Di fretta e furia ci siamo dimenticati di mettere un kit di medicinali di emergenza e primo soccorso in valigia? Oppure, al ritorno dalle vacanze, non ci siamo accorti che i farmaci assunti regolarmente sono terminati? In entrambe le ipotesi o se il medico manca, perché magari è in vacanza, ecco che la farmacia diventa un valido supporto per gli italiani, il primo contatto e presidio di salute e servizi di assistenza sanitaria. Spesso vi si recano ancor prima che dal Medico di famiglia o dal medico “dei turisti”. È soprattutto nei luoghi di residenza, infatti, che più di 8 italiani su 10 dichiarano di avere una farmacia di fiducia che diventa, comunque, un baluardo anche in vacanza. Perché nel presidio si trova sempre un consiglio autorevole, competenze, empatia: un counselling che tranquillizza anche quando si è lontano da casa.
E gli italiani confidano in una nuova speranza: per il 65% con la digitalizzazione della sanità che avanza, vorrebbero poter condividere digitalmente la ricetta medica prima di recarsi fisicamente in negozio, a fronte del 22% che già usufruisce di questa opportunità. A rivelarlo è un’indagine di Doctolib.it, la app gratuita che aiuta i cittadini nella gestione della propria salute: condotta su oltre 2.000 cittadini maggiorenni, ha indagato il rapporto del territorio nella sua interezza con farmacie e farmacisti. Emerge la certezza del perché gli italiani scelgono la farmacia e dunque la fiducia assoluta verso il presidio: ovunque la farmacia offre la comodità della vicinanza (47%), aggiunto al fatto che la Croce Verde è aperta per gran parte del giorno, un fattore fondamentale almeno per il 4% dei connazionali, così come l’aspetto della scontistica e delle promozioni (3%) che rappresentano un’altra attrattiva importante. Inoltre garantisce sempre la disponibilità dei farmaci (26%), con possibilità di essere procurati velocemente, qualora mancassero, e pertanto dà un senso di sicurezza e affidabilità (19%). Senza contare che i professionisti sono sempre pronti al consiglio.
A testimoniare la fidelizzazione alla propria farmacia sono i numeri: il 34% degli italiani in nessun caso si recherebbe altrove e a favore di questa esperienza positiva c’è anche la possibilità di condividere in anticipo una ricetta e controllare la disponibilità dei farmaci (32%), la consegna a domicilio (21%), così come l’opportunità di poter prenotare online un servizio o una visita (21%). La farmacia è un “servizio” irrinunciabile, in città, in vacanza e in ogni dove, specie dopo il Covid che ha dato una svolta al presidio, facendone comprendere l’enorme valore, con la costante implementazione della farmacia dei servizi che presto si farà riconoscere con un’apposita segnaletica distintiva. Sono apprezzate soprattutto la possibilità di effettuare “sotto casa” o all’occorrenza le vaccinazioni antinfluenzali, alcuni test diagnostici che prevedono il prelievo di sangue capillare e prenotare prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Opportunità che i cittadini stanno via via scoprendo e di cui hanno già usufruito più di 4 italiani su 10, sia prenotando il servizio in anticipo (25%) sia semplicemente recandosi in farmacia (15%). Non ultimo l’innovazione: come il digitale in farmacia che gli italiani sono interessati a sfruttare appieno per l’importante contributo che può portare nella gestione della propria salute, a partire dalla condivisione della ricetta medica, un servizio che oltre 6 italiani su 10 vorrebbe “attivato” prima di recarsi fisicamente in negozio e già sfruttato dal 22% della popolazione.
E per chi i farmaci li ha portati in viaggio, quali accortezze avere? Ecco i buoni consigli dei farmacisti per conservarli “in salute”, ovvero nel pieno della loro efficacia terapeutica.
- I farmaci temono il caldo? Sì, dunque, ovunque si vada, non deve mancare quanto necessario per proseguire le nostre terapie in sicurezza e le giuste accortezze. Per assicurarsi il buon uso, leggere con attenzione il foglio illustrativo, che dà le esatte modalità e temperature di conservazione di ciascun medicinale, ad esempio su farmaci delicati, come l’insulina che richiede di essere conservata in frigorifero a una temperatura controllata compresa tra 2 e 8 °C. Ma occorre fare attenzione anche a farmaci per la tiroide, contraccettivi e altri medicinali a base ormonale, altrettanto sensibili alle variazioni termiche. E se non sono specificate particolari condizioni, è bene ricordare che i farmaci vanno conservati in ambienti freschi e asciutti a una temperatura inferiore a 25 °C. In viaggio è buona norma dotarsi di borse refrigerate che possano mantenere una temperatura adeguata per tutta la durata del tragitto.
- Come conservali in viaggio? Al sicuro da possibili alterazioni; nell’abitacolo, se si viaggia in auto, che è più fresco del portabagagli; nel bagaglio a mano se la trasferta avviene in aereo, specie se si tratta di farmaci salvavita, occorre portare la ricetta, da tenere sempre a portata di mano, ricordando che in aereo è possibile trasportare medicinali in forma liquida in volumi non superiori a 100 ml, inserendoli in buste trasparenti, mentre non ci sono restrizioni per compresse e capsule. Duque questi ultimi, quando possibile sono da preferire.
- Occhio all’aspetto: è il primo indicatore che parla della “salute” del medicinale. Se dopo il viaggio il farmaco abitualmente assunto è mutato di colore, consistenza o ha un odore anomalo o se presenta difetti, non assumerlo, ma consultare il medico o il farmacista. Si tratta infatti di sintomi di deterioramento. Inoltre occorre fare attenzione che le terapie assunte siano compatibili con l’esposizione al sole, ovvero che non diano reazioni di fotosensibilità, come la possibilità di sviluppare dermatiti o eczemi. I farmaci più a rischio per questi effetti avversi sono le creme a base di cortisone, gel, soluzioni o spray, antibiotici e anticoagulanti. Se queste sono le terapie assunte di norma, è bene evitare l’esposizione solare, soprattutto nelle ore più calde della giornata, e utilizzare sempre un’adeguata protezione. In particolare dopo l’uso di cerotti a base di ketoprofene, l’indicazione è di non esporsi al sole fino a due settimane dopo il trattamento.
- Non scordarsi delle confezioni originali: specie se si tratta di terapie salvavita è bene averle sempre con sé e riporle con cura, ovvero non mettere farmaci diversi nello stesso contenitore per risparmiare spazio. Soprattutto per terapie simili nell’aspetto si potrebbe incorrere nel rischio (pericoloso) di assunzione, di confusione con scadenze, avvertenze o dosaggi che non si dissociano da possibili effetti, importanti, sulla salute. Inoltre, conservare i farmaci nel loro packaging originale, blister e scatole, è una garanzia per proteggerli da luce e umidità, diversamente dai classici portapillole o dei contenitori non esplicitamente destinati al trasporto di medicinali che potrebbero facilmente esporli ad alterazioni, indotte da surriscaldamento.
- Se i farmaci si esauriscono in vacanza. È un altro motivo, fondamentale, per avere con sé la confezione originale che riporta la composizione del medicinale e che potrà essere d’ausilio a dialogare con medici e farmacisti del luogo, soprattutto nel caso in cui sia necessario acquistare un farmaco generico/equivalente.
- Un consiglio in più: per non dimenticarsi di assumere i medicinali nei giusti orari è utile scaricare l’App “AIFAmedicinali” (disponibile per cellulari Android e iOS), che consente di creare il proprio armadietto farmaceutico digitale con l’attivazione di “alert” che ricordano quando assumerli o per segnalare se sono previste carenze in farmacia.
Insomma, la sicurezza non va mai in vacanza, soprattutto in caso di farmaci e terapie: la messa in atto di semplici, facili ma buone pratiche consente di proseguire il soggiorno in tutta salute.
di Francesca Morelli