Non sempre la menopausa, che è comunque una tappa fisiologica nella vita della donna, è vissuta senza problemi. Benché una donna su due affermi di essere entrata in menopausa in modo naturale, con un adeguato supporto medico, il 37% conferma invece di aver avuto un impatto decisamente negativo e di essersi sentita sola nell’affrontare questa fase della vita, poco seguita a livello medico. Inoltre, più del 50% delle donne in menopausa lamenta sintomi come mal di testa, disturbi del sonno e stanchezza, mentre più di una donna in menopausa su due soffre in maniera moderata o grave di diminuzione del desiderio e del piacere sessuale, aumento di peso, dolori articolari e muscolari, vampate di calore e sudorazione. Nonostante ciò, quasi la metà delle donne in questa fase non ricorre ad alcun rimedio, utilizzando al massimo integratori alimentari (27%) e prodotti erboristici (17%); solo il 5% ricorre a Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS). che viene proposta dal medico solo a una donna su quattro. Nonostante l’80% abbia sentito parlare della TOS e una donna su due la consideri come una terapia di supporto per la menopausa, esistono ancora forti resistenze: la menopausa viene considerata, infatti, come una fase naturale della vita (43%) in cui non è necessario prendere farmaci se non indispensabili (48%), perché si ha timore anche di possibili effetti collaterali (35%).
Sono alcuni dati emersi dall’indagine di Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere “La menopausa nella vita delle donne”, realizzata dall’Istituto di ricerca Elma Research con il contributo incondizionato di Theramex, allo scopo di sondare la percezione e i vissuti che le italiane associano alla menopausa, le aspettative e i timori generati da questa fase della vita della donna. L’indagine è stata realizzata su un campione di 315 donne in età compresa tra 44 e 65 anni, tramite interviste online della durata di 15 minuti.
Dall’indagine è emerso, inoltre, che l’84% delle donne italiane ritiene di avere sul tema un livello di informazione medio-alto. Le principali fonti di informazioni sono rappresentate da amiche e familiari (71%) e dalle figure professionali, ginecologo (67%), medico di medicina generale (36%) e da siti internet (53%). In particolare, si rivolgono al medico soprattutto quando si avvicinano all’inizio della menopausa, per parlare dell’impatto che avrà sul benessere fisico (67%) e dei rimedi per ridurne i sintomi (68%).
«Nonostante le donne dichiarino di essere bene informate sulla menopausa e sulle terapie che possono ridurre la sintomatologia, soprattutto per chi è particolarmente sensibile al calo ormonale, l’indagine ha evidenziato numerose remore culturali che rendono più difficile affrontare questo momento particolare della vita della donna», spiega Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda. «Per questo è indispensabile supportare le donne con un’informazione adeguata su cosa dovranno aspettarsi dalla menopausa e anche su come far fronte per viverla al meglio. Il ginecologo e il medico di medicina generale hanno un ruolo fondamentale, sia nel fornire un’informazione chiara e non allarmistica, sia nel parlare della terapia ormonale sostitutiva che, secondo l’indagine, viene proposta a una donna su quattro».
«È confortante che la metà delle donne italiane entrino in menopausa con naturalezza, ma è un peccato rilevare che altrettante soffrono di sintomi invalidanti senza un aiuto davvero efficace da parte del medico», commenta Rossella Nappi, Professore di Ginecologia e Ostetricia e responsabile del Centro della Menopausa ad alta complessità dell’IRCCS Policlinico San Matteo – Università degli Studi di Pavia. «La ricerca ci mette a disposizione terapie molto sicure, a base di ormoni naturali (estradiolo e progesterone), uguali a quelli che la donna aveva prima di entrare in menopausa, per contrastare al meglio vampate, sudorazioni notturne e disturbi del sonno che hanno un impatto notevole sulla vita quotidiana e il senso di benessere. È fondamentale sapere che oggi è possibile personalizzare il tipo e la durata della terapia per ridurre al minimo gli eventuali rischi, che sono stati ridimensionati da studi recenti, e ottenere invece numerosi benefici preventivi sul versante osseo, cardiovascolare e cognitivo in tutte le donne, soprattutto se vanno in menopausa prima dei 50 anni. Per non parlare delle donne che hanno una menopausa precoce, anche a 40 anni, a causa di patologie ginecologiche e oncologiche che le costringono ad assumere farmaci che impediscono la produzione di estrogeni. In questi casi è fondamentale rivolgersi al ginecologo per poter curare queste carenze ormonali che, a lungo andare, potrebbero provocare seri problemi, soprattutto a livello osseo».
Durante la menopausa occorre anche prestare particolare attenzione alla dieta: l’improvviso calo di estrogeni influisce sul metabolismo osseo e potrebbe, a lungo andare, causare gravi problemi di osteoporosi. Inoltre, in questo periodo, si tende ad accentuare la ritenzione idrica e aumentare di peso, con maggiore rischio di problemi cardiovascolari.
«Uno stile di vita sano, con una corretta alimentazione, ricca di verdura, frutta e cereali integrali, assieme a una regolare attività fisica, aiutano ad evitare le principali conseguenze nutrizionali legate alla menopausa», commenta Maria Grazia Carbonelli, Direttore dell’Unità di Dietologia e Nutrizione, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma. «Le variazioni di peso, l’aumento del grasso viscerale, con ripercussioni sulla glicemia e il colesterolo, la ritenzione idrica, la stanchezza muscolare, l’osteoporosi sono condizioni che possono avvalersi di una adeguata dietoterapia ed eventuale supplementazione con prodotti specifici per affrontare la menopausa al meglio. Consultare anche un medico dietologo, oltre al ginecologo, favorisce un approccio completo per la salute della donna in questa fase della vita».
di Paola Trombetta