Familiare caregiver: un atto di amore autentico

“Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei, ti starò vicino come non ho fatto mai. Rallenteremo il passo se camminerò veloce, parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce. Giocheremo a ricordare quanti figli hai, che sei nata il 20 marzo del ’46. Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito, ti dirò di mio padre ovvero tuo marito. Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa. Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai. È ancora un altro giorno insieme a te, per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato e sorridere del tempo che non sembra mai passato. Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono a capire che tuo figlio è diventato un uomo. Quando ti prenderò in braccio e sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena. Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena. Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai. Per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato. E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato. Ci sono cose che non puoi cancellare, ci sono abbracci che non devi sprecare. Ci sono sguardi pieni di silenzio che non sai descrivere con le parole. C’è quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo accettare. Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria che non so dimenticare. Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato. Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte che non avrai paura nemmeno della morte. Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte. Adesso è tardi, fai la brava buonanotte”.

Le emozionanti parole della canzone/poesia “Quando sarai piccola” presentata al Festival di Sanremo da Simone Cristicchi che hanno commosso la platea del Teatro Ariston, con una standing ovation collettiva, sono emblematiche e significative di una ricorrenza, come quella di San Valentino, in cui l’amore è in primo piano. In questo caso l’amore di un figlio che ricambia quello che la madre ha avuto per lui per una vita intera. Ed è lui ora a prendersi cura di lei, come fosse una figlia fragile e vulnerabile.

«L’emozione per questa meravigliosa canzone è stata struggente e mi ha fatto ricordare gli ultimi mesi di vita della mia adorata mamma Luigina. Anch’io ho cercato in tutti i modi di prendermi cura di lei che magari si dimenticava le cose o non era più in grado di camminare autonomamente. E con il supporto del deambulatore l’accompagnavo per casa, mostrandole i ricordi del suo passato, le fotografie che la ritraevano con me e con mio padre, quando ancora stava bene. E quante volte ho accarezzato le sue mani scarne e piene di rughe che quasi non riusciva più a muovere. E il suo viso contratto dalla sofferenza e dal dolore, soprattutto negli ultimi giorni della sua vita. Prendersi cura dei propri genitori o familiari e diventare caregiver, condividendo la sofferenza, ma infondendo loro tutto l’affetto e l’amore che ci hanno donato. E’ un compito difficile che ti consuma nel fisico e nello spirito. Per questo è importante aiutare i familiari dei pazienti terminali a prendersi cura dei loro cari».

Sono 7 milioni i caregiver familiari nel nostro Paese: di questi il 71% sono donne tra i 45 e 64 anni, con un impegno fisico ed emotivo che comporta spesso stress, isolamento e a volte anche assenze dal lavoro.

Per questo è importante supportare i familiari/caregiver e aiutarli a gestire situazioni emotivamente difficili, come accompagnarli nei giorni di maggior sofferenza.

A questo proposito, partirà il Progetto “Chi si prende cura del caregiver? con l’obiettivo di valorizzare e supportare l’impegno quotidiano di tutti i caregiver. Realizzato dall’Associazione Spericolata Quinta di Gianna Coletti, Attrice e autrice e Claudia Galli, organizzatrice e promosso da SPI-CGIL Milano e CGIL Milano, si terrà a Milano dal 17 al 20 febbraio 2025 e avrà il patrocinio di Città metropolitana, del Comune di Milano e dell’Ordine Psicologi Lombardia OPL: prevede una serie di eventi gratuiti aperti ai cittadini per valorizzare l’impegno quotidiano di tutti i caregiver familiari.

«Ho avuto la fortuna di accompagnare mia madre fino alla fine. È stato un viaggio che rifarei mille volte anche se pieno di ostacoli; vivere questa situazione in solitudine lo ha reso ancora più faticoso», dichiara Gianna Coletti, Attrice e Autrice di “MAMMA A CARICO”. «Ho scelto di condividere la mia storia e dedicare queste giornate ai caregiver perché spesso ci si ritrova a prendersi cura di un familiare per amore, ma senza alcuna preparazione. Essere caregiver significa affrontare sfide complesse ed è fondamentale ricevere supporto, non solo per il benessere dei nostri cari, ma anche per noi stessi».

Il programma del Caregiver Day comprenderà diverse attività di carattere divulgativo, scientifico e culturale. Nello specifico, sarà possibile assistere allo spettacolo “MAMMA A CARICO – Mia figlia ha novant’anni” di e con Gianna Coletti che andrà in scena lunedì 17 febbraio alle ore 16.00 al teatro Franco Parenti e martedì 18 febbraio alle ore 16.20 presso l’Auditorium U12 – G. Martinotti dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca: la rappresentazione, tratta dall’omonimo romanzo di Gianna Coletti che,  attraverso il racconto della sua storia, personalissima ma universale, ci fa vivere le gioie e i dolori che comporta il prendersi cura di una persona cara. È una condivisione importante nella quale ognuno di noi può ritrovare una parte di sé. Diversi, inoltre, i workshop e i talk che mirano a sensibilizzare sull’importanza di questa figura nella società, approfondendone le sfide e le necessità, con un’attenzione speciale al ruolo delle donne, per offrire loro supporto e per affrontare questo percorso con maggiore consapevolezza, aiutando a comprendere le diverse forme di demenza e a riconoscere l’importanza del proprio ruolo.

«La progressione delle malattie neurodegenerative impone ai caregiver di confrontarsi con trasformazioni continue, spesso imprevedibili, che incidono sulla quotidianità e sul legame affettivo. È necessario dunque far luce su queste patologie che alterano profondamente il comportamento, il linguaggio e la memoria della persona cara, modificando la relazione con chi se ne prende cura», commenta Erika Borella, Professore ordinario di Psicologia dell’Invecchiamento Università degli Studi di Padova. «I caregiver si trovano ad affrontare paura, stanchezza, ambivalenza, giudizi e fraintendimenti: prendersi cura di un familiare sembra un’intromissione nei rapporti, cambiandoli e sfidandoli, quasi confondendo malattia e persona. È fondamentale dunque approfondire il concetto di “legame di cura” e comprendere le dinamiche che lo caratterizzano, per gestirlo in modo più consapevole ed equilibrato», continua Cinzia Marigo, psicologa e psicoterapeuta. Uno degli obiettivi che si pone questo progetto è creare un ambiente dove i caregiver possano esprimere liberamente tutte le proprie emozioni, sia negative che positive, trovando ascolto e riconoscimento.

«Dare la possibilità ai caregiver di esplorare le emozioni, i pensieri, i vissuti e le dinamiche relazionali è fondamentale per trovare soluzioni che rendano la “presa in carico” del familiare più sostenibile», sottolinea Antonella Consonni, Psicologa e Psicoterapeuta. «La consapevolezza e la legittimazione delle proprie emozioni da parte di coloro che assistono sono fondamentali per gestire al meglio il carico emotivo e relazionale legato alla cura. Riconoscere ciò che si prova senza giudicarsi, permette di evitare accumuli di stress, mantenendo inalterato il legame affettivo».

Le iniziative legate al Caregiver Day si concluderanno giovedì 20 febbraio con la tavola rotonda “Patto per la Dignità – Costruiamo una rete di alleanze” in programma alle 14:30 presso Palazzo Isimbardi. Un momento di dialogo tra Istituzioni, Associazioni, Fondazioni e Caregiver volto a mettere in luce i bisogni quotidiani di chi assiste un familiare e a sottolineare l’importanza di una rete di supporto solida, in cui il riconoscimento istituzionale si affianchi alla testimonianza personale.

Per informazioni e prenotazioni sulle iniziative del Caregiver Day: caregiverday2025@gmail.com; Tel : +39 340 4756542.

di Paola Trombetta

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