Sei in vacanza, in dolce attesa, e vuoi mantenerti attiva, favorendo il tuo benessere e quello del bimbo? Una soluzione c’è: la pratica yoga. A torto la si ritiene solo uno strumento “di meditazione”; certo, favorisce il benessere mentale, ma lo yoga aiuta anche ad acquisire consapevolezza delle sensazioni che arrivano dal corpo. Cosa c’è di meglio che (pre)occuparsi del benessere psicofisico durante tutto il periodo della gravidanza, mantenendosi anche in ottima forma?
Dunque, indipendentemente dal trimestre di gravidanza (per ciascuno ci sono esercizi ad hoc), anche al mare o in montagna, evitando sempre le ore più calde della giornata, puoi dedicarti a un po’ di “asana”. Si tratta di una delle circa dieci tipologie di yoga, la più adatta da praticare in gravidanza in quanto permette di lavorare con il corpo, adattando la postura in funzione della crescita della pancia, e sulla mente.
Perché fare yoga in dolce attesa? Sono ormai numerose le evidenze che confermano i benefici della pratica già dopo la prima lezione: permette di avviare un percorso di consapevolezza personale incentrato sul proprio respiro, soprattutto in vista del travaglio e del momento del parto, e sul legame con il piccolo. Oltre ciò, lo yoga aiuta a ridurre l’ansia e lo stress.
Sono tantissimi gli esercizi di “asana”, ma Elisabetta Testa, insegnante di yoga, consiglia soprattutto 3 posizioni che facilitano il momento del parto:
- Posizione della farfalla: Siediti a terra con le ginocchia divaricate, le piante dei piedi che si toccano e con le mani in appoggio a terra dietro la schiena. Si tratta di una classica posizione della pratica in grado di favorire l’allungamento della schiena e di rilassare corpo e mente. Sai che la respirazione è alla base della partica yoga? Dunque fai in modo che il respiro sia lento e profondo, mentre la durata di mantenimento della posizione può variare. Sono sufficienti pochi minuti per godere una sensazione di benessere e stimolare la distensione dei muscoli del perineo. Ulteriori benefici? «Si allevia il mal di schiena – spiega Testa – si sciolgono le tensioni della muscolatura, si mobilizza la colonna vertebrale, alleggerendo anche il tratto lombare e sacrale. Infine aiuta a portare l’attenzione al bacino, che si prepara in vista del parto, migliorando la percezione del perineo».
- Posizione del gatto: Posizionati a quattro zampe con ginocchia sul tappetino e mani appoggiate a terra al di sotto delle spalle e inizia a lavorare sulla respirazione, inspirando e inarcando la schiena verso il basso con la testa sollevata. Quando espiri fai, invece, il movimento contrario, solleva la schiena (che fa una curva) e abbassa il capo. «Con la pratica – aggiunge l’insegnante – s’impara a respirare in modo completo e profondo, decontraendo il diaframma e aumentando la capacità respiratoria. Un respiro lento, profondo e consapevole è di grande aiuto per calmare l’ansia e ridurre lo stress in preparazione del parto». Valore aggiunto: l’esercizio aiuta ad alleviare fastidiosi mal di schiena e mobilizza il bacino in vista del parto.
- Posizione sul fianco: Sdraiati sul fianco preferito, con la gamba e il braccio a contatto del pavimento ben allungati su di esso. Piega invece l’altra gamba cosicché il ginocchio possa poggiare comodamente a terra, “avvolgendo” il pancione. Questa posizione, oltre a favorire l’apertura e l’elasticità del perineo, favorisce un profondo rilassamento e permette una maggiore connessione corpo-mente. «Si entra in connessione con il proprio corpo e con il proprio bambino – conclude l’esperta yoga – riscoprendo sé stesse, attivando in modo dolce e naturale le proprie energie e le propria capacità, per arrivare al parto in modo consapevole e affrontarlo nel modo migliore».
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di Francesca Morelli