Tutto sulla psoriasi con “Pausa screening – Ne vale la pelle”

Sono quasi due milioni le persone che convivono con la psoriasi, una malattia infiammatoria cronica che ha un forte impatto sulla qualità di vita, con sintomi fisici come prurito, formicolii e comorbidità, sia a livello fisico che psicologico.
In questi giorni è partita la Campagna “Pausa screening – Ne vale la pelle”, promossa da Johnson & Johnson in partnership con APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza). Oltre a informare e sensibilizzare la popolazione su questa malattia, la campagna si rivolge anche a coloro che già ne soffrono o presentano i primi sintomi, offrendo screening gratuiti nei centri aderenti: partirà da Roma il 5 ottobre, per poi toccare le città di Napoli e Vercelli nel corso delle settimane successive. Obiettivo della campagna è sottolineare la necessità di prendersi una pausa da dedicare alla salute della propria pelle, senza sottovalutare i sintomi di questa malattia, in modo che non evolva al punto da costringere le persone a condizionare la propria vita per l’imbarazzo e i dolori.

«La psoriasi è causata da un’infiammazione immuno-mediata ed è caratterizzata da lesioni cutanee desquamative che possono presentarsi in alcune aree limitate o estendersi su tutto il corpo», spiega Luca Bianchi, professore ordinario di Dermatologia e Direttore dell’Unità di Dermatologia, Università di Roma Tor Vergata. «Non va però considerata solo una condizione cutanea, ma una malattia a carattere sistemico che può coinvolgere diversi organi e apparati, oltre ad avere pesanti effetti dal punto di vista psicologico e sociale. Più della metà delle persone con psoriasi convive con altre malattie, come il diabete, alcune patologie cardiache, depressione e artrite psoriasica, un’altra malattia immuno-mediata. Quest’ultima rappresenta la principale comorbidità della malattia psoriasica, tanto che il 30% delle persone con psoriasi rischia di sviluppare anche l’artrite psoriasica nel corso della propria vita, se non trattata adeguatamente». Psoriasi e artrite psoriasica hanno un legame comune: uno squilibrio nel sistema immunitario che porta all’infiammazione cronica. Come la psoriasi, anche l’artrite psoriasica è una malattia cronica dall’evoluzione incerta: pur colpendo prevalentemente le articolazioni, arrivando a causarne potenzialmente danni irreversibili, può essere associata anche ad organi vitali come il cuore e i polmoni.

«Ad oggi, non esiste una cura per la psoriasi, ma ci sono a disposizione molti farmaci che permettono di ridurre i sintomi e di migliorare la qualità di vita dei pazienti. Per poter garantire il trattamento con la terapia più appropriata è importante identificare il meccanismo infiammatorio sul quale intervenire attraverso l’analisi della malattia nel suo complesso, considerando anche le comorbidità», chiarisce Giovanni Pellacani, professore ordinario di Dermatologia all’Università La Sapienza di Roma e direttore della Clinica dermatologica del Policlinico Umberto I. «Un elemento chiave per una gestione efficace della malattia è la diagnosi tempestiva. Purtroppo, una delle criticità̀ che caratterizzano il paziente con psoriasi è proprio il ritardo con cui si arriva alla diagnosi. Infatti, la sottovalutazione del problema e il ritardo diagnostico aggravano il decorso della malattia che, se scoperta al suo esordio, potrebbe invece essere gestita in modo migliore e più̀ efficace».

In tal senso, le visite di controllo sono uno strumento fondamentale non solo per la diagnosi, ma anche per riscontrare una possibile progressione della malattia e permettere di intervenire subito con la giusta terapia.

«Per chi soffre di psoriasi è fondamentale rivolgersi a centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento, dove i dermatologi siano preparati su questa patologia e dove esista una presa in carico multidisciplinare, alla base della costruzione di un percorso di trattamento personalizzato sulle specifiche esigenze di ciascun paziente. È essenziale anche che il paziente sia informato sulla patologia e sulle terapie che dovrà eseguire», sottolinea Valeria Corazza, Presidente APIAFCO -Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza. «Per questo, collaborazioni e campagne come questa sono molto importanti per informare, ma anche per fare network tra i vari enti e dare così concreti riferimenti ai pazienti».

Per informazioni sulla campagna, sulle date e sui centri, consultare i siti: www.apiafco.org/pausa_screening/ e www.janssenconte.it/it-it/psoriasi360/campagna-pausa-screening-2024

di Paola Trombetta

 

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