IncontraDonna rilancia #lavaccinazionenonhaetà

Sono oltre 157mila i nuovi casi all’anno di infezioni da Herpes Zoster (Fuoco di Sant’Antonio) in Italia. Una malattia molto dolorosa, contraddistinta da bruciore e forti eruzioni cutanee, che può portare a gravi complicanze, soprattutto per un paziente oncologico. È dunque fondamentale sottoporre alla vaccinazine le persone con un sistema immunitario compromesso. Lo stesso vale per l’HPV, un pericoloso virus che determina il 97% dei tumori della cervice uterina, la maggioranza di altre neoplasie (anali, vaginali, vulvari), fino al 30% dei tumori della testa-collo e la metà dei carcinomi al pene. Il vaccino è disponibile e gratuito da molti anni, tuttavia solo il 38% delle 12enni e il 31% dei loro coetanei maschi sono immunizzati.
Per promuovere l’importanza delle vaccinazioni, la Fondazione IncontraDonna rilancia la campagna nazionale #lavaccinazionenonhaetà che si avvale di uno strumento di facile consultazione: “Il Disco del Calendario Vaccinale” realizzato in formato stampa e digitale, grazie al contributo non condizionante di GSK e MSD. Il Disco, che gode del patrocinio del Ministero della Salute e della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), indica tutte le immunizzazioni obbligatorie e raccomandate dai primi anni di vita fino alla terza età. Sarà distribuito durante gli eventi promossi dalla Fondazione, tra cui l’edizione 2024 del Frecciarosa (in programma ad ottobre).

«Informare e sensibilizzare la popolazione rispetto al beneficio delle vaccinazioni, è lo scopo di questa campagna», afferma la professoressa Adriana Bonifacino, Presidente di Fondazione IncontraDonna. «Siamo ancora lontani da una copertura vaccinale ottimale, come stabilito dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023-25. Per raggiungere questo obiettivo è necessario ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili. Ricordo, ad esempio, le persone senza dimora che risultano in uno stato di vulnerabilità totale, più esposte al rischio di malattie prevenibili con le vaccinazioni. Inoltre, l’immunizzazione della popolazione sana si traduce in maggiore tutela per le categorie a rischio, inclusi i pazienti oncologici».

«Come dirigente medico, desidero sottolineare l’importanza della prevenzione, anche attraverso la vaccinazione contro malattie virali, come nel caso dell’Herpes Zoster, causato dalla riattivazione del virus varicella-zoster, che può provocare dolore intenso e complicanze severe nelle persone anziane e nei pazienti oncologici già debilitati dalle terapie», sottolinea il Senatore Guido Quintino Liris, Membro della Quinta Commissione Bilancio, Presidente Intergruppo parlamentare “Insieme contro il cancro” al Senato. «La vaccinazione nei pazienti immunodepressi rappresenta una misura preventiva per ridurre l’incidenza e la gravità dell’infezione; proteggersi con il vaccino non solo diminuisce il rischio di sviluppare la malattia, ma contribuisce a limitare le sue complicanze, come la nevralgia post-erpetica, che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita in questi pazienti. È inoltre in fase di studio la possibilità di estendere tale raccomandazione anche alla popolazione più giovane. È essenziale però che i cittadini prendano coscienza dell’importanza della prevenzione: proteggere sé stessi e i propri cari è un dovere, diffondere consapevolezza sull’importanza della prevenzione è prioritario».

«Le vaccinazioni non solo proteggono chi sta affrontando il cancro ma, in alcuni casi, possono anche prevenirlo», aggiunge Enrico Di Rosa, Vicepresidente della SItI (Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica). «Il tumore alle cervice uterina, per esempio, potrebbe essere addirittura eradicato grazie al vaccino anti-HPV e opportuni programmi di screening. Tuttavia, in Europa annualmente si registrano più di 66mila nuove diagnosi e oltre 30mila decessi. L’Australia potrebbe essere il primo Paese al mondo ad eliminare definitivamente il tumore della cervice uterina entro il 2035. Un esempio virtuoso di programmazione di salute pubblica che dovrebbe essere seguito anche nel Vecchio Continente».

«I vaccini hanno un grande valore dal punto di vista umano, etico e sociale. Occorre, come previsto dal PNPV 23-25, garantirne la disponibilità e la piena fruibilità̀», afferma Roberto Ieraci, Infettivologo, strategie vaccinali Regione Lazio. «Il più grande fattore di rischio per lo sviluppo dell’Herpes Zoster è l’età e la nostra popolazione sta invecchiando. Mantenere una popolazione anziana sana è fondamentale per ridurre il carico sui nostri sistemi sanitari. È disponibile un vaccino inattivato ricombinante ed adiuvato che fornisce un elevato livello di protezione a tutte le età, negli anziani a più alto rischio di HZ e nei soggetti vulnerabili, tra cui i pazienti oncologici. Ed ancora si ha disposizione un vaccino sicuro ed efficace contro il Papillomavirus umano che causa il cancro».
Secondo l’Oms, le vaccinazioni possono evitare ogni anno tra i 2 ed i 3 milioni di decessi. I programmi di vaccinazione e immunizzazione sono riconosciuti come una fondamentale strategia preventiva e di tutela della salute per proteggere sia l’individuo che la collettività. Nonostante ciò, l’adesione a queste strategie preventive è ancora scarsa. «Il Ministero della Salute ha un ruolo chiave nel promuovere la consapevolezza sull’importanza delle vaccinazioni e sulle modalità di accesso alle stesse», afferma la dottoressa Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute. «Con particolare riferimento alla vaccinazione contro l’Herpes Zoster, le misure preventive sono fondamentali per contrastarne la diffusione. La corretta informazione ai cittadini è una contromisura di grande importanza per il contrasto di questa malattia».
«Oltre all’Herpes Zoster, sono raccomandate al paziente oncologico anche le vaccinazioni antinfluenzale, antipneumococco e Covid», ricorda il professor Saverio Cinieri, Presidente Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). «Per uomini e donne immunocompromessi questi vaccini sono strumenti fondamentali che possono dare un contributo nel contrasto al cancro. Spetta al medico oncologo informare correttamente il proprio assistito, indicando le tempistiche e le modalità di somministrazione dei vaccini».

di Paola Trombetta

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