«Mi sono svegliata una mattina con una fortissima tachicardia, insolita e mai provata finora. La prima persona a cui mi sono rivolta è stata mia mamma che mi ha subito rincuorata. Ma poi gli accertamenti medici successivi hanno decretato una diagnosi assolutamente inaspettata: linfoma di Hodgkin. Era il mese di giugno 2021. Ancora una volta è stata mia mamma a infondermi il coraggio di combattere questo male e tirar fuori tutta la forza che avevo, anche quando le lacrime scendevano copiose. Sono stati tanti i momenti di sconforto in cui volevo arrendermi. Mia mamma è stata con me ogni minuto: da quando mi hanno detto che avevo un linfoma di Hodgkin, mi ha accompagnato a ogni visita, a ogni seduta di chemioterapia, a ogni ricovero: è stata la mia forza! Dico sempre che senza i miei affetti non ce l’avrei fatta: la mia famiglia, il mio compagno, gli amici, quelli veri, mi hanno sostenuto ogni giorno durante la battaglia contro il cancro. La mamma, in particolare, è stata la mia ancora di salvezza e alla fine, insieme, abbiamo sconfitto la malattia, grazie anche alle cure che la ricerca, in questi ultimi anni, è riuscita a mettere a punto. Oggi mi sono impegnata per raccontare pubblicamente il mio vissuto di malattia: alle tante richieste di informazioni di come sono riuscita a vincerla, rispondo che il supporto delle persone vicine, in particolare di mia mamma, è stato determinante. E anche la ricerca di nuovi farmaci è come se fosse una “mamma”, perché si prende cura di tutti noi malati: ci permette di poter migliorare la nostra qualità di vita e di combattere la malattia e in molti casi sconfiggerla».
Francesca e la mamma Antonella sono le testimonial della Campagna Azalea della Ricerca promossa da AIRC (vedi box), in programma domenica 14 maggio, in occasione della Festa della mamma. La storia di Francesca è riportata al link: https://youtu.be/DipEB7JRP8M.
Assieme a quella di Francesca, altre tre storie di condivisione e di affetto dimostrano l’importanza di avere qualcuno accanto per trovare la forza di affrontare una diagnosi di cancro. Ilenia è stata curata per un tumore alla tiroide e ha sempre avuto al suo fianco la mamma Santina: “una forza della natura”; Emanuela, con il costante sostegno del fratello Andrea, ha affrontato un tumore al seno: “gli dedico tutta la mia vita”. Infine Roberta, a cui è stato diagnosticato un melanoma oculare ha potuto contare sull’amicizia di Stefania: “per me, lei è famiglia”. I video con le loro storie sono disponibili a questo link
Donne e cancro: diagnosi e sopravvivenza in aumento
Lo scorso anno nel nostro Paese sono stati stimati oltre 185 mila nuovi casi di tumore nella popolazione femminile, circa 10 mila in più rispetto al 2019, anno che precede l’inizio della pandemia. I tumori più frequenti sono stati quelli di: mammella (55.700), colon-retto (20.100), polmone (14.600), utero (10.200), tiroide (8.700), pancreas (7.900), linfoma non-Hodgkin (6.300), stomaco (5.900), vescica (5.900), melanoma (5.700).
Gli screening, proposti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale per alcune patologie e ad alcune fasce della popolazione, consentono di individuare lesioni precancerose oppure la presenza di un tumore quando è ancora allo stadio iniziale. L’adesione ai programmi di screening in Italia è ancora troppo bassa, secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Emblematico è il caso del cancro al colon-retto, il secondo tumore più diagnosticato tra le donne: 7 persone su 10 non effettuano gli esami raccomandati per la sua individuazione precoce.
Negli ultimi anni per fortuna la sopravvivenza delle donne a 5 anni dalla diagnosi di cancro è in aumento e ha raggiunto il 65% grazie agli importanti risultati ottenuti dalla ricerca e dagli scienziati. Alberto Bardelli, Direttore Scientifico di IFOM, l’Istituto di Oncologia molecolare di Fondazione AIRC e Professore Ordinario all’Università di Torino, con il suo gruppo di ricerca ha recentemente individuato attraverso studi preclinici una strategia terapeutica che potrebbe rendere sensibili all’immunoterapia i tumori del colon in fase metastatica, che nel 95% dei casi non rispondono a questo tipo di trattamento. «Come i bombardieri di notte, i tumori spesso si nascondono e non si fanno riconoscere dal nostro sistema immunitario. Noi vogliamo accendere le loro “luci di posizione”, in modo che diventino visibili. Il nostro prossimo obiettivo è portare i risultati di questo studio di laboratorio in una sperimentazione clinica a beneficio dei pazienti».
di Paola Trombetta
“La forza delle donne” protagonista dell’Azalea della Ricerca AIRC
“La forza delle donne” è il messaggio che AIRC vuole trasmettere attraverso questa campagna per tutto il mese di maggio: la stessa forza che parte dalla ricerca, arriva alle pazienti, e si moltiplica grazie al sostegno delle persone che sono loro vicine e se ne prendono cura ogni giorno.
Ventimila volontari dei 17 comitati regionali tornano in oltre 3600 piazze domenica 14 maggio a distribuire l’Azalea della Ricerca a fronte di una donazione di 18 euro, per sostenere il lavoro dei ricercatori AIRC. Con la pianta verrà consegnata la speciale Guida con informazioni sulla prevenzione “età per età”. L’Azalea dal 1984 sboccia ogni anno per dare nuova forza alla ricerca contro i tumori che colpiscono le donne, e nel tempo è diventato un simbolo della salute al femminile. In 39 anni ha permesso di raccogliere oltre 290 milioni di euro. È possibile fare una sorpresa alla mamma, anche a distanza, ordinando l’Azalea su Amazon. Tutti gli aggiornamenti sulla distribuzione saranno disponibili in tempo reale su www.airc.it
P.T.