L’inverno è una brutta stagione, anche per il sistema immunitario che si deve difendere su più fronti. Minacciato da attacchi ambientali, come inquinamento, smog, fumo e da agenti infettivi, come virus dell’influenza e Covid in tutte le sue varianti, non c’è da stupirsi che vada al collasso o comunque in défaillance, e non sia più in grado di svolgere in modo ottimale le performance difensive. Soprattutto in organismi che non offrono le giuste risorse, derivate cioè da adeguata alimentazione e dall’attività fisica: due fattori che lo allenano e irrobustiscono.
Allora come sopperire in parte a queste carenze e sostenere le nostre difese? È possibile fare ricorso a specifici integratori alimentari che rendono il sistema immunitario più resiliente, capace cioè di meglio affrontare gli attacchi esterni e difendere l’organismo nel suo complesso. Di resilienza, in questo periodo, si è sentito parlare in lungo e in largo ma, rispetto alla salute, il piano d’azione europeo “Salute 2020” dell’Oms, identifica questa capacità come “un fattore chiave per proteggere e promuovere la salute e il benessere”.
A favorire la resilienza del sistema immunitario, che la pandemia ha dimostrato essere fondamentale per garantire la salute dell’organismo o per rispondere più efficacemente al virus, può contribuire anche il nostro modo di nutrirci: «In tutte le fasi della vita – spiega Andrea Poli, Presidente di Nutrition Foundation of Italy – una corretta alimentazione può essere un ottimo alleato per rafforzare il sistema immunitario». Eppure, secondo una recente articolo apparso su una rivista internazionale (Current Developments in Nutrition), le persone che non consumano adeguate quantità di nutrienti che possono favorire salute e sistema immunitario sarebbero moltissime, oltre due miliardi nel mondo. «I micronutrienti essenziali per il corretto funzionamento del sistema immunitario – prosegue Poli – includono, ad esempio, vitamine A, B6, B12, C, D, acido folico e minerali quali rame, ferro, selenio e zinco. Vi sono evidenze che diverse nicchie di popolazione come gli anziani o chi segue un’alimentazione selettiva come vegani e vegetariani, o di esclusione senza lattosio e glutine ad esempio, possa peccare di alcuni di specifici nutrienti, proteine animali nel caso di regimi alimentari veg, o vegetali se il consumo di frutta e verdura è scarso. Ovvero non offrendo l’adeguato supporto al buon funzionamento del sistema immunitario». Per far fronte a questa situazione oltre a una migliore educazione alimentare, un corretto utilizzo dell’integrazione alimentare può contribuire a compensare carenze nutrizionali come anche a coadiuvare il benessere dell’organismo ripristinando i micronutrienti carenti ai livelli raccomandati, aumentando così la resilienza del sistema immunitario e la resistenza alle infezioni».
Allora, quali micronutrienti sono più utili per rafforzare le nostre difese?
- Vitamina D: è coinvolta nella regolazione delle funzioni del sistema immunitario e la sua carenza può contribuire ad aumentare il rischio di infezioni. Diversi studi hanno dimostrato che l’integrazione può ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio sia nei bambini che negli adulti, mentre la sua efficacia nel caso specifico di Covid è ancora in valutazione.
- Vitamina C: supporta la crescita e la funzionalità delle cellule responsabili del sistema immunitario, favorisce la risposta dei globuli bianchi alle infezioni e l’eliminazione dei microrganismi patogeni. L’integrazione della dieta con vitamina C, inoltre, sembra contribuire alla prevenzione delle infezioni respiratorie e a ridurne la durata e la gravità.
- Vitamina B6: facilita la formazione di globuli bianchi e contribuisce ad assicurare il normale funzionamento dei linfociti.
- Vitamina E: protegge le cellule dell’organismo dallo stress ossidativo. Inoltre, risultati clinici ne riconoscerebbero un ruolo anche nelle infezioni del tratto respiratorio.
- Zinco: è essenziale per il normale sviluppo e funzione delle cellule che partecipano alla risposta immunitaria.
- Ferro, studi sull’uomo hanno rilevato come la sua carenza possa alterare l’equilibrio tra cellule antinfiammatorie e proinfiammatorie. Recentemente EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha riconosciuto il ruolo del ferro anche nel sistema immunitario dei bambini, osservando un’associazione di causa-effetto tra l’apporto nutrizionale del minerale e il contributo alla normale funzione del sistema immunitario stesso fino ai 3 anni di età.
- Selenio: migliora l’immunità cellulare.
- Rame: aiuta il buon mantenimento della funzione immunitaria.
«Sebbene la combinazione di alimentazione e integratori potrebbe portare benefici a milioni di persone, soprattutto a seguito di quanto accaduto durante la pandemia, con persone in età avanzata più a rischio di contrarre la malattia in forma grave, rispetto a quelle più giovani – conclude Poli – l’assunzione di questi integratori deve seguire il buon consiglio del medico o del farmacista». Anche in caso di preparati, ritenuti naturali, il fai-da-te è bandito, perché anch’essi contrariamente a quanto si creda, se assunti in maniera scorretta non sono privi di effetti collaterali. Né il ricorso a integratori è una garanzia contro il rischio di contrarre l’influenza o il Covid, pertanto restano valide le misure efficaci di prevenzione: corretto uso della mascherina, distanziamento sociale, igiene frequente delle mani con gel alcolici e soprattutto la vaccinazione anti-Covid.
di Francesca Morelli