La pizza MaRa: ricetta speciale per i Malati Rari

Farina di grano saraceno, acqua di mare e pomodoro blu: bastano pochi ingredienti e la maestria di pizzaioli DOC ad accendere i riflettori sulle Malattie Rare in occasione della più importante kermesse dedicata al piatto simbolo della tradizione gastronomica italiana: la pizza. Ad inaugurare il Pizza Village Napoli 2024, presso la Mostra d’Oltremare, è stato l’evento #AperiPizzaRara, realizzato dal Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania, con il supporto non condizionante di Chiesi Global Rare Diseases: un momento di confronto tra clinici, nutrizionisti e, soprattutto, chi convive con una malattia rara, affinché si parli sempre di più di queste patologie che restano una priorità della sanità pubblica, soprattutto perché sono spesso prive di cure e trattamenti adeguati.

A proposito del nesso tra la pizza e le malattie rare, interviene il Professor Giuseppe Limongelli, Direttore del Centro Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania. «Apparentemente parliamo di due mondi opposti: l’alimento più conosciuto e richiesto al mondo, patrimonio dell’UNESCO, e alcune patologie che, perché poco frequenti, vengono considerate non solo rare, ma “orfane”. Eppure, è proprio da questa apparente contraddizione che nasce il progetto “Pizza Rara” che vuole farci riflettere su due aspetti fondamentali. Il primo è che le malattie rare sono molto più frequenti di quello che crediamo e che, per questo, è importante che si faccia informazione e formazione in merito. Il secondo è che la pizza è davvero un alimento completo e per tutti, a patto che gli ingredienti siano accuratamente scelti. In caso contrario, anche la pizza può diventare un problema, sia per pazienti con malattie prevalenti (diabete, malattie cardiovascolari), che con malattie rare (soprattutto quelle del metabolismo). Da qui l’importanza della scienza della nutrizione, che davvero può orientare le buone scelte a tavola di ognuno di noi».

Come riporta l’OMS, una dieta corretta non solo è un validissimo strumento di prevenzione, ma è anche un alleato per la gestione e il trattamento di molte patologie. Per alcune malattie genetiche metaboliche, ad esempio, la dieta diventa una vera e propria forma di medicina di precisione: pur non curando il difetto metabolico che causa la malattia stessa, contribuisce in maniera significativa ad alleviarne gli effetti.

Grazie alla collaborazione dei professionisti del Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania e di un pizzaiolo d’eccezione come Errico Porzio, è nata una pizza speciale, la pizza MaRa (che prende il nome dalle iniziali di MA-lattie e RA-re), ma anche un richiamo alla storia della Pizza Margherita. Infatti nel mondo anglosassone Mara assume anche il significato di “signora del mare” (Napoli). Questo perché in Irlanda Mara è l’equivalente del nome Mairead (Margherita in italiano). La pizza MaRa è destinata a conquistare anche i palati più esigenti, grazie al sapiente connubio di ingredienti semplici e gustosi. Il vero, grande, segreto della pizza MaRa è che nella sua preparazione non vengono utilizzati lieviti tradizionali: e questo sia per scongiurare stati infiammatori, che possibili interazioni con le terapie farmacologiche in atto.

Priva di lievito, ma non priva di gusto, gli ingredienti sono i seguenti:

  • Farina di grano saraceno. Privo di glutine, composto dal 10% da acqua e 10% da fibre alimentari: oltre ad essere ricco di vitamina E e delle vitamine del gruppo B, necessarie per il buon funzionamento del metabolismo, contiene aminoacidi come il triptofano, la metionina e la lisina. È però, soprattutto, una buona fonte di fibre, che aiutano a proteggere la salute dell’intestino, promuovendone un funzionamento regolare e allontanando sostanze tossiche, e quella cardiovascolare, aiutando a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.
  • Acqua di mare. Un prodotto alimentare realizzato attraverso un trattamento a freddo dell’acqua marina, che viene fatta prima sedimentare e poi filtrata per eliminare le microplastiche e altri elementi grossolani ed infine purificata con un trattamento a raggi UV. L’impasto preparato con l’acqua di mare, oltre ad avere una maggiore digeribilità, ha una minore percentuale di sodio e un maggiore contenuto di micro e macronutrienti rispetto agli impasti preparati con farina tradizionale, acqua, lievito e sale.
  • Pecorino o grana. Naturalmente privati di lattosio, sono ingredienti che danno sapore senza accentuare, come invece altri formaggi con lattosio, i sintomi gastrointestinali di alcune malattie rare.
  • Pomodoro “costoluto blu”. Ricco di antociani, vanta un’azione antiossidante, antinfiammatoria, antinvecchiamento e antiradicali liberi a favore delle cellule del nostro corpo.

Paola Trombetta

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