprattutto in persone fragili o predisposte», spiega la dottoressa Lidia Rota Vender, presidente di ALT (Associazione per la Lotta alla Trombosi e Malattie cardiovascolari – Onlus). «Gite ad alta quota o lunghi viaggi seduti in posizione scomoda (la cosiddetta “sindrome da classe economica”), caldo eccessivo e disidratazione possono favorire la comparsa di un evento vascolare, soprattutto in coloro che soffrono di patologie cardiovascolari, sono in cura con terapie ormonali, hanno subito di recente un intervento chirurgico e nelle donne in gravidanza.
«L’estate è invece la stagione più favorevole per coloro che soffrono di patologie del cuore, perché il caldo riduce la pressione del sangue e favorisce la dilatazione delle arterie periferiche contenendo il fabbisogno metabolico dell’organismo. Chi soffre di scompenso cardiaco deve però prestare attenzione perché la combinazione di diversi farmaci e il clima caldo possono alterare l’equilibrio raggiunto nei mesi invernali», continua la Presidente di ALT Onlus.
Con il caldo e una maggiore sudorazione, il sangue circolante può ridursi di volume e quindi addensarsi. In questi casi la pressione può scendere repentinamente e ridursi in modo eccessivo causando debolezza, capogiri, senso di svenimento, fiato corto, accelerazione del battito cardiaco. Nei casi più gravi risulta compromessa anche la funzionalità renale, per eccesso di disidratazione. «È fondamentale riconoscere i segnali d’allarme così da prevenire e compensare tempestivamente gli effetti negativi del caldo, attraverso la gestione e l’adeguamento della terapia diuretica o nella riduzione delle dosi dei farmaci, sotto stretto controllo del medico curante», aggiunge la dottoressa Rota Vender. «Anche il freddo nelle zone di montagna, frequentate nei mesi estivi, può aggravare lo scompenso che potrebbe anche diventare acuto. In questi casi è fondamentale per il paziente mantenere sotto controllo l’alimentazione e il peso corporeo ed eventuali oscillazioni richiedono immediati interventi terapeutici, come l’adeguamento della terapia diuretica. Lo scompenso è spesso causato da una pressione troppo alta per un tempo prolungato, non riconosciuta o mal curata, da un infarto del miocardio, da una aritmia grave, come la fibrillazione atriale, da una malattia cronica e progressiva delle valvole del cuore, o dall’aterosclerosi delle arterie coronarie. Una diagnosi precoce è importantissima per iniziare immediatamente una terapia che eviti l’aggravarsi della patologia. È fondamentale riconoscere i sintomi: respiro corto anche per sforzi brevi, caviglie gonfie, profonda stanchezza e debolezza, irregolarità del battito cardiaco, rapido e ingiustificato aumento di peso, senso di peso sul petto, soprattutto da sdraiati, perdita dell’appetito, alimentazione insufficiente e senso di sazietà anche dopo aver ingerito piccole quantità di cibo. La conoscenza dei fattori di rischio e dei sintomi è fondamentale per prevenire gravi conseguenze e somministrare terapie che possano permettere ai pazienti di vivere una vita il più possibile normale, anche nei mesi estivi e con temperature elevate», conclude la Presidente, riportando un articolo del numero 90 di SALTO, il periodico di ALT: http://www.trombosi.org/filemanager/cms_alt/files/SALTO/salto_90/Salto90_web_ok.pdf dove sono elencati i sintomi che devono farci sospettare una trombosi. Con il grande caldo, i soggetti più a rischio sono coloro che hanno subito un recente intervento chirurgico, sono in cura con terapie ormonali o sono in gravidanza, ma anche coloro che soffrono di malattie infiammatorie croniche o acute, sono in sovrappeso o hanno avuto traumi agli arti inferiori che possono attivare la coagulazione del sangue e provocare una trombosi anche in persone sane. ALT Onlus ha stilato un vademecum per trascorrere le vacanze in sicurezza dalle malattie cardiovascolari. Eccolo.
Dieci consigli di buon senso per viaggiare in sicurezza
Prima di tutto l’alimentazione: è importante preferire cibi poco salati, come frutta e verdura (almeno 5 porzioni al giorno) e bere molta acqua (preferibilmente non gassata e lontano dai pasti). Pasti che dovrebbero essere leggeri così da praticare sport soprattutto nelle ore estive e più fresche. «Muovere le gambe, anche al lavoro, favorisce il ritorno del sangue al cuore e riduce la probabilità di ristagno, che aumenta il rischio di trombosi e flebiti», aggiunge Lidia Rota Vender, presidente di ALT. «È sempre bene prestare attenzione alla familiarità, approfondendo la storia di patologie pregresse e diffuse in famiglia; esporsi in spiaggia nelle ore meno calde della giornata, con un cappello o la testa bagnata e dedicarsi a lunghe nuotate o passeggiate in acqua. Chi fa uso di farmaci che servono per fluidificare il sangue dovrebbe mettere in valigia un foglio nel quale siano scritti i nomi e le dosi dei farmaci assunti abitualmente, la patologia di cui si soffre e i numeri da contattare in caso di bisogno. Se si dovessero avvertire giramenti di testa o mancanza del respiro, ALT Onlus consiglia di tastarsi il polso e sentire il ritmo del cuore. Attenzione alle elevate altitudini che potrebbero provocare un rialzo della pressione in chi ne soffre e richiedere un aumento della dose del farmaco che si prende di solito. Meglio programmare una vacanza prolungata ad alte quote, non di pochi giorni o di poche ore, in modo da dar tempo all’organismo di adattarsi al nuovo clima. Le immersioni subacquee sono invece proibite per chi ha già avuto una trombosi cerebrale, un’ischemia, un difetto delle valvole del cuore o un forame ovale pervio. Mai dimenticare le calze elastiche: sono obbligatorie in gravidanza, perché aiutano il sangue a tornare rapidamente al cuore e riducono la probabilità che le vene profonde delle gambe perdano elasticità. Il consiglio più importante rimane quello di utilizzare buon senso e attenzione. I sintomi della trombosi sono vari: una gamba gonfia più dell’altra, un dolore forte a un polpaccio o sulla schiena, in alcuni casi la mancanza di respiro o un improvviso mal di testa. Se abbiamo dei sospetti rivolgiamoci immediatamente al medico, così da effettuare tutti gli accertamenti necessari. La trombosi si può curare e soprattutto prevenire: è importante non sottovalutare i segnali. Così sarà possibile godersi in modo spensierato l’estate», conclude la dottoressa Rota Vender. Per informazioni: sito ALT (Associazione per la Lotta alla Trombosi e Malattie cardiovascolari-Onlus): http://www.trombosi.org. Pagina Facebook ALT: http://facebook.com/ALTonlus/ Pagina Instagram: https://www.instagram.com/?hl-il; youtube: https://www.youtube.com/user/ALTonlus.
di Paola Trombetta
Vademecum per informare le donne sul rischio cardiovascolare
La malattia cardiaca nelle donne viene spesso trascurata: l’età critica è intorno ai 50 anni, per il venir meno dello scudo protettivo degli estrogeni durante la menopausa. Anche le giovani sono però a rischio, soprattutto se fumatrici e utilizzatrici di contraccettivi orali. La scarsa consapevolezza di avere altre problematiche di salute può favorire un basso livello di importanza attribuito a questa malattia: basti pensare che in Italia il 35% delle donne non sa di essere ipertesa e il 42% non è consapevole di avere il colesterolo alto. È evidente, quindi, come la percezione che le donne stesse hanno del rischio cardiovascolare sia ancora troppo bassa. A ciò si aggiunge che le donne colpite da attacco cardiaco, presentano manifestazioni diverse da quelle maschili, confuse talvolta anche dai sanitari che sottovalutano i problemi e rendono l’intervento terapeutico meno tempestivo, nonostante nelle donne esistano fattori di rischio ben precisi: dalla menopausa precoce, al diabete gestazionale, fino alla preeclampsia e al parto pretermine, in cui il rischio tende a raddoppiare. In questo contesto, la consapevolezza e la prevenzione giocano un ruolo chiave. Così come l’importanza di sensibilizzare ed educare l’opinione pubblica. È proprio con questo intento che SYNLAB promuove “Cuore di Donna”: un ambizioso progetto per far luce su questo gap “di genere”, per sensibilizzare sui fattori di rischio e sulla prevenzione delle patologie cardiache, coinvolgendo concretamente le donne attraverso una serie di iniziative sul territorio e presso le proprie sedi. Il progetto ha previsto finora, nel rispetto delle direttive nazionali anti Covid, una serie di iniziative digitali con la promessa di affiancarne altre in presenza non appena le circostanze lo permetteranno.
Tra gli strumenti creati da SYNLAB per fare educazione sanitaria in modo facile e chiaro, troviamo un originale e innovativo video cartoon per sensibilizzare il pubblico sui principali rischi della patologia e sull’importanza della prevenzione. Il video verrà anche diffuso tra i monitor delle principali sedi con l’intento di raggiungere e coinvolgere un sempre più esteso pubblico. Di portata ancor più ampia, un “Vademecum Salva Cuore” informativo, contenente consigli e pillole di conoscenza legati alla prevenzione della Cardiopatia ischemica femminile, scaricabile gratuitamente online e disponibile presso le accettazioni dei centri Synlab. Il Vademecum educa su tre livelli:
- Sei fattori di rischio: 1) Obesità; 2) Fumo; 3) Colesterolo Alto; 4) Diabete; 5) Stress; 6) Età avanzata.
- Sintomi: 1) Affaticamento; 2) Fiato corto; 3) Sudorazioni; 4) Nausea o vomito; 5) Capogiri e vertigini; 6) Dolori al petto.
- Regole d’oro da seguire: 1) Mangiare correttamente; 2) Controllare il peso; 3) Controllare la pressione; 4) Ridurre gli zuccheri; 5) Ridurre gli alcolici; 6) Non fumare; 7) Fare attività fisica.
Cartoon e Vademecum, assieme a una serie di video-pillole sul tema, sviluppate da SYNLAB con il supporto dei propri Medici Specialisti in Cardiologia, sono disponibili sul sito Synlab: www.synlab.it . P.T.