Malessere, malumore, apatia, tristezza, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, desiderio di rimpinzare lo stomaco di carboidrati e di affogarsi con cibi dolci e calorici, anche per un lungo periodo. Se vi ritrovate in questo stato potreste essere affetti da “Winter Blues”, malinconia invernale, un disturbo affettivo stagionale dall’inglese SAD (Seasonal Affective Disorder), che accomuna il 6% della popolazione, con percentuali di rischio 4 volte superiori per le donne e gli anziani. Si tratta di un disordine che colpisce, guarda caso, nei mesi più freddi, corti e bui dell’anno, soprattutto al termine delle Festività natalizie. A farne le spese oltre all’umore calante, alle performance e alla voglia di fare al ribasso, sono anche le difese immunitarie più deboli, dunque meno efficaci nello svolgere l’effetto barriera per mantenere l’organismo in salute. Come proteggersi da questo rischio, in vista dei mesi più freddi dell’anno? Attivando una “Winter Wellness Routine”: quattro sani comportamenti che riguardano sonno, alimentazione, stile di vita, movimento. Il risultato, dicono gli esperti, è facilmente percepibile: riduzione della fatica, recupero delle energie fisiche e mentali, performance delle attività quotidiane e del sistema immunitario “rafforzate” in qualità e quantità.
Il sonno. Non basta coricarsi per trarre giovamento dal riposo. «Un buon sonno deve essere ristoratore – spiega Pasquale Tieri, specialista in Oncologia e Medicina Estetica – e deve permettere all’organismo di recuperare le energie spese durante il giorno. Quindi il riposo non solo deve essere adeguato in quantità – almeno 7 ore a notte – ma deve essere di qualità in tutte le fasi. Non dormire bene e a sufficienza, crea squilibri ormonali, con stress a livello fisico e mentale. Per favorire il buon sonno, se necessario, può essere indicato ricorrere a estratti naturali come camomilla, passiflora, luppolo, melissa, valeriana e assumere 1 mg di melatonina almeno 1 ora prima di andare a letto».
Booster di vitamine. La vitamina C e la vitamina D sono un importante supporto per affrontare bene l’inverno e accelerare la ripresa in caso di infezioni alle vie respiratorie. «L’azione antiossidante della vitamina C – prosegue l’esperto – contribuisce ad aumentare la risposta immunitaria contro l’attacco di agenti esterni come virus e batteri. Si consiglia l’assunzione di 1 gr al giorno, a qualsiasi ora, senza rischi di iperdosaggio poiché, essendo idrosolubile, la vitamina C viene eliminata con le urine». Mentre la vitamina D, liposolubile, è sintetizzata nella pelle attraverso l’esposizione solare e può essere assunta in parte con la dieta. Essa è coinvolta nella formazione delle ossa, nello sviluppo cellulare e svolge un ruolo fondamentale per il sistema immunitario. Fondamentale è mantenerne alti i livelli: la carenza espone, infatti, a un maggior rischio di implicazioni a seguito di un’infezione rispetto a condizioni di normalità. Di particolare importanza è la vitamina D3, nota anche come colecalciferolo, che regola il metabolismo del calcio, importante nel processo di calcificazione delle ossa. «Poiché la vitamina D3 viene immagazzinata al 90% attraverso la pelle – precisa Tieri – con l’esposizione ai raggi del sole, soprattutto in inverno, quando la loro azione è debole, può essere utile ricorrere a un’integrazione e per favorire il migliore funzionamento dell’apparato respiratorio, è possibile eventualmente abbinarla a NAC (N-acetil-cisteina), un aminoacido antiossidante che aumenta l’espettorazione, sambuco che aiuta a contrastare i sintomi influenzali e EPICOR, un postbiotico che supporta invece le difese immunitarie».
La “buona” tavola. L’alimentazione, un valido mezzo anche per affrontare meglio l’inverno, deve essere equilibrata, varia e ricca di fibre. «Per rinforzare il sistema immunitario – afferma Tieri – occorre eliminare cibi grassi e ricchi di colesterolo a favore di un maggior consumo di frutta, in particolare agrumi, mele, kiwi e banane e di verdura di stagione, soprattutto vegetali a foglia verde e crucifere come cavoli, cavolfiori, broccoli e poi pesce fresco».
Vita attiva. Anche in inverno occorre bandire la pigrizia. «Praticare regolarmente attività fisica – conclude Tieri – produce irisina, l’ormone dello sport che attiva il metabolismo, protegge dal diabete e aiuta a prevenire l’osteoporosi. In periodi di particolare stanchezza, per incrementare la resistenza e diminuire il senso di fatica, può essere utile assumere una sostanza adattogena come il ginseng, valido supporto per gestire e affrontare con più energia anche lo stress psicofisico».
di Francesca Morelli
Attenzioni invernali per la pelle
Secchezza, ruvidezza e screpolature, geloni, arrossamenti e prurito. Sono alcune delle conseguenze legate a freddo e sbalzi di temperatura a cui è esposta la pelle. In città, sulle piste da sci, al mare: ovunque e nello stesso modo, viso, occhi, mani richiedono attenzione e cura. L’adozione di misure cautelative possono aiutare a prevenire dermatite o acne sul viso, in caso di pelle particolarmente sensibile e complice la mascherina che potrebbe impedire la corretta respirazione della cute, scottature solari, tagli indotti dal freddo o problemi di circolazione sanguigna, soprattutto a carico delle mani mutando la tonalità della cute dal bianco a nuance bluastre. Gli esperti di Assosalute, Associazione di settore di Federchimica che rappresenta i produttori dei farmaci di automedicazione, suggeriscono consigli pratici e rimedi per automedicazione per la tutela e cura:
- Nella quotidianità: favorire l’idratazione bevendo acqua, almeno 2 litri al giorno, ma anche infusi e tisane, ma anche idratare o nutrire la cute dall’interno, consumando cibi ad hoc che apportano anche vitamina A: prediligere, ad esempio, frutti e ortaggi di colore giallo, arancio e rosso, come limoni, mele, arance, mandarini, carote e patate.
- Proteggere la pelle con gli abiti giusti: indossare scarpe e indumenti caldi, coprendo il capo e le mani con guanti, meglio se di tessuto morbido e naturale. In caso di vacanze sulla neve, in vista di possibili settimane bianche, portare occhiali da sole e applicare una protezione solare su viso e parti esposte, sia con il sole che con il tempo più nuvoloso: i raggi ultravioletti sono comunque presenti e la neve accresce il rischio di scottature in quanto riflette i raggi solari e aumenta le radiazioni UVB assorbite dall’epidermide.
Per una prevenzione mirata con farmaci da banco:
- Per alleviare le irritazioni cutanee: usare sostanze emollienti, pomate idratanti e antisettiche e, in caso di prurito e arrossamento, creme lenitive ad azione antipruriginosa e antinfiammatoria in grado di ristabilire un adeguato apporto idrico, mantenendo un buon livello di idratazione anche dall’interno.
- Per trattare la pelle secca e arrossata: ricorrere a creme protettive e ad azione antisettica, antinfiammatoria e anestetica o a farmaci con principi attivi che aiutano il rinnovamento dell’epidermide.
- In caso di scottature: creme ad azione nutritiva, antinfiammatoria e antisettica, secondo il consiglio del farmacista o del medico di famiglia, funzionale al livello di gravità del danno termico.
Nel caso i fastidi non migliorassero o tendessero a peggiorare, rivolgersi al proprio medico di fiducia per un parere.
Per maggiori informazioni: www.semplicementesalute.it. F. M.